Giorno: 13 Giugno 2013

Terremoto, detassazione dei rimborsi delle assicurazioni nell'area colpita: dichiarazione dell'assessore regionale Gian Carlo Muzzarelli

«A nostro parere la detassazione degli indennizzi assicurativi per le aziende e le famiglie danneggiate dal terremoto è già legge dello Stato. Siamo anche convinti che le sue disposizioni rientrino nelle misure autorizzate dalla Unione Europea e che quindi la norma sia pienamente operativa». Lo ha ribadito l’assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli in merito alla detassazione dei rimborsi delle assicurazioni nell’area del sisma. Per Muzzarelli: «l’articolo 12 bis della legge 122/ 2012, infatti, è tuttora in vigore e stabilisce che non concorrono alla formazione del reddito imponibile ai fini delle imposte sul reddito e dell’imposta regionale sulle attività produttive, le plusvalenze e le sopravvenienze derivanti da indennizzi o risarcimenti per danni connessi agli eventi sismici». «Di conseguenza, la situazione è – conclude Muzzarelli – chiara e, con l’approvazione al Senato dell’emendamento che ricomprende nella detassazione anche i contributi, il finanziamento fino al 100% dei beni danneggiati è da considerare esentasse. A questo punto è perciò auspicabile che non emergano interpretazioni capziose e burocratiche per svuotare il contenuto e la lettera della legge …

"Un miliardo al lavoro e posti all'Università", di Bianca Di Giovanni

«Se non c’è il lavoro, il Paese non si salva: io mi impegno a lavorare incessantemente per rimetterlo al centro di tutte le politiche del governo». Enrico Letta coglie l’occasione del congresso della Cisl per indicare di nuovo la bussola del suo governo. L’occupazione al primo posto, soprattutto quella giovanile. Da 40 giorni lo ripete in tutte le sedi. Intanto negli uffici dei ministeri si prepara il prossimo decreto, ribattezzato del fare, da portare al consiglio Ue di fine giugno. Filtrano le prime cifre. Dai fondi Ue si reperirà un miliardo per l’occupazione giovanile e il contrasto alla povertà per le famiglie con un Isee inferiore a 3mila euro annui. Inoltre si ritaglieranno altri 3 miliardi per il sostegno alle imprese. A dare i numeri è il ministro per la coesione territoriale Carlo Trigilia, che ieri in Parlamento ha fatto il punto sulla riprogrammazione delle somme non spese. In particolare 500mila euro saranno destinati alla riduzione del cuneo contributivo per l’assunzione dei giovani per due anni. Si ipotizza una copertura totale degli oneri che oggi …

"Terremoto, indennizzi falcidiati dalle tasse", di Ilaria Vesentini

«Una situazione paradossale», affermano gli industriali modenesi terremotati. «Una penalizzazione assurda», rincarano la dose gli artigiani nel cratere emiliano. Nella conversione in legge del decreto 43, il cosiddetto decreto emergenze licenziato ieri sera dal Senato, non è infatti passata la detassazione degli indennizzi assicurativi, ma solo quella dei contributi pubblici per la ricostruzione. Dunque, gli imprenditori previdenti che si erano tutelati con una polizza assicurativa e hanno ricostruito grazie agli indennizzi, su quei rimborsi dovranno pagare le tasse (che incidono mediamente per il 50% tra Irap, Ires e altre imposte), cosa che invece non toccherà a chi non era assicurato e grava in toto sulle spalle della collettività. «Una scelta sorprendente e incomprensibile», è il commento a caldo dell’assessore alle Attività produttive dell’Emilia-Romagna, Gian Carlo Muzzarelli, arrabbiato dopo un anno di battaglie a Roma per vedere riconosciuti i diritti di famiglie e imprese danneggiate, «perché la defiscalizzazione dei rimborsi assicurativi era già legge dello Stato con l’articolo 12 bis del decreto 74 di giugno 2012, poi convertito nella legge 122 e si trattava solo di …

"Astenuti. Quando la democrazia funziona al 50 per cento", di Filippo Ceccarelli

Aiuto: sotto il 50 per cento degli elettori la democrazia, o quel che ne resta, smobilita. Meglio accorgersene tardi che mai. Però quanti allarmi del lunedì riecheggiati a vuoto; quante vane geremiadi sull’apatia, la rabbia e la sfiducia che andavano intrecciandosi con l’eterno individualismo italiano, con quell’istinto di furba noncuranza e anarcoide “particulare” che già spinsero Guicciardini a scrivere: «E spesso tra ‘l palazzo e la piazza è una nebbia sì folta o uno muro sì grosso… «. Spesso, si badi, non sempre. E non solo perché l’esercizio del voto è stato a lungo, per legge, «un obbligo al quale nessun cittadino può sottrarsi senza venir meno ad un suo preciso dovere verso il Paese». Una norma prevedeva addirittura per gli astenuti l’esposizione in una specie di gogna, l’albo comunale, così come la menzione “Non ha votato” era da registrarsi nel certificato di buona condotta. Nel 1993 la nascente Seconda Repubblica cancellò quella legge e quelle sanzioni, peraltro mai applicate, delegando la questione al dettato costituzionale che all’articolo 48 definisce il voto un “dovere civico”. …

"Idee e metodo ci sono. Basteranno?", di Antonio Valentino

Le linee programmatiche su scuola, univerità e ricerca che il Ministro Carrozza ha presentato qualche giorno fa alle Commissioni del Senato e della Camera sono un buon esempio di come si vorrebbe essere informati, e coinvolti – da chi ha responsabilità di governo della cosa pubblica – sulle cose che si vogliono fare, e perchè e come e con quali priorità. Nelle passate settimane in verità si aveva quasi l’impressione di essere senza ministro. Essendo stati abituati da sempre (con qualche eccezione) a dichiarazioni di neo nominati che parlavano prima ancora di informarsi. Va dato atto all’on. Carrozza che le cose dette nell’audizione appaiono tutte pensate dopo essere state studiate; e studiate anche con esperti che evidentemente sapevano quello che dicevano. Forse, si potrebbe dire addirittura che ha studiato troppo, avendo presentato linee di indirizzo del suo dicastero la cui realizzazione probabilmente richiederebbe più di una legislatura. Ma penso che la messa a punto di un quadro generale sullo stato dell’arte del nostro sistema scolastico e universitario fosse assolutamente necessario per meglio definire un programma …

"Così connessi, così distanti preferiamo l’iPad alle persone", di Jonathan Safran Foer

Un paio di settimane fa, ho visto una sconosciuta piangere in pubblico. Mi trovavo nel quartiere Fort Greene di Brooklyn, in attesa di un amico col quale andare a colazione. Sono arrivato al ristorante con alcuni minuti di anticipo e mi sono seduto fuori, su una panchina, a controllare i nomi dei miei contatti. Una ragazza, forse quindicenne, era seduta sulla panchina di fronte, e piangeva al telefono. L’ho sentita dire: «Lo so, lo so, lo so». E andare avanti così. Che cosa sapeva? Aveva commesso qualcosa di sbagliato? La stavano consolando? Poi ha detto: «Mamma, lo so». E le lacrime si sono fatte ancora più copiose. Che cosa le stava dicendo sua madre? Di non restare in giro più tutta la notte? Che tutti possono sbagliare? È possibile che non ci fosse nessuno dall’altra parte e che la ragazza si stesse limitando a inscenare una conversazione complicata? «Mamma, lo so» ha detto e ha chiuso il telefono, mettendoselo in grembo. Mi sono trovato davanti a una scelta: potevo intromettermi nella sua vita, oppure rispettare …