Giorno: 29 Giugno 2013

"Il paradosso delle nomine", di Massimo Mucchetti

In un Paese normale, consapevole di quello che vuole, non ci sarebbe bisogno di una mozione parlamentare che aiuti il ministero dell’Economia a emanare una direttiva sulle nomine degli amministratori delle società controllate di diritto o di fatto dal Tesoro Ma l’Italia non è un Paese normale. E non lo è perché non vuole sapere quello che le converrebbe volere. Per vent’anni l’Italia ha rinunciato ad avere una politica industriale dichiarabile e dichiarata, preferendo lasciar fare a un mercato mitizzato più che praticato, dove la ricerca dello shareholder value si è accompagnata a sussidi pubblici diversamente giustificati e a rendite para-monopolistiche. Un compromesso all’amatriciana che ha portato al successo personale un certo numero di capi azienda variamente legati tra loro, e con eminenze grigie della politica, grazie anche alle pierre di faccendieri co- me Luigi Bisignani. È questa storia equivoca che, nell’Italia del 2013, genera il bisogno di una procedura straordinaria per riuscire a prendere decisioni ordinarie come nominare persone capaci, di buona reputazione, in ordine con la giustizia, ai vertici di Eni, Enel, Finmeccanica, …

"Turisti cacciati e minacce dell’Unesco ecco l’ultima maledizione di Pompei", di Dario Del Porto

L’ultimo schiaffo ha il volto stupito di quei cinquecento turisti arrivati da tutto il mondo e rimasti per due ore in fila sotto il sole, davanti ai cancelli degli Scavi archeologici rimasti chiusi fino alle 11 per un’assemblea sindacale. «Abbiamo messo Pompei tra i patrimoni dell’umanità e l’umanità deve poterne fruire», scuote il capo Giovanni Puglisi, presidente della commissione nazionale italiana dell’Unesco. Dunque la lenta agonia di Pompei, iniziata una sera di novembre di tre anni fa, con il crollo della Schola Armaturarum, sembra destinata a non finire mai. Un paradosso, per un’area capace di attirare quasi dieci milioni di visitatori in tre anni ma si ritrova, adesso, nel mirino dell’Unesco, preoccupata per lo stato di conservazione del sito vesuviano che rischia l’inserimento nella lista dei “beni in pericolo”. E suonano come una beffa anche le parole dell’imprenditore Pietro Salini, amministratore delegato di Impregilo che, due giorni or sono, ha dichiarato: «Pompei sta crollando, voglio donare 20 milioni in un progetto di rilancio ma non riesco a fare l’operazione». Salini pensa a un investimento culturale …

"Notizie buone e notizie cattive", di Paolo Soldini

Le metafore calcistiche usate da Letta per commentare gli esiti del Consiglio europeo hanno una loro suggestione, ma rischiano di semplificare un po’ troppo quel che è accaduto a Bruxelles e di lasciare più di una domanda su quello che accadrà nel prossimo futuro. L’Italia ha vinto la partita decisiva sull’occupazione giovanile? L’ha vinta certamente nel senso di essere riuscita a imporre il tema a un vertice che era stato programmato per occuparsi d’altro. Ma l’ha vinta anche per essere riuscita a modificare quanto sarebbe necessario la politica in fatto di occupazione dei governi e delle istituzioni di Bruxelles? Qui il giudizio dev’essere più sfumato. Il Consiglio ha accettato la richiesta di Roma di concentrare nei primi due anni i fondi a disposizione del programma Youth Guarantee (6 miliardi) e ha aggiunto dell’altro: poco più di due miliardi, reperiti grazie alla flessibilizzazione del bilancio comunitario sulla quale torneremo. Con un calcolo del quale non ha spiegato i dettagli, Letta ha detto che, di quegli 8 miliardi, un miliardo e mezzo sarà a disposizione dell’Italia. È …

"La violenza globale contro le donne", di Gavino Maciocco

La violenza contro le donne è un fenomeno globale, una tragedia di enormi dimensioni: in tutto il mondo circa un terzo delle donne ha sperimentato sulla propria persona episodi di violenza, nella gran parte dei casi commessi dal partner. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per la prima volta dedica un rapporto specifico a questo tema, descrivendone le dimensioni e le conseguenze sulla salute delle donne, indicando anche il ruolo essenziale che i servizi sanitari sono chiamati a svolgere. Le dimensioni del fenomeno “La violenza contro le donne non è un fenomeno nuovo, come non lo sono le sue conseguenze sulla salute fisica, mentale e riproduttiva delle donne. Ciò che c’è di nuovo è la crescente consapevolezza che gli atti di violenza contro le donne non sono eventi isolati, ma piuttosto un tipo di comportamento che viola di diritti delle donne e delle ragazze, che limita la loro partecipazione alla società e danneggia la loro salute e il loro benessere. Quando studiata sistematicamente, come è stato fatto in questo Rapporto, appare chiaro che la violenza contro …

"L'azione parallela", di Massimo Giannini

Bisogna avere fiducia in Silvio Berlusconi. Bisogna seguire le sue ossessioni, credere alle sue tentazioni, scommettere sulle sue esagerazioni. È accaduto così, ormai da quasi vent’anni. Lo “statista” prova qua e là a farsi spazio, nei pochi interstizi psicologici e politici lasciati aperti dallo “sfascista”. Ma alla fine il peggio prevale sempre. È nell’indole del leader, che vive di semplificazioni populiste e di pulsioni cesariste. Una miscela esplosiva, e tecnicamente eversiva, che spinge naturalmente il Cavaliere a concepire le regole della democrazia come una camicia di forza, e dunque a volerne ostinatamente fuggire. Sta accadendo anche oggi. Esasperato dai processi ai quali si sottrae scientificamente dai tempi della sua discesa in campo, ma rassegnato a sostenere una maggioranza di Larghe Intese che gli consente di restare comunque seduto al tavolo del potere, Berlusconi si muove nello schema dell’Uomo senza qualità di Musil. Porta avanti l’Azione Parallela: da una parte conferma la lealtà al governo. Ma dall’altra parte conferma la volontà di far saltare il tavolo della giustizia. Con una mano fa finta di sorreggere Enrico …

"Il volto umano dell'Europa", di Andrea Bonanni

Da un vertice europeo ingessato in attesa delle elezioni tedesche, Enrico Letta porta a casa più di quanto avrebbe potuto sperare. Il premier italiano ha ottenuto di concentrare l’attenzione dei Ventotto (da lunedì anche la Croazia entra nell’Unione) sul problema drammatico della disoccupazione giovanile. I capi di governo sono riusciti a rimpolpare i finanziamenti destinati al mercato del lavoro portandoli da sei a nove miliardi di euro. E la parte italiana di questa torta è uscita rimpinguata: dai quattro-cinquecento milioni inizialmente previsti, fino a un miliardo e mezzo, secondo le stime di Palazzo Chigi. Sono risultati che legittimano la soddisfazione del governo. E dimostrano come, quando si è credibili e coerenti in Europa, si può ottenere risultati senza dover “picchiare i pugni sul tavolo” come vorrebbe la destra italiana, che peraltro a Bruxelles i pugni non li ha mai mostrati e semmai ha preso una lunga e meritata serie di schiaffoni. La battaglia di Letta per mettere la questione del lavoro al centro delle priorità europee nasce da una preoccupazione sacrosanta: “Consentire ai leader europei …