Giorno: 11 Giugno 2013

"L’occasione da non perdere", di Claudio Sardo

Roma torna a sinistra. E i candidati-sindaco del Pd vincono in tutti i Comuni capoluogo chiamati alle urne. Senza le qualità di Ignazio Marino, senza la sua capacità di allargare la coalizione a tanti «irregolari» come lui, la pessima stagione di Gianni Alemanno non sarebbe stata chiusa con un verdetto così drastico. Ma il risultato di ieri ha un’evidente valenza nazionale. Ci sono dentro i meriti personali di Emilio Del Bono a Brescia, di Giovanni Manildo a Treviso (che ha espugnato il «regno» di Gentilini), di Pasquale Cascella, firma storica de l’Unità, a Barletta, di Carlo Capacci a Imperia, di Bruno Valentini a Siena, di Emilio Gariazzo a Iglesias, di Leonardo Michelli a Viterbo, di Paolo Foti ad Avellino, di Simone Uggetti a Lodi, di Valeria Mancinelli ad Ancona. C’è il valore di Enzo Bianco, che tornerà ad essere il primo cittadino di Catania, dopo aver anche lui sconfitto clamorosamente un sindaco uscente di centrodestra. Tuttavia, non era mai accaduto che in una tornata amministrativa il risultato fosse così univoco. Il Pd ha vinto ovunque. …

"La democrazia malata", di Carlo Galli

Dal voto buone notizie. Gli italiani premiano il Pd, gli dimostrano fiducia, nonostante le catastrofi elettorali e postelettorali; del governo con il Pdl danno la colpa al Movimento Cinque Stelle, mentre ai democratici riconoscono semmai spirito di responsabilità; della destra danno un giudizio molto negativo. Dunque, non siamo morti e anzi siamo più vivi e vivaci di Grillo e di Berlusconi. In parte è vero, certamente; ma è anche vero che qui c’è, invece, parecchio da riflettere. La legittima soddisfazione per i risultati conseguiti e per la fiducia di cui il Pd ancora gode, a livello amministrativo, non deve infatti far dimenticare l’altro dato, forse ancora più importante e anzi strategico, di questo passaggio elettorale: che metà dei cittadini non partecipa al voto. Una circostanza non facilmente aggirabile come una curiosità o come una casualità. Si può sostenere, al riguardo, e lo si è fatto, che il voto locale è sempre meno partecipato di quello politico nazionale; che nelle grandi democrazie del Nord e dell’Ovest basse percentuali di affluenza sono la norma, e che ciò, …

"L'Italia non tutela i suo figli. Minori sempre più poveri", di Luciana Cimino

Un «Paese socialmente disintegrato». L’allarme del Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Vincenzo Spadafora, che ha presentato ieri al Parlamento la Relazione annuale dei suoi uffici, non potrebbe essere più netto: «Se la classe dirigente di questo Paese non modifica l’approccio verso i temi dell’infanzia e dell’adolescenza, noi consegneremo alle future generazioni un Paese socialmente disintegrato e responsabile di essere rimasto indifferente nei confronti di una parte rilevante e strategica del proprio capitale umano». Spadafora parla chiaramente di «fallimento » delle politiche sin qui adottate. A partire da quell’«atteggiamento quasi caritatevole » tenuto dalle istituzioni sino ad ora e che andrebbe subito sostituito da «un’azione organica di lungo periodo, che dimostri di cogliere il valore cruciale delle giovani generazioni». Il Garante porta come prova i dati Istat: quasi due milioni di minorenni in uno stato di povertà relativa, 17,6% dei bambini e degli adolescenti. I17% è invece in una condizione di povertà assoluta. Di questi la maggioranza vive al Sud dove maggiore è l’incidenza della povertà se la famiglia è numerosa. Tanti non hanno nemmeno più …

"La normalità del non voto come negli Usa", di Elisabetta Gualmini

In Italia non andare a votare è diventata una cosa normale. Siamo tutti un po’ più americani. Metà dei cittadini – anche meno – ci vanno stabilmente, l’altra metà spesso sta alla finestra a guardare. Nemmeno il sindaco, il leader politico più a contatto con le magagne della vita quotidiana ci appassiona. Per andare al seggio ci vogliono buonissimi motivi, solide ragioni. L’abitudine non è più un movente idoneo. Nemmeno nel Nord, un tempo primo della classe, quando il senso civico si traduceva in senso del dovere elettorale, il quale a sua volta spingeva a «turarsi il naso» per sostenere il meno peggio. Sta qui uno dei tre fattori che spiegano la vittoria netta del centrosinistra: undici comuni capoluogo su undici. Lo avevamo già visto all’opera durante il primo turno delle amministrative. È il fenomeno dell’astensionismo asimmetrico: la fuga a gambe levate dalla politica che però stavolta colpisce in maniera di gran lunga prevalente il centrodestra. Un elettorato, quello del Pdl, meno incline a mobilitarsi secondo logiche di fedeltà ad un partito (semmai a un …

"Pensioni, Fornero al palo", di Franco Bastianini

Quella che inizierà il 17 giugno sarà una settimana di passione per le migliaia di docenti e di personale Ata della scuola per i quali la riforma Fornero aveva escluso dalla possibilità di poter fare valere, ai fini dell’accesso al trattamento pensionistico, i requisiti anagrafici e contributivi richiesti dalla previgente normativa perché non posseduti alla data del 31 dicembre 2011. L’ufficio di presidenza della commissione lavoro della camera ha posto all’ordine del giorno dei lavori la proposta di legge n. 249, presentata il 15 marzo 2013, primo firmatario Manuela Ghizzoni (Pd). E un impegno a risolvere il problema è stato espresso anche dal ministro Carrozza, nel suo intervento programmatico davanti al parlamento. La proposta di legge, costituita di soli due articoli, prevede che le disposizioni in materia di requisiti per accedere al trattamento pensionistico di anzianità e/o di vecchiaia e di regime delle decorrenze vigenti prima dell’entrata in vigore dell’art. 24, comma 14 del decreto legge 201/2011 (per la pensione di anzianità non meno di sessanta anni di età e trentasei di contribuzione, o indipendentemente …

Quel Maggio «da chiudere», di Luca Del Fra

“Credo che l’intenzione sia chiudere il maggio musicale. Prima dell’estate probabilmente”. Parla pacatamente, la rappresentante del teatro fiorentino e le parole volano come pietre attraverso la grande sala Santa Cecilia dell’Auditorium di Roma, dove ieri si è svolta la manifestazione delle Fondazioni Lirico Sinfoniche, i nostri grandi teatri lirici, organizzata dai sindacati Cgil, Cisl, Uil, e Fials. Non è stata una manifestazione facile, anche con qualche contestazione: il termometro insomma della emergenza che attraversano i nostri grandi teatri lirici oramai da tempo in sofferenza. Si soppesano, talvolta con rabbia, gli errori e si prova a dare qualche risposta, per evitare che una gloriosa tradizione lirica come la nostra si spenga, così. Tant’è che a una iniziativa sindacale hanno voluto partecipare e intervenire svariati sovrintendenti, che sarebbero in realtà la controparte – Bruno Cagli Santa Cecilia di Roma, Rosanna Purchia San Carlo di Napoli, Cristiano Chiarot della Fenice di Venezia -, e una sparuta rappresentanza di politici, nonché l’Agis. L’emergenza sotto gli occhi di tutti è acuta in tre teatri, oltre Firenze, il Carlo Felice di …

"Rossi Doria: 3 scuole su 4 fuori norma, ci vorrebbe un new deal da miliardi di euro", di Alessandro Giuliani

Importanti ammissioni dal Miur, tramite il sottosegretario all’Istruzione: ultimamente solo interventi tampone sulle cose più macroscopiche, come le vie di fuga o gli impianti elettrici, ma abbiamo 44 mila edifici e servirebbe un investimento delle banche europee e internazionali con la Cassa Depositi e Prestiti. Oltre che snellire le procedure. La situazione dell’edilizia scolastica italiana è davvero difficile. A sostenerlo, da diversi anni, sono associazioni, operatori, sindacati, studenti. E ora anche il ministero dell’Istruzione. Che attraverso il sottosegretario Marco Rossi Doria, nel corso di un intervento a Radio Anch’Io, in una puntata dedicata ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ha “snocciolato” numeri e concetti importanti. Il primo riguarda la pericolosità degli istituti. Ebbene, Rossi Doria ha detto chiaro e tondo che non riguarda una minima parte di esseri. Ma che oggi addirittura “tre edifici scolastici su quattro sono parzialmente fuori norma”. Per poi ricordare chedi recente “sono stati fatti soltanto degli interventi tampone sulle cose più macroscopiche, come le vie di fuga o gli impianti elettrici”, ma “abbiamo 44 mila edifici, abbiamo finalmente un’anagrafe dettagliata di …