Mese: Giugno 2013

"Ricostruzione della carriera, via al riconoscimento dei gradoni", di Antimo Di Geronimo

Al via il riconoscimento dei gradoni nelle ricostruzioni di carriera. A partire dal 22 maggio scorso, infatti, il sistema informativo dell’istruzione (Sidi) è stato aggiornato con delle nuove funzioni che consentono di applicare il contratto del 13 marzo. E cioè, l’accordo che dispone il recupero dell’utilità del 2011 ai fini della progressione di carriera. Lo ha fatto sapere il ministero dell’istruzione, con una nota emanata il 22 maggio scorso (AOODGSSSI n.1211). Il provvedimento è stato inviato alle scuole, perché le ricostruzioni di carriera rientrano tra gli adempimenti a carico delle istituzioni scolastiche (tra le tante, si veda la circolare 9 maggio 2001, n.86). Fatte salve le ricostruzioni le cui domande siano state presentate prima del 1°settembre 2000. Per tutte le altre la competenza è delle scuole. Che devono provvedere direttamente a determinare gli importi derivanti dal riconoscimento dei servizi per il ruolo. E cioè dei servizi prestati dai lavoratori interessati prima dell’accesso al ruolo di appartenenza. Riconoscimento che determina, a sua volta, la collocazione nella classe stipendiale corrispondente al numero di anni di servizio effettivamente …

"Basta con il blocco degli stipendi", di Antimo Di Geronimo

No al blocco della contrattazione, dei gradoni e dell’indennità di vacanza contrattuale. La scuola è stata utilizzata troppo spesso «come luogo di prelievo forzoso di risorse». E un altro blocco degli incrementi stipendiali finirebbe per aggravare ulteriormente la sofferenza di un comparto, che negli ultimi anni è stato già duramente colpito dai tagli. Il monito viene dalla VII commissione istruzione del Senato, presieduta dal pd Andrea Marcucci, che lo ha formalizzato in un parere approvato il 29 maggio scorso. Le osservazioni del collegio senatoriale riguardano lo schema di decreto del Presidente della Repubblica, recante il regolamento in materia di proroga del blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per i pubblici dipendenti. E sono state trasmesse alla commissione affari costituzionale di palazzo Madama. Che esaminerà la bozza di provvedimento oggi dalle 14.30 in poi con eventuale prosieguo domani alla stessa ora. La commissione istruzione ha fatto presente, inoltre, che il governo dovrebbe riqualificare le spese per tutto il comparto pubblico della conoscenza, tenuto conto che, secondo le conclusioni del Consiglio europeo del 28-29 giugno 2012, …

"Precario un lavoratore su tre", di Laura Matteucci

All’Italia servono circa 1,7 milioni di nuovi posti di lavoro per riportare il tasso di occupazione ai livelli pre-crisi. L’allarme questa volta arriva dall’Ilo, l’organismo dell’Onu specializzato in tematiche del lavoro, che nel Rapporto 2013 ha sommato gli impieghi persi negli ultimi anni e l’aumento della popolazione in età attiva rispetto al periodo pre-crisi. La situazione italiana è anche più difficile di come annunciato dalla Cgil, secondo cui i posti di lavoro mancanti sono 1,5 milioni e per recuperarli saranno necessari 63 anni, cioè bisogna arrivare al 2076. A partire dal secondo trimestre del 2008, si legge nel rapporto, l’economia italiana ha perso circa 60 Omila posti di lavoro e, nello stesso periodo, la popolazione in età lavorativa è aumentata di circa 1,1 milioni. L’Italia figura tra i Paesi dove la disoccupazione continua ad aumentare (dal 6,1% nel 2007 fino all’11,2% del quarto trimestre 2012), segnando «uno degli aumenti più brutali>, dell’Unione europea tra il 2007 e il 2012, e dove sono più cresciute le disparità di reddito. Anche il rapporto dell’Ilo sottolinea la particolare …

"Dai crolli allo spaccio l’oltraggio infinito alla Reggia di Caserta", di Conchita Sannino

I primi sono gli africani. «Borsa bella, guardare solo, tieni». Poi i napoletani. «Volete fare un giro completo di tutta l’area? Una macchina con l’autista senza spendere troppo?». Poi è il turno dei casertani: «La guida mia ha più foto a colori e costa di meno, prendete ». Tutti ambulanti. Tutti abusivi. Intanto c’è chi orina o chi dorme sull’erba selvatica, chi insegue un altro turista o chiede l’elemosina. E non un cestino per le carte, non una panchina o una pensilina o un bagno chimico lungo il cosiddetto “vialone”, il vasto camminamento che ti conduce dalla stazione ferroviaria verso la visione potente della settecentesca Reggia. In fondo t’aspetta il Monumento che sembra un’astronave piantata lì da tre secoli solo per sottrarti al degrado di oggi, cartolina di perfezione architettonica e giardini dal sontuoso disegno lontani anni luce dal grigio informe in cui gli tocca galleggiare. Con le competenze parcellizzate tra mille uffici, tra dentro e fuori quei cancelli: Soprintendenza, Demanio, Agenzia del Territorio, Comune. Con pezzi dello Stato in causa contro altri Pezzi. Un …

"L'anima venduta al profitto. Lezione da ricordare", di Oreste Pivetta

Quanti morti, quanti ne conteremo ancora. Una strage senza limiti di tempo. L’Italia è piena d’amianto, di eternit, impasto di cemento e amianto, solido, economico, inventato un secolo fa. Lo si vendeva come indistruttibile. Eterno appunto, con la conseguenza che ce lo ritroviamo tra di noi chissà per quanto. Ecco una impresa utile per una economia un po’ meno di mercato e un po’ più sociale: smaltire l’amianto, toglierlo di mezzo da tetti, capannoni, case, camini. Per ora ci sono le sentenze. Quella d’appello inasprisce quella di primo grado: 18 anni, due anni in più, di reclusione per Stephan Schmidheiny, imprenditore svizzero (è morto un mese fa l’altro imputato, Louis De Cartier De Marchienne, belga) e conferma le responsabilità di chi tonnellate d’amianto ha prodotto in Italia e venduto. A conclusione del primo processo si parlò di verdetto esemplare, che apriva una stagione nuova. Ora ci si può ripetere. «Un inno alla vita», dice il pubblico ministero torinese, Raffaele Guariniello, con un filo di enfasi. Di sicuro tanti morti sul lavoro e tanti morti in …

"Un esempio per l'Ilva", di Luciano Gallino

La sentenza di Torino sulla Eternit pone un punto fermo, con una condanna di severità senza precedenti, a una terribile storia durata centoquindici anni. La elevata nocività dell’amianto fu infatti scoperta da un’ispettrice del lavoro inglese nel 1898. Sulle prime aveva qualche dubbio, ma un medico del lavoro da lei interpellato, che studiò al microscopio le particelle di amianto sospese nell’aria degli ambienti in cui veniva lavorato, concluse che per la loro forma tagliente e frastagliata esse potevano risultare estremamente dannose per chi le ispirava. Nei primi anni del Novecento medici francesi misero in relazione la morte di decine di operaie tessili con la polvere di amianto diffusa nei loro reparti. Negli anni Venti e Trenta le morti imputate dai medici alla lavorazione dell’amianto diventano migliaia. Negli anni 60 si scopre che muoiono anche i parenti di coloro che lavorano a prodotti amiantiferi, nonché gli abitanti di quartieri situati nella vicinanza degli impianti che li fabbricavano. Verso la fine degli anni 90 uno studio della Agenzia Europea per l’Ambiente (Eea) stima che da quel tempo …

Mozione Pd concernente iniziative volte al contrasto di ogni forma di violenza nei confronti delle donne

La Camera, premesso che: la comunità internazionale già si è mossa da tempo in relazione al tema della violenza sulle donne con la Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna del 1979, la dichiarazione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sull’eliminazione della violenza contro le donne del 1993, la risoluzione del 20 dicembre 1993 sull’eliminazione della violenza nei confronti delle donne, la risoluzione del 19 febbraio 2004 sull’eliminazione della violenza domestica nei confronti delle donne, la risoluzione del 20 dicembre 2004 sulle misure da adottare per eliminare i delitti d’onore commessi contro le donne e la risoluzione del 2 febbraio 1998 sulle misure in materia di prevenzione dei reati e di giustizia penale per eliminare la violenza contro le donne;     fra le iniziative più importanti, si segnalano anche la piattaforma per l’azione approvata dalla IV conferenza mondiale sulla donna dell’ONU a Pechino nel 1995, la conferenza mondiale di Stoccolma contro lo sfruttamento sessuale dei minori del 1996, la risoluzione dell’Assemblea mondiale della sanità «Prevenzione della violenza: una priorità della sanità pubblica» del 1996, nella …