Mese: Giugno 2013

"Chi paga il conto", di Massimo Giannini

Quello del governatore «è il mestiere più facile del mondo: stringi la liquidità, la allarghi, e in tutti i casi non devi rispondere davanti all’ elettore degli effetti concreti delle tue scelte ». Era una vecchia lezione di Guido Carli, che negli anni ’70 e ’80 temeva il «vuoto», politico e anche sociale in cui la Banca d’Italia finiva spesso per rinchiudersi, mentre “fuori” dilagava la democrazia del deficit, la partitocrazia usava la spesa pubblica per comprare consensi, e la tecnocrazia di Via Nazionale non poteva far altro che restringere il credito per frenare il disastro. Il grafico dell’ inflazione e quello della massa monetaria erano un’arma di difesa, l’unica e l’ ultima, da brandire contro le «invasioni barbariche» dell’epoca. Era un bene, perché così si tutelava l’economia nazionale. Ma per alcuni era anche un male, perché la Banca finiva per essere percepita come un corpo a sé, distinto e distante dal Paese. Quarant’anni dopo molto è cambiato. La lira non c’è più. Sui tassi di interesse decide l’Eurotower, non più Palazzo Koch. Ma quella …