attualità, partito democratico, politica italiana

Oltre Berlusconi con i nostri valori: onestà, serietà, civismo, solidarietà

Bersani conclude l’Assemblea Nazionale e illustra i punti principali di quello che sarà il programma di governo del PD. “Non saranno parole di conclusioni ma un’introduzione all’ultima fase del nostro lavoro.Il progetto per l’Italia”. Così Pier Luigi Bersani ha introdotto la sue conclusioni dell’Assemblea Nazionale del Pd. “Abbiamo mostrato una strordinaria coralità nell’analisi e nella questione politica: il dibattito di questi due giorni ha mostrato grande emozione e tensione civile che non dobbiamo abbandonare. Noi siamo un partito di governo e lo dimostriamo sia nelle decisioni politiche sia quando diciamo parole non generiche sull’Italia che vogliano e che promettiamo di fare”

“Abbiamo arricchito le nostre proposte di contenuti che qui a Roma dovremo sintetizzare. I contenuti toccano a noi e non possiamo delegarli a nessuno:

L’Agenda del Paese. “Parliamo d’Italia. Berlusconi ha ribaltato l’agenda ponendo se stesso al centro. Noi non lo accettiamo. L’Italia al centro della nostra politica.

Il respiro del progetto. “Il nostro progetto e la sua lunghezza d’onda guarda il decennio appena finito ed il prossimo. Il decennio del berlusconismo ha aggravato i problemi economici e sociali. Abbiamo perso contatto con i paesi con cui stavamo volentieri in compagnia. Ormai siamo sotto la media dell’Europa dei 27 in molti aspetti fondamentali. In 2 anni ci siamo allontanati di 4 anni da Francia e Germania. La verità è stata occultata dal populismo berlusconiano. Noi dobbiamo dire la verità: questa è la chiave per rifiutare la chiave della rassegnazione, per costruire nuovi orizzonti e il futuro del paese. Nessuna favola ma una sfida positiva per il futuro.
L’arretramento del Paese è dovuto alla crisi democratica. L’inadeguatezza della politica del ghe pensi mi e del populismo ha deformato la visione del governo: un governo al servizio del breve termine, a servizio dell’interesse personale e non del generale”. Il distacco in Europa è altresì un distacco sociale e democratico. “Siamo arrivati alla politica dei trucchi. Organizziamo tutto il centrosinistra e affrontiamo il problema democratico e sociale.
Il tramonto berlusconiamo. “Ogni giorno si assiste ad un colpo contro i muri portanti della casa comune, contro il sistema delle regole. È giunto il momento per andare oltre. Guardiamo oltre Berlusconi. Rilanciamo il progetto europeo, sarà la finanza a pagare la crisi. I debiti non li devono pagare i giovani. Non lasciamo nessuna ipoteca sul loro futuro. Alleggeriamo il futuro e diamo nuove prospettive”.

Per Bersani i punti chiavi della ripresa sono la “riforma della Repubblica e un nuovo patto sociale per la crescita e lavoro”.

Quando si parla di riforma repubblicana si intende proteggere la nostra Costituzione, che è la più bella del mondo, attraverso la sua innovazione. Questo significa ridurre il numero dei parlamentari, superare il bicameralismo perfetto tra Camera e Senato, una riforma elettorale, la cancellazione delle leggi fatte per la cricca e della sicurezza fai da te. A questo rispondiamo: “lo si farà!”
Significa riformare la Pubblica Amministrazione a partire dall’incompatibilità degli incarichi, la trasparenza, la riduzione dei ministeri, del numero delle Province, l’accorpamento dei piccoli comuni, la riduzione dei raggiri e delle falsità…”lo si farà altro che brunetta!”.
Significa un nuovo sistema di diritti a cui dare la massima importanza: “un figlio di immigrati nato in Italia è italiano, le donne devono contare di più. Mettiamo le mani nella politica con il calore di una risposta civica e morale che non può essere tenuto in astratto”.

Il Patto per la crescita e il lavoro. “Produttività e competitività devono essere recuperate a livello di sistema. Se siamo il Paese che cresce meno, con i prezzi che crescono di più, chi ci sta marciando?
Stabilità e crescita devono darsi la mano. Basta con il tremontismo! Le diseguaglianze e ricchezza solo in mano dei pochi inibisce la crescita: occorre stringere la forbice di questa disuguaglianza. Meno stato e più società non è la ricetta. Devono darsi una mano”.

“Abbandoniamo l’idea dei tagli lineari, mettiamo il cacciavite nel sistema. Noi sappiamo come farlo. Oltre al controllo della spesa, il Pd rilancia sulla riforma fiscale dove abbiamo presentato il nostro progetto 20-20-20 legato ad una nuova fedeltà fiscale: una Maastricht del fisco che varrebbe almeno 50 miliardi di euro. Buone norme, tracciabilità, lotta al nero, atteggiamento vigoroso nei confronti dello stato e delle sue agenzie, il blocco totale e tombale di ogni condono.

“Parlaimo di lavoro. Lavoro unito nei diritti e nella sua rappresentanza. Un lavoro vulnerabile da proteggere con politiche positive per la crescita del welfare. Nessuna chiacchiera ma riforme liberali per lavoro, imprese, famiglia, giovani. Ma ricordiamo che nessun mercato può gestire la scuola e salute”.

“Riattiviamo gli investimenti mettendo le poche risorse a disposizione nel modo giusto. Così otterremo nuove risorse da investire. Nelle per le politiche industriali si deve fare maggiore chiarezza. Caro Marchionne vogliamo parlare solo di pause nei turni o per i 150 anni dell’Italia fai in tempo a spiegarci come intendi investire? Per noi le risposte sono economia verde, nuovi processi tecnologici e qualità. Non si fa politica industriale non con generici incentivi che fanno spuntare solo capannoni”.

“Il Nord si allontana dall’Europa e il Sud si allontana dal Nord. La novità deve venire proprio dal Sud: si parte da lì per dare credibilità ad una convincente ricostruzione dell’unità del Paese. Il Sud chiede riforme utili per sé stesso e per il Nord. Pieni diritti di cittadinanza, standard di servizi perché dove sta bene un cittadino, sta bene un’impresa. Il federalismo può essere una chiave importante, il federalismo non sono quelle 4 robette che ha scritto la Lega. Obiettivi di servizio, meccanismi perequativi, costi standard, sono cose che dovrebbero capire bene anche i leghisti. La lega con Bersluconi non può farlo il federalismo! Al Sud non è tutto da buttare: non lasciamo soli i giovani amministratori lo dobbiamo a Salvatore Vassallo. Dobbiamo fare una guerra micidiale all’analfabetismo di ritorno, investire su scuole tecniche, professori, contratto unico di ricerca, stop alle riforme dell’università fantasma!”

“La nostra è una sfida della modernità per tenere assieme diritti sociali e diritti civili, così ho sempre letto l’articolo 3 della Costituzione”.

“L’Italia non può essere più vecchia della sua democrazia, non può essere più vecchi degli italiani. Deve essere più giovane! Pronunciamo le parole essenziali, radicalmente alternative a Berlusconi: onestà, serietà, sobrietà, civismo, solidarietà.

“Riprendiamo queste parole e le mettiamo davanti al nostro mondo. Noi siamo un partito con valori civici, che sono il cuore del nostro progetto. C’è sottotraccia una forte esigenza di valori. Oltre l’umiliazione di questo periodo c’è l’Italia di domani e il Pd si mette con tutte le sue forze e tutta la sua unità si mette a servizio di questa Italia”.

A.Dra

www.partitodemocratico.it

******

Franceschini: “Dobbiamo sfidare la destra sui valori. È la strada per ricostruire l’alternativa”
122 letture
Dario Franceschini, capogruppo Pd alla Camera, ha introdotto il suo intervento parlando delle problematiche più imminenti della nostra società e dell’immobilismo dell’azione di governo. “Abbiamo letto sui dati forniti dall’Istat che c’è il 29 per cento di disoccupazione giovanile. C’è una assenza totale di governo, una vera e propria paralisi del Parlamento. Da dopo dicembre c’è stato uno svuotamento dei lavori parlamentari. Non si governa il Paese e si va avanti a video messaggi e bandiere sventolate vuote come quella del federalismo. Per questo – ha detto Franceschini – noi dobbiamo intervenire perché i rischi per la democrazia italiana sono tanti”. “Ci sono rischi per la qualità della democrazia italiana, i colpi di coda sono i più pericolosi e lo si vede già dall’occupazione sistematica della Rai, dalla compravendita sbandierata dei parlamentari dalla vicenda tragica e ridicola del caso Ruby. Davanti ad una situazione di emergenza serve una risposta di emergenza e per questo io penso che bisogna accelerare l’alleanza costituzionale”. Così dal palco dell’assemblea del Pd, Dario Franceschini rilancia la ‘grande’ alleanza ”perchè serve un arco largo di forze per ricostruire sulle macerie del Paese”. “Discredito delle istituzioni, vergogna, mescolanza di tragico e ridicolo, questa è l’Italia che appare da fuori. Noi di fronte a questo scenario rischiamo l’assuefazione, per questo un è bene che ci sarà la mobilitazione delle donne il 13 febbraio e noi saremo presenti. Siamo dentro una emergenza democratica, come ha detto Bersani e si deve dare una risposta di emergenza. Dobbiamo costruire attorno a noi un appello alle forze dell??opposizione. Franceschini si è anche rivolto a chi ha ambizioni di premiership nel centrosinistra: ”Noi dobbiamo dare una risposta reale e rispetto alla salvezza della democrazia italiana non deve essere più importante la propria candidatura”. Franceschini ha quindi ribadito che “ci sono dei valori che uniscono, anche se si proviene da altre esperienze e su questi valori oggi bisogna appellarsi: il senso dello stato, il rispetto delle regole, l’unità nazionali, insomma valori di democrazia inconciliabili, devono tornare ad essere temi condivisi. Ci deve essere una forza sociale adatta a ricostruire sulle macerie del berlusconismo, che sono macerie di valori. Prima c’erano dei punti basilari, fondativi, che univano la società: famiglia, comunità, uguaglianza, ma tutto ciò è stato spazzato via da 20 anni di berlusconismo”.
“Ora contano solo i soldi il potere e diventare famosi. La misura del successo è rovesciata. Ad esempio maestri e insegnanti sono stati sempre rispettati e oggi non lo sono più perché guadagnano poco. È stato distrutto il patrimonio condiviso della società italiana. – Ha concluso Franceschini -dobbiamo superare e ricostruire per tornare ad un percorso di confronto anche europeo, sfidare la destra sui valori. È la strada per ricostruire l’alternativa”.

www.partitodemocratico.it