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"Per le ragazze la laurea è con lode", di Francesco Semprini

Nuovo record negli Usa: all’università le studentesse hanno il 60% di possibilità in più dei maschi. Determinate, in cerca di riscatto e motivate dalle opportunità che offre un mondo del lavoro in trasformazione. Parliamo delle donne, più brave degli uomini almeno negli studi secondo quanto riporta un recente rapporto pubblicato dal Bureau of Labor Statistics americano dal quale emerge, per le prime leve degli anni ‘80, la figura di una donna più brava dell’uomo, almeno nel primo ciclo universitario.

Secondo lo studio, le studentesse hanno il 60% di possibilità in più rispetto ai colleghi maschi di ottenere, entro i 23 anni, il «Bachelor degree», la laurea di primo livello, già all’attivo per il 23% delle donne intervistate. Per i maschi invece la quota è nettamente inferiore, visto che solo il 14% è riuscito a completare gli studi. Se la stessa percentuale di studenti e studentesse, ovvero il 16%, è ancora iscritto al college per conseguire il titolo, il divario tra i due sessi non accenna a ridursi nemmeno in seguito. Senza dubbio un risultato significativo per le nuove generazioni, visto che dalle proporzioni estrapolate dal campione di 9 mila cittadini americani nati tra il ‘80 e l’84 emerge che se una donna su quattro è già dotata di Bachelor degree a 23 anni, per gli uomini la proporzione è di uno su sette.

Le statistiche degli ultimi anni hanno messo in evidenza che le donne sono più produttive nello studio. I sociologi riconducono questo recupero non solo all’aspetto culturale, descritto dal forte aumento delle iscrizioni femminili nelle scuole, ma anche alla maggiore determinazione delle studentesse. Tuttavia la genesi della nuova statistica del Bureau è di carattere economico-occupazionale, ossia riguarda l’evoluzione della struttura del mercato occupazionale. La componente principale delle forza lavoro si è trasformata passando dalle realtà di fabbrica e industriali dominate da uomini,a uffici, attività commerciali e professioni sempre più aperte alle donne. A spiegarlo è Jay Meisenheimer, economista dell’Istituto, uno degli autori del rapporto. «La struttura del mercato del lavoro è passata da un modello dominato dalle attività manifatturiere a un’economia di servizi», spiega l’esperto. In sostanza le maggiori opportunità che provengono dal mercato del lavoro non solo spingono sempre più donne a ottenere una qualifica specifica iscrivendosi al college, ma sono uno stimolo per completare quanto prima gli studi e affacciarsi alla professione. «Ed è lo stesso motivo – prosegue Misenheimer – per cui un numero sempre maggiore di donne si iscrivono poi alle Graduate school per il master o il dottorato o conseguiscono diplomi professionali». Ma con una precisazione, spiegano gli esperti dell’Istituto di Statistica americano. I dati, relativi al National Longitudinal Survey of Youth del ‘97, mettono in luce il fatto che il 6% dei cittadini uomini di 23 anni che non ha ancora conseguito il diploma di laurea è stato o è arruolato nelle forze armate (il primo ciclo dura tre anni), mentre il 2% di quelli che hanno un Bachelor hanno vestito o vestono la divisa.

C’è infine una componente razziale che emerge dal rapporto: all’età di 23 anni, il 22% degli studenti bianchi ha conseguito la laurea, a fronte di un 9% di afro-americani e di un 8% di ispanici. Ciò dimostra che il fattore di traino individuato dal Bureau funziona solo per le donne ma non per altri aspetti sociali, oppure che il mercato presenta ancora delle imperfezioni che si trasformano in barriere per alcune componenti demografiche.

La Stampa 12.02.11

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