Giorno: 23 Aprile 2009

L’on. Ghizzoni interviene alla Camera a proposito del colpo di mano contro la legge delega di riordino degli enti di ricerca

«Signor Presidente, limiterò il mio intervento all’analisi dell’articolo 27, introdotto durante l’esame al Senato e che dovrebbe riguardare la Modifica della legge delega 165 del 2007 in materia di riordino degli enti di ricerca. Ho usato intenzionalmente il condizionale perché in realtà c’è molto di più di una modifica della citata legge delega: l’articolo contiene infatti la evidente volontà di far prevalere la politica sulla libertà della ricerca e di mortificare ab initio la costituenda autonomia statutaria degli enti vigilati dal Miur. C’è infine l’inserimento dei medesimi enti nella disciplina cosiddetta taglia enti prevista dalla famigerata finanziaria estiva di Tremonti, dalla quale fino ad ora sono stati esclusi. Nel settembre 2007 fu approvata la legge delega sul riordino degli enti pubblici nazionali di ricerca, che ha rappresentato un successo concreto del breve Governo Prodi. Un successo che fu conseguito grazie anche all’apporto di molti contributi migliorativi dell’allora opposizione, tanto che nel voto finale alla Camera UDC e AN si astennero. Grazie a quel lavoro di condivisione è stata data finalmente attuazione all’autonomia statutaria degli enti …

“Napolitano: la Costituzione non è un residuato bellico”, di Marcella Ciarnelli

Nove convinti applausi hanno sottolineato i punti salienti della lezione che il presidente della Repubblica ha tenuto a Torino, inaugurando la prima edizione di “Biennale Democrazia” voluta dal professor Gustavo Zagrebelsky che, introducendo l’oratore, ha parlato di un tempo, come quello che stiamo vivendo “in cui la politica e la cultura sono divise” mentre il binomio è vitale”. Il primo applauso è scattato quando il Capo dello Stato ha affermato che “il 25 aprile non è festa di una parte sola” tant’è che proprio nella Costituzione “furono tradotti principi e diritti condivisibili anche da quanti fossero rimasti estranei all’antifascismo e alla Resistenza”. I giovani e il presidente Alla platea gremita del Teatro Regio, politici, esponenti delle istituzioni e della cultura, ma anche tanti giovani, Napolitano ha espresso il suo pensiero sul dibattito, a volte strumentale che vorrebbe portare ad una revisione forzata della Costituzione che, il presidente l’ha ribadito con forza, “non è un residuato bellico come da qualche parte si vorrebbe talvolta fare intendere” vista anche “la leggerezza con cui si assumono oggi atteggiamenti …

“Il metro della miseria”, di Chiara Saraceno

Come si misura la povertà e come si identificano i poveri? E’ una questione molto dibattuta non solo dai ricercatori, ma anche dai policy makers. E non vi è un’unica risposta “giusta”. Dipende da quale è il livello di disuguaglianza ritenuto accettabile in un dato contesto. Compito degli studiosi e dei tecnici è evidenziare le opzioni possibili e mettere a punto gli strumenti adeguati a ciascuna opzione. Compito dei policy makers dovrebbe essere quello di basare le proprie scelte di contrasto alla povertà non su idee precostituite o soggettive su chi siano i poveri, ma di effettuare una scelta sul livello di povertà che ritengono inaccettabile e poi indirizzare i propri strumenti verso coloro che si trovano sotto quel livello. Purtroppo in Italia le cose non vanno così. Si mettono in campo misure frammentate, per lo più di entità irrisoria e soprattutto che mancano il bersaglio. Perché i policy makers non tengono in pressoché nessun conto le evidenze empiriche disponibili. L’ultimo esempio sono stati il bonus fiscale e la social card. Soprattutto la seconda, è …

“Tagli alla scuola: siamo alla farsa”. Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della FLC Cgil

Il ministro Gelmini nega sé stessa e i suoi provvedimenti durante l’audizione al Senato Durante l’audizione in Commissione Istruzione del Senato, il ministro Gelmini ha fatto una serie di affermazioni incredibili, rappresentando una situazione non corrispondente alla realtà. Infatti, a parere del Ministro, gli organici non sarebbero stati tagliati ma addirittura incrementati, l’aumento delle iscrizioni al tempo pieno sarebbe stato determinato dalle informazioni distorte e ideologiche date alle famiglie. Inoltre il Ministro ha tentato di confondere le acque, mescolando il numero dei tagli agli organici con il numero dei precari che rimarrà senza lavoro da settembre e il numero dei pensionamenti, facendo un’operazione francamente mistificatoria della realtà. Dispiace che un Ministro sia costretto a questi mezzucci, dispiace ancora di più perché tutto ciò si è svolto in consesso istituzionale che merita il dovuto rispetto. La realtà è molto diversa come il Ministro sa bene: 42.102 posti in meno dal 1° settembre 2009, di cui circa 32.000 subito nell’organico di diritto e oltre 10.000 nel successivo organico di fatto per il personale docente e i 15.000 …