Giorno: 19 Agosto 2010

I trasporti scolastici in crisi per la durata delle lezioni da 50 a 60 minuti?

Per qualcuno, tra le novità del nuovo anno scolastico, dovrebbe esserci quella della durata delle ore di lezione negli istituti superiori che dovrebbe passare dai 50 minuti attuali ai 60. Se il cambiamento dovesse essere davvero reale, gli effetti ricadrebbero anche sull’organizzazione dei servizi di trasporto per consentire agli studenti la frequenza delle lezioni in alcuni pomeriggi. È quello che pensa l’Amministrazione provinciale di Reggio Emilia (ma potrebbe non essere la sola) che in questi giorni sta studiando il modo di trovare soluzione al problema, convinta che il passaggio della durata delle lezioni da cinquanta a sessanta minuti costringe le aziende di servizi di trasporto a fare salti mortali per evitare disagi agli studenti. Col rischio di non starci dentro con le spese, come ha precisato con una nota l’assessore della provincia emiliana. Tutto per miseri dieci minuti! “La “riformata” ora scolastica di sessanta minuti va a cambiare i momenti di ingresso e di uscita da scuola a scuola. Ciascun istituto decide infatti per conto proprio. “Sono stati esaminati i singoli orari ed il flusso …

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Draghi: "Basilea 3 darà stabilità" Ocse vede la ripresa, l´Italia stenta, di Barbara Ardu

Pil, la nostra crescita resta la più debole tra i grandi d´Europa. Il governatore difende l´accordo che imporrà più trasparenza nel settore del credito ROMA – Rafforzare il sistema bancario avrà un costo «gestibile» e non bloccherà la crescita economica. Non solo. Le nuove regole di Basilea 3 (che costringeranno gli istituti di credito ad avere un capitale più solido e più liquidità), sono scritte proprio per evitare nuove crisi finanziarie, quelle che mettono ko le imprese. Mario Draghi dà disco verde ai due rapporti sulla taratura dei nuovi standard di capitalizzazione bancaria e sui costi di transizione al nuovo regime presentati ieri dalla Banca dei Regolamenti Internazionali (Bri). Lo fa, il governatore di Bankitalia, in veste di presidente del Financial stability board, “imponendo” così una tabella di marcia per la riunione del G-20 di novembre, quando i Paesi membri dovranno scrivere le nuove regole mondiali del dopo crisi. Ma il comunicato congiunto del Financial stability board e del Comitato di Basilea sulla vigilanza, suona anche come una risposta indiretta al sistema bancario e al …

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"Sovranità popolare in salsa di destra", di Carlo Galli

Dunque, le pressioni della destra, le minacce, le grida al tradimento, dopo tutto restano. Solo, vanno intese come legittime posizioni politiche, e non devono essere prese alla lettera. Come dire che c´è una sostanza politica – la sovranità del popolo – e una forma, il dettato costituzionale. Caro, quest´ultimo ai barbogi cultori delle scartoffie. Mentre i politici di destra, anzi il popolo della libertà, guardano alla Costituzione come si conviene: come a una varia ed eventuale, da mettere all´ultimo posto nell´ordine del giorno della politica. Al primo, naturalmente, la sovranità del popolo. Questa è la nuova linea che emerge dai comunicati con cui i capigruppo parlamentari della maggioranza hanno risposto alla durissima e ultimativa nota del Quirinale; una linea che consiste nell´ammettere a denti stretti che il potere di scioglimento delle Camere è del Capo dello Stato e non del Presidente del Consiglio, e al tempo stesso nel ribadire che egli se ne deve servire come vuole la destra, cioè nell´eventualità di una crisi di governo deve ricorrervi in pratica automaticamente. E ciò per non …

Il Cavaliere e la Mondadori uno scandalo "ad aziendam", di Massimo Giannini

Sotto i nostri occhi, distolti dalla Parentopoli privata di Gianfranco Fini usata come arma di distruzione politica e di distrazione di massa, sta passando uno scandalo pubblico che non stiamo vedendo. Questo scandalo si chiama Mondadori. Il colosso editoriale di Segrate  –  di cui il premier Berlusconi è “mero proprietario” e la figlia Marina è presidente  –  doveva al Fisco la bellezza di 400 miliardi di vecchie lire, per una controversia iniziata nel ’91. Grazie al decreto numero 40, approvato dal governo il 25 marzo e convertito in legge il 22 maggio, potrà chiudere la maxi-vertenza pagando un mini-tributo: non i 350 milioni di euro previsti (tra mancati versamenti d’imposta, sanzioni e interessi) ma solo 8,6. E amici come prima. Un “condono riservato”. Meglio ancora, una legge “ad aziendam”. Che si somma alle 36 leggi “ad personam” volute e fatte licenziare dalle Camere dal Cavaliere, in questi tumultuosi quindici anni di avventurismo politico. Repubblica ha già dato la notizia, in splendida solitudine, l’11 agosto scorso. Ma ora che il centrodestra discute di una “questione morale” …