Giorno: 10 Agosto 2010

Scuola, ecco i numeri delle assunzioni. "Solo un terzo dei posti, precari a secco", di Salvo Intravaia

Assunzioni col contagocce nella scuola. Le immissioni in ruolo annunciate giorni fa dal ministro Gelmini ai sindacati saranno una delusione per i 277 mila precari in attesa da anni di una sistemazione. Dei 10 mila posti concessi dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, poco più di 5 mila andranno ai docenti di sostegno e la restante parte, 4.978 posti in tutto, per l’esattezza, saranno posti comuni. Una inezia rispetto alle attese di migliaia di supplenti, alcuni dei quali addirittura over 60. La scuola elementare, letteralmente falcidiata dai tagli del governo, avrà appena 790 posti. E dire che i posti rimasti vacanti, senza cioè un titolare, dopo i trasferimenti sono parecchi: quasi 30 mila. Per rendersi conto dell’esiguità del numero delle cattedre messe a disposizione quest’anno, basta citare qualche numero. In provincia di Napoli e in quel di Palermo, dove sono in lista d’attesa rispettivamente quasi 9 mila e 4.430 maestri di scuola elementare, non ci saranno assunzioni. E’ la prima volta che si verifica una situazione simile. In provincia di Milano, dove gli iscritti sono 3.836, …

"Tremonti accoppa pure il Cnr", di Roberto Ciccarelli

Uno spettro si aggira da ieri nei corridoi del Consiglio nazionale delle ricerche. È il ministro dell’Economia Tremonti che, dopo avere mantenuto il taglio da 8 miliardi di euro alla scuola e quello da 1,3 miliardi all’università, ha imposto che nello statuto approvato dal cda del più grande ente pubblico della ricerca italiana fosse inserita una norma di bilancio che vincola il costo del personale al 75% del fondo ordinario annuale di 550 milioni. Non è ancora chiaro se questa norma, fondamentale per il futuro di oltre un migliaio di ricercatori precari del Cnr, sarà calcolata anche sulle spese complessive dell’ente, dato che il testo definitivo dello statuto sarà disponibile nei prossimi giorni. Se la norma si riferisse alle spese complessive, allora le risorse per il personale sarebbero maggiori rispetto al 70% stabilito nella prima bozza dello statuto bocciato dal Consiglio scientifico dell’ente. Se invece si riferisse alla dotazione ordinaria, allora questi mille precari saranno presto allontanati dal Cnr che già oggi supera di gran lunga questa soglia. In ogni caso, lo statuto che il …

«Una schedatura l'anagrafe studenti» Polemica fra la Gelmini e i sindacati

Contro l’abbandono scolastico nasce nasce l’Anagrafe nazionale degli studenti ed è subito polemica. La banca dati voluta dal ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini – con decreto del 5 agosto scorso – non piace né alla Flc-Cgil, né agli studenti dell’Uds e tantomeno all’opposizione del Pd anche se il ministero di Viale Trastevere ha assicurato che i dati sensibili rimarranno anonimi e che le polemiche sul rischio discriminazione sono infondate. L’Anagrafe conterrà informazioni sul percorso scolastico e formativo a partire dalla scuola primaria, con particolare riferimento agli esami finali di ciclo e agli esami di qualifica. Ma c’è chi sostiene – come la Cgil – che ci saranno anche dati sulla salute, le convinzioni religiose, le informazioni di tipo giudiziario che riguardano la sfera familiare (come la status di separati dei genitori). La banca dati – ha spiegato il ministero – «sarà utilizzata in forma anonima, e con modalità che assicurino la non identificabilità dell’interessato». Le informazioni raccolte saranno conservate fino al termine dell’anno scolastico. Per il segretario generale della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo, l’ Anagrafe viola i …

"Il Giornale usato come clava", di Natalia Lombardo

È di ieri la sentenza di Vittorio Feltri gridata sul Giornale : «Fini come Scajola», parte la raccolta di firme «per mandarlo a casa». Il quotidiano di proprietà del fratello del premier, Paolo Berlusconi (tanto per parlare di familismo) pubblica una scheda: aderisci alla campagna «Via Fini», basta una mail, via fax o per posta. Obiettivo: le dimissioni da presidente della Camera per lo «scandalo» della casa a Montecarlo, rivelato dal Giornale stesso con una campagna dal 28 luglio. In questi giorni Berlusconi (Silvio) ha sussurrato ai suoi: «L’avevo detto io che su questa storia ne avremmo viste delle belle. E non è finita…». Lo disse anche il 16 ottobre 2009: «Sul giudice Mesiano ne vedremo delle belle…». Quattro giorni dopo si videro i calzini azzurri del giudice che impose a Fininvest di risarcire 750 milioni di euro alla Cir di De Benedetti: pedinato dalle telecamere di Canale5 e preso per pazzo. E la campagna contro Fini è iniziata nell’agosto 2009, con sospetti su notti «a luci rosse» di ex aennini in calore, o sparando …

"Un mese in cammino per riscoprire la storia da cui è nato il Paese", di Giuseppe Civati

Ci siamo. Come il titolo della prima Unità. Per unire la storia. Già. Perché anche la storia, oltre alla geografia, bisogna unirla. E il Pd era nato per unire, mica soltanto i Ds e la Margherita. Che andavano (così così, come stiamo andando ancora) anche da soli. Il Pd era nato per unire il Paese, per superare le divisioni, per costruire una storia diversa. Per cambiare la politica, e prima di tutto noi stessi. Una Repubblica una e purtroppo divisibile. Anzi, già divisa. E non solo per la secessione, quella geografica, che per altro c’è stata già e nemmeno ce ne siamo accorti. No. C’è il problema delle generazioni, della convivenza tra italiani e stranieri, del pubblico e del privato. I famosi dualismi del politichese. Certo. Come quello tra ricchi e poveri. Categorie che sembrano desuete e invece sono sempre più valide, come scrive Franzini nel suo bel libro, ricordandoci che forse dovremmo occuparci di Gini e del coefficiente che studia le disuguaglianze più che di Fini e del suo ravvedimento del terzo tipo (Mussolini, …

"Passioni e ragione la grande lezione del conte", di Lucio Villari

Duecento anni fa nasceva uno dei protagonisti della storia italiana. Fu liberale e anti-bigotto con un modello di Stato valido ancora oggi. Le sue lettere d´amore alla ballerina ungherese furono fatte bruciare. Senza la libertà di stampa, scrisse, le società restano ferme, anzi indietreggiano. Un bilancio su Cavour e su quanto ha fatto per portare il Piemonte e l´Italia dal regno della necessità a quello della libertà, della modernità, della laicità: è giusto farlo e aggiungerlo a quanto è stato sempre scritto su di lui e sulla stagione della nostra storia di cui fu protagonista, quella del formarsi di una nazione e di uno Stato. Anche la sua nascita, duecento anni fa, come in un presagio coincide con un´epoca sublime, l´apogeo imperiale napoleonico, che vide l´Italia per la prima volta e per un tempo troppo breve unita da una volontà politica, “governata” da un´idea di potere separata da qualunque dipendenza religiosa, contagiata dalle prime sorti magnifiche della rivoluzione industriale europea. La sua formazione intellettuale avvenne però in un´epoca opposta, in quell´età della Restaurazione che egli …

"Il Cavaliere vuole il voto perché pensa al Colle", di Pino Pisicchio

l vero irreparabile danno portato alla politica dalla personalizzazione del conflitto è il tramonto definitivo del senso collettivo. Che poi si traduce in una perdita di senso tout court per l’agire politico. Perché se si perde la ragione collettiva, resta solo l’interesse personale. Prendiamo la partita che Silvio Berlusconi sta conducendo con Gianfranco Fini e con il suo stesso governo. Solo qualche irriducibile e ingenuo (o ipocrita) cultore delle simmetrie bipolari può pensare che la ragione della minaccia di ricorso alle urne da parte del premier sia legata effettivamente alla volontà di tornare alla fonte della legittimazione perché il patto con gli elettori, stipulato anche con Fini, oggi appare messo in discussione! Perché, a parte il fatto che il nuovo gruppo dei finiani non pare aver revocato in dubbio il sostegno al governo, ma solo rivendicato un’autonomia parlamentare, la verità è che quel patto con gli elettori non c’entra nulla con la vera ragione per cui Berlusconi aveva deciso, a freddo, di imprimere un’accelerazione alla crisi: le elezioni per il nuovo inquilino del Quirinale. È …