"Voto decisivo per restare in vita", di Marcello Sorgi
Le sorti del governo e della legislatura restano appese al voto di domani sul federalismo. Mentre infatti Berlusconi sa di poter contare su una maggioranza esigua ma solida nella votazione sull’autorizzazione a procedere richiesta dei magistrati, nella «bicameralina» che dovrebbe dare il via alla riforma federale i numeri sono ancora bloccati a quindici contro quindici. L’apertura fatta ieri sera dal ministro leghista Calderoli, che sta gestendo la trattativa in commissione, alla richiesta dell’opposizione di un fondo perequativo tra regioni forti e deboli, va in direzione della ricerca di un accordo. Ma il merito del testo conta fino a un certo punto in un passaggio che potrebbe portare a un’accelerata verso le elezioni. Se, come sembra ormai da qualche giorno, le opposizioni preferiscono andare alle urne, difficilmente daranno una mano al governo sulla materia federale. E se la riforma dovesse restare bloccata, come ha detto il ministro dell’Interno Maroni, lo scioglimento delle Camere diventerebbe inevitabile. Ma non sono solo Bersani, Casini e gli altri avversari del Cavaliere a dover valutare bene il proprio comportamento. E’ lo …