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Rogo a Roma in campo rom abusivo, morti 4 bambini. E' il fallimento della sicurezza di Alemanno

Il Pd di Roma chiede lutto cittadino per questa atroce ed intollerabile tragedia. Turco: “Dov’è finito il piano nomadi?” Sassoli: “Il rogo di via Appia è una tragedia annunciata”. Si è consumata al buio di una boscaglia, in una baracca di legno e plastica, la tragedia in un campo nomadi abusivo a Roma, dove quattro bambini sono morti in un incendio. Raul, di 4 anni, Fernando di 5, Patrizia di 8 e Sebastian di 11, sono passati dal sonno alla morte. Si riparavano dal freddo rannicchiati, mentre aspettavano la mamma, Elena Moldovan, che era andata a comperare dei panini e la giovanissima zia era fuori per recuperare dell’acqua. Ma nel sonno, dal braciere che riscaldava l’ambiente è probabilmente partita una scintilla che ha provocato le fiamme divampate nella casupola.

L’insediamento abusivo ai margini di via Appia Nuova, in zona Tor Fiscale è costituito in tutto da 5 baracche, abitate da una ventina di persone e sorge su un’area di proprietà della società di trasporti Cotral. Già nel 2005 era stato sgomberato una prima volta, ma un anno fa era stato ripopolato dalle famiglie rom.

Dopo il rogo nel campo della Muratella del 27 agosto 2010, in cui perse la vita un bambino rom di tre anni, il sindaco Alemanno annunciò lo sgombero immediato dei circa 200 microinsediamenti abusivi. Ma dai primi interventi però l’operazione si rivelò un fallimento. Sia perché l’amministrazione comunale e il governo non hanno messo in campo in contemporanea alcun intervento sui fattori espulsivi che portano migliaia di rom romeni in Italia. Sia perché l’amministrazione Alemanno ha escluso le maggiori associazioni del mondo laico, che operano nel settore del volontariato, dai tavoli tematici e di intervento.

E dopo quasi tre anni di annunci e di operazioni di facciata da parte del sindaco di Roma è accaduta l’ennesima tragedia. La ‘solidarietà piena e vicinanza alla comunità rom colpita dall’atroce tragedia’ è stata espressa per il Pd anche da parte di Vannino Chiti, Commissario del Pd Lazio e vice presidente del Senato. “Non è più possibile tollerare che accadano incidenti così gravi. Le istituzioni devono adoperarsi per trovare alloggi alternativi a chi si trova in queste situazioni, devono mettere in sicurezza i nomadi, specialmente i bambini. Nonostante le risorse economiche straordinarie profuse, Alemanno ha fallito”.

Nicola Zingaretti, Presidente della Provincia di Roma, ha dichiarato da parte della giunta democratica: “E` un dolore tremendo quello che sta colpendo la nostra comunità per la tragica perdita di quattro bambini morti bruciati. Simili tragedie non possano e non debbano avvenire per nessun motivo”.

Ed una giornata di lutto cittadino è stata invocata da tutto il Partito democratico a tutti i livelli territoriali.

“I primi punti del programma di Alemanno, eletto nel 2008 in seguito ad un battage elettorale sui temi della sicurezza urbana, riguardavano proprio il ‘Piano nomadi’”, ha detto Livia Turco, Presidente del Forum Immigrazione del Pd. “Dov’è finito il piano? Abbiamo visto solo una serie di sgomberi effettuati in modo casuale e frettoloso, con lo scopo di comparire in bella evidenza nei titoli dei giornali. A quando, invece, l’attuazione di una politica seria fatta di regole da rispettare ma anche di opportunità? A quando la realizzazione di un Piano Nazionale di integrazione che coinvolga le Regioni, i Comuni, gli Enti locali e i rappresentanti delle comunità Rom per promuovere un efficace inserimento sociale e lavorativo di queste comunità? A quando l’utilizzo dei fondi comunitari dedicati e già disponibili, ai quali per scelta o incapacità questo governo non ha mai attinto?. Queste le tante questioni sollevate dalla Turco.

Per David Sassoli, capodelegazione Pd al Parlamento europeo “è inaccettabile che ai margini della capitale d’Italia quattro bambini possano morire orribilmente di povertà, degrado ed esclusione. Ciò che è accaduto nella baraccopoli di via Appia ha il sapore amaro di una tragedia annunciata”.

“Le immagini della sciagura della scorsa notte – ha continuato Sassoli – sono ciò che resta di una politica e di un modo di intendere il governo di una città fatto di slogan e propaganda a buon mercato. Un atteggiamento irresponsabile, indegno di una città come Roma, che agli sgomberi forzati ad uso e consumo delle telecamere non ha fatto seguire alcun progetto alternativo, pure annunciato, abbandonando per strada decine di famiglie e di bambini”.

“Il sindaco Alemanno – ha aggiunto l’europarlamentare del Pd -, anziché invocare poteri speciali e soluzioni emergenziali, dica che fine ha fatto il piano Nomadi sbandierato in campagna elettorale e spieghi ai cittadini come ha utilizzato finora i fondi stanziati per l’emergenza. La proclamazione del lutto cittadino, pure giusta, non cancella le responsabilità di chi doveva agire e non l’ha fatto. Ogni ulteriore dilazione o perdita di tempo, alla luce di quanto avvenuto ieri notte, sarà ingiustificabile”.

La protesta è partita anche dai coordinatori del Forum Immigrazione del PD sia nazionale che romano. “Crediamo sia necessario un momento di riflessione e soprattutto una presa d’atto, non ulteriori polemiche. Riteniamo, sia necessaria la riapertura di un tavolo allargato con l’associazionismo e tutte le forze sociali per affrontare il tema con il più largo consenso. Il dolore della giornata di oggi deve portare a uno spirito costruttivo, attraverso cui vi sia consapevolezza prima e non le reciproche accuse di responsabilità per quanto accaduto. La marginalità – concludono- colpisce tutti”. Così in una nota congiunta Marco Pacciotti e Sergio Gaudio, coordinatori del Forum immigrazione nazionale e di Roma.

”Anche sui campi nomadi assistiamo dopo tre anni al completo fallimento di Alemanno- ha dichiarato in una nota Marco Miccoli, segretario del Pd di Roma -. senza una strategia di governo, senza una politica dell’accoglienza ma solo con squallidi spot ad uso di giornali e tv (ricordiamo solamente quando Alemanno gridò ai quattro venti che avrebbe espulso 20mila nomadi in tre mesi, ed era il 2009), si va incontro a questi eventi drammatici. I campi abusivi aumentano in città e Alemanno non trova di meglio che prendersela con la burocrazia. Tutto ciò è squallido, ma fa anche capire la pochezza politica e amministrativa del sindaco, che scarica sempre su altri le colpe ed è incapace, dopo tre anni, di assumersi la benchè minima responsabilità”.

Ha concluso Miccoli: “La questione dei Rom non può esser vista esclusivamente come questione di ordine pubblico, ma è innanzitutto una questione sociale, con sacche di emarginazione da sanare. Intanto come Pd Roma chiediamo che il sindaco almeno dichiari il lutto cittadino. Simili tragedie non possono essere rinchiuse in una cappa di silenzio”.

Il ‘Piano Nomadi’ di Alemanno, tanto propagandato, soprattutto in campagna elettorale, si è rivelato inadeguato e pericoloso sia dal punto di vista dell’integrazione che da quello della sicurezza. Gli incidenti si sono ripetuti nei campi rom fino al culmine della strage di ieri. Il Sindaco avrebbe dovuto assumersi le proprie responsabilità, ma ciò non è avvenuto. Evidentemente l’incoerenza e la leggerezza sono una piaga comune nelle amministrazioni di centrodestra, delle quali ormai è giunta l’ora di liberarsi al più presto.

Anto.Pro.

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