Giorno: 12 Febbraio 2011

"Il falso teorema del golpe morale", di Giuseppe D'Avanzo

Il presidente del Consiglio, settantacinque anni, si tiene accanto in villa – a pagamento – una prostituta minorenne per un paio di mesi, nel 2010. Questo è il fatto, assai ostinato nonostante la nebbia e le censure. Nasce una domanda processuale (Berlusconi ha commesso un reato?) e sortisce qualche effetto politico. Lasciamo in un canto la questione giudiziaria, per il momento. Elenchiamo qualcuno degli esiti politici sotto forma di domanda.| Quell’uomo, già sorpreso in altri anni in compagnia di minorenni, ha il pieno controllo della sua vita? Le sue condotte lo hanno reso vulnerabile ai ricatti o minacce della sua ospite, delle sue ospiti? Quanto la vita caotica di quell’uomo danneggia il Paese che governa? A quel discredito, domestico e internazionale, può egli stesso porre rimedio? I suoi comportamenti possono essere, una buona volta, appropriati ai doveri pubblici che liberamente ha voluto assumere? Come si vede, ognuno di questi interrogativi è concreto, factual perché rinvia all’interesse nazionale e al nostro destino collettivo. Per questa ragione pretende un’assunzione pubblica di responsabilità e reclama con urgenza un …

"Riforma Gelmini, dottorandi senza risposte e nel frattempo i concorsi non si fanno", di Manuel Massimo

L’Adi denuncia di non aver ottenuto nessun chiarimento dal ministro, malgrado l’impegno assunto il 19 gennaio scorso. Ora si parla di “apposito regolamento di imminente emanazione”. Ma gli atenei e gli enti di ricerca sono fermi. Tutti i nodi vengono al pettine: anche quelli contenuti nelle pieghe della riforma dell’università in materia di dottorato di ricerca, ancora in attesa di essere sciolti. Lo denuncia l’Adi (Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca Italiani) in una nota sottolineando come “anche dopo l’entrata in vigore della legge 240/2010 che porta il suo nome, il ministro Gelmini non sa ancora fornire un’interpretazione univoca dell’articolo 19, relativo al dottorato”. Una situazione che si trascina ormai dal 19 gennaio scorso, quando la dottoranda Valentina Maisto – rappresentante al Cnsu e socia Adi – nel corso di un incontro aveva posto al ministro precisi quesiti, con la promessa di una pronta risposta scritta. Risposta che, a tutt’oggi, non è ancora arrivata. Tante domande, zero risposte. Le delucidazioni richieste dall’Adi riguardano alcuni aspetti particolarmente problematici e “oscuri” contenuti nella Legge Gelmini, in particolare: …

"Scuola, la Lega “congela” le graduatorie fino al 2012 Passa l’emendamento. Supplenti solo dalla provincia", di Alessandra Migliozzi

Graduatorie degli insegnanti, l’odissea continua: la Lega, con un emendamento inserito ieri nel Milleproroghe, ne ha imposto il congelamento fino al 31 agosto 2012. Niente più cambi di città o rivalutazione del punteggio per i prof iscritti: chi poteva migliorare la propria posizione potrebbe perdere la possibilità di un contratto a vita o di una supplenza annuale. Ma la Lega vuole portare a casa “la nuova legge sul reclutamento”: c’è già un testo del senatore del Carroccio Mario Pittoni sul tavolo del ministro che prevede albi e concorsi regionali. Il pressing sul Miur è cominciato e ci sarebbe l’ok della Gelmini. Intanto si procede con il blocco delle graduatorie che arriva a tre giorni dalla sentenza della Consulta che aveva bocciato la decisione del ministro (messa nel 2009 nella legge salva-precari) di relegare in coda alle liste il docente che cambia provincia per lavorare. Norma spinta dalla Lega. Per i giudici ogni candidato deve poter conservare il suo punteggio. Il Carroccio corre ai ripari: «I giudici- dice Pittoni- vogliono tutelare chi si sposta in un’altra …

"Milleproroghe, Bondi lascia a secco la Lirica e lo Spettacolo", di Luca Del Frà

Alla Scala di Milano e alla Arena di Verona arriva un contentino, ma per il resto delle fondazioni liriche e dello spettacolo italiano la partita del “Mille proroghe” si chiude malissimo. Il reintegro, più volte promesso dal ministro Bondi, degli oltre 100 milioni di euro tagliati dalla finanziaria 2011 (ribattezzata legge di stabilità), si attesta appena a 15 milioni per la lirica di qualità –Maggio Musicale, Regio di Torino, Santa Cecilia, Comunale di Bologna e così via. Una mancia lanciata con disprezzo sotto il tavolo. L’imbarazzo è palpabile e con apposito emendamento la Lega ha sentito l’esigenza di concedere, extra, 3 milioni di euro sia all’Arena di Verona che alla Scala, con il duplice risultato di non risolvere i problemi e, privilegiando i ricchi, creare ulteriore malcontento. Lascia molto perplessi la situazione della Fondazione veronese, che con la stagione estiva all’Arena, solo teatro al mondo con 20 mila posti, è l’unica a poter contare su cospicue entrate di botteghino per coprire i costi. A ciò s’aggiunga che malgrado l’indotto portato alla città in estate, il …

"L'enzima della concorrenza tra slogan ed equivoci", di Emilio Barucci

Travolto dagli scandali, il governo Berlusconi si sveglia come se nulla fosse dal letargo e riscopre il problema della crescita del Paese affidando a se stesso un compito importante per rilanciarla. Nell’azione di governo a dire il vero domina il pressappochismo. Dal roboante annuncio di una modifica costituzionale in senso liberale, che tutti sanno non potrà avere luogo e che soprattutto avrà ricadute nulle sull’economia, si passa ad una legge sulla concorrenza che è ancora di là da venire – fino ad ora si parla di stazioni di servizio per i carburanti e poco altro – al riordino del sistema degli incentivi alle imprese, al rilancio (non si sa come) del piano casa e a un piano per il sud che dovrebbe prevedere un parziale reintegro di risorse tolte in passato. Tutto questo senza stanziare neppure un euro aggiuntivo. La pochezza delle misure è tale che non possono essere accomunate alla stagione delle riforme messe in campo – con ben altro spirito – negli ultimi venti anni: eppure esse sono legate tra loro almeno superficialmente …

"Per le regole, non per la virtù", di Federico Orlando

Domani donne e uomini manifesteranno in tante piazze d’Italia per contestare – ha spiegato la promotrice dell’iniziativa, Cristina Comencini – la rappresentazione che del rapporto uomini- donne ha dato il presidente del consiglio. Liliana Cavani, regista di una generazione più adulta, ha aderito con questo slogan: “Mi riprendo il mio futuro”. Le ricorda le donne partigiane, che hanno dato all’Italia il suffragio universale, la repubblica e la Costituzione. Il cammino delle donne era cominciato così. Ma la crescita fu fermata, il sonno della passione civile ha provocato per un quarto di secolo il sonno della Costituzione, e la maggior parte delle donne fu relegata nel “privato”. Il futuro delle donne, ch’era cominciato, “è stato interrotto”. Ora è il momento di rimetterlo in moto. Si deve ricongiungere il presente alla breve stagione delle lotte sociali, civili, studentesche, femministe degli anni Settanta e Ottanta: la stagione d’oro delle nostre conquiste, volute dai gruppi più avanzati della società. Bisogna sbrigarsi a riprendere quella strada. L’Italia sembra Acciaio, il romanzo di Silvia Avallone. Siderurgia, famiglie, scuole, uomini, donne, giovani, …

"Niente sconto per gli atenei. A scuola punteggio nordista", di Jolanda Bufalini

La rete 29 Aprile: il governo vuole la morte dell’Università. Consulta: aggirata la sentenza, congelate le graduatorie territoriali. «L’ Università deve morire», non il titolo di un film ma la reale intenzione del governo e del ministro Gelmini. Questa la convinzione della Rete 29 aprile, il movimento di ricercatori che ha dato vita alla protesta in difesa dell’ università pubblica. Il decreto «milleproroghe» non contiene lo «sconto» che veniva fatto alle università sul budget per le spese del personale. Lo sconto, spiega la Rete, non era un regalo: un terzo delle spese delle strutture ospedaliere, infatti, era a carico del servizio sanitario e, certamente, il servizio svolto dai policlinici per la cura e l’ assistenza vale molto più di quel terzo a carico della sanità. Altre due voci dello sconto erano egate agli aumenti periodici previsti dai contratti nazionali e alle convenzioni che gli atenei hanno con enti e istituzioni. Ma, in questo modo, molti atenei sfonderanno il limite del 90% della spesa per il personale con la conseguenza del divieto di fare nuove assunzioni. …