Lo schiaffo di Napolitano: «Siete stati scorretti», di Mario Lavia
Il Presidente non firma il decreto: «Il governo torni in parlamento». La firma non c’è, il decreto sul federalismo municipale è morto. Il governo ne riesumerà il cadavere, certo, ma lo schiaffo si sente. «Non posso sottacere che non giova ad un corretto svolgimento dei rapporti istituzionali la convocazione straordinaria di una riunione del governo senza la fissazione dell’ordine del giorno e senza averne preventivamente informato il presidente della repubblica, tanto meno consultandolo sull’intendimento di procedere all’approvazione definitiva del decreto legislativo. Sono certo che ella comprenderà lo spirito che anima queste mie osservazioni e considerazioni», ha scritto Napolitano a Berlusconi. Sono parole pesantissime, inutile minimizzare. Perché il presidente della repubblica questa non se la scorderà facilmente. Proprio nel bel mezzo di un ennesimo sforzo di mediazione e di invito a riprendere un confronto politico e non muscolare, è piovuto l’atto di forza dell’esecutivo. Quello del Colle quindi va interpretato come un “non ci sto” molto fermo. Ora il governo dovrà ritornare al senato e alla camera. In teoria, potrebbe anche prendere il tempo che la …