Giorno: 1 Gennaio 2012

"Il debito pubblico è il prodotto di secoli, ma il malefico “spread” di appena nove anni: la somma dei malgoverni berlusconiani", di Guido Carandini

Spesso per capire l’attualità occorre guardare parecchio indietro nella storia. E scoprire, per esempio, che risale al 1694 la nascita della Banca d’Inghilterra e, con essa, del primo sistema del “debito pubblico” che poneva il finanziamento dello Stato su una base più solida di quella precedente dei banchieri privati. La fiducia su cui si poté costruire allora il debito pubblico inglese era essenziale per i banchieri olandesi che lo finanziavano anche per approfittare dei più alti tassi di interesse pagati dalla Banca centrale inglese. Come vedete c’è poco di nuovo sotto il sole: gli Stati si sono indebitati da quando la spesa pubblica ha cominciato a superare gli introiti fiscali. Ma per un paradosso dell’economia capitalista, studiato da pochi economisti (da noi, a mia conoscenza, solo da Paolo Leon) il passivo dei conti pubblici può accrescere il reddito nazionale (il Prodotto interno lordo) e, per questa via, trasformarsi in un attivo nei conti privati, per esempio aumentando simultaneamente i profitti delle imprese e i consumi dei loro dipendenti. E poiché dunque nel PIL, al contrario …

"Quattro su dieci vedono il 2012 più nero del 2011", di Ilvo Diamanti

Sull´orlo del 2012, gli italiani vorrebbero ritrarsi. Fermarsi sulla soglia. Ma l´anno lasciato alle spalle, carico di problemi insoluti, li spinge oltre. Il sondaggio di Demos li rappresenta così. Insoddisfatti e depressi per quel che è successo nel 2011. Inquieti e, anzi, impauriti da quel che li (ci) attende nell´anno che sta per iniziare. Le cifre, per quanto aride, a volte, parlano più delle parole. Nove persone su dieci (tra quelle intervistate) ritengono che nel 2011 l´economia italiana sia peggiorata. E quattro su dieci pensano che nel 2012 peggiorerà ancora. Quasi metà degli italiani valuta negativamente la situazione del proprio reddito nel 2011. Un terzo teme che, nel corso dell´anno prossimo, sia destinata a degradarsi ancora. Appare generalizzata (quasi l´80%) anche l´insoddisfazione verso la politica italiana, infetta dalla mala pianta della corruzione. Che, secondo il 37% del campione, è destinata ad aggravarsi ulteriormente. Solo l´atteggiamento verso la sicurezza “personale” sembra più disteso. Soprattutto in prospettiva futura. Ma si tratta di una visione distorta, in quanto l´insicurezza economica oggi sovrasta la “paura” degli altri: immigrati e …