Giorno: 1 Gennaio 2012

"CresciItalia, studia e poi..Vai via?", di Mila Spiccola

Italia ha 12 anni ed è la più brava della sua classe. Ma di molto più brava. Da grande vuole fare il Presidente della Repubblica e studia come una matta. Persino nei momenti di massima popolarità del “velinapensiero” lei niente: “Da grande farò il Primo Presidente della Repubblica Donna, del resto mi chiamo Italia, e studio”. Glielo abbiamo ripetuto fino alla nausea: se non studi non vai da nessuna parte. Le mento spesso quando la rassicuro e le nascondo la verità. Ma è furba, la verità la conosce perfettamente. Perché, anche se studi, non vai mica chissà dove, contano le conoscenze più deicurricula. Se poi sei donna oltre un certo punto non puoi andare. O no? A meno che non ti accontenti di fare il vicesindaco a Salemi. In quel caso devi essere “anche” carina. Italia è normale. Una bimba normale a vederla che è anormalmente brava. Basterà? Quelli che fanno finta di sconoscerla la realtà sono proprio coloro che dovrebbero mutarla. Donne e posizioni apicali. Di questo sto parlando. Nel nostro Paese le donne …

“2012 I ministri a Riccione e la profezia dei Maya” di Michele Serra

Satira in versi per raccontare l’anno che verrà. Talmente sobrio da portare il governo e tutti gli italiani a lavorare anche in spiaggia. L’euro sparirà e ritroveremo il baratto. Torneranno in campo politici che sembravano scomparsi mentre il San Raffaele si trasferirà nei Caraibi. E alla fine la profezia dei Maya… GENNAIO Vien gennaio. Sobriamente. Perché questo è il corso nuovo: che si mangia, mediamente, due persone con un uovo. Molto sobri anche nel bere perché questo è il nuovo corso: grande o piccolo il bicchiere se ne beve solo un sorso. Ci si copre, e basta e avanza, con un vecchio paletò che se stringe sulla panza basta dimagrire un po’ Il ministro bocconiano dà l’esempio: in aeroplano vola a Londra a risuolare le sue scarpe molto care. FEBBRAIO È febbraio. Nevicate siberiane, che a folate trasfigurano i passanti. Son davvero mendicanti quelle giovani, a Milano che protendono la mano per un obolo da poco? E le unghie rosso fuoco? E le labbra sifonate? E le Mini abbandonate senza benza? E gli Svaroschi che …

Buon anno

Buon 2012 agli affezionati lettori di questo sito, a chi ci stimola a fare meglio, a chi ci critica e a chi ci apprezza. Buon anno ai volontari e ai sostenitori del PD e a tutte quelle donne e quegli uomini che, fianco a fianco, operano per un Paese migliore.

"L'Italia può e deve farcela. La nostra società deve uscirne più severa e più giusta, più dinamica, moralmente e civilmente più viva, più aperta, più coesa", di Giorgio Napolitano

“Grazie a tanti di voi, a tanti italiani, uomini e donne, di tutte le generazioni e di ogni parte del paese, per il calore con cui mi avete accolto ovunque mi sia recato per celebrare la nascita dell’Italia unita e i suoi 150 anni di vita”. Così il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha aperto il tradizionale messaggio televisivo, a reti unificate, di fine anno. “Il mio è, in sostanza, un grazie per avermi trasmesso nuovi e più forti motivi di fiducia nel futuro dell’Italia. Che fa tutt’uno con fiducia in noi stessi, per quel che possiamo sprigionare e far valere dinanzi alle avversità: spirito di sacrificio e slancio innovativo, capacità di mettere a frutto le risorse e le riserve di un’economia avanzata, solida e vitale nonostante squilibri e punti deboli, di un capitale umano ricco di qualità e sottoutilizzato, di un’eredità culturale e di una creatività universalmente riconosciute. Non mi nascondo, certo, che nell’animo di molti, la fiducia che ho sentito riaffiorare e crescere nel ricordo della nostra storia rischia di essere oscurata, in …

"Stefania uccisa perchè donna", di Lea Melandri

Un giovane ventiquattrenne, studente di psicologia all’Università La Sapienza di Roma, uccide a coltellate la donna che dice di aver amato “più della sua vita”. Come si può prevenire la violenza, sempre più frequente, che vede l’amore di un uomo trasformarsi in odio, una separazione diventare così intollerabile da trasformarsi in una incontrollata pulsione omicida? Gli amici e le amiche di Stefania Noce non potevano scegliere un modo migliore per ricordarla che farlo “con le sue parole e le sue lotte”. Nel sito del Movimento Studentesco Catanese è comparsa in questi giorni una foto in cui Stefania, ripresa durante la manifestazione del 13 febbraio di Se non ora quando? , tiene sollevato un cartello con la scritta “Non sono in vendita”. Di seguito, viene riportato un suo articolo pubblicato sul giornalino dell’Università di Catania, La Bussola, che ha come titolo Ha ancora senso essere femministe? e come chiusura un giudizio che richiama in modo evidente lo slogan con cui aveva voluto esprimere una delle ragioni per cui riteneva che si dovesse ancora lottare per un’ …

"Così parlò l'anno appena trascorso", di Gianluca Nicoletti

Da “Spread” a “Fukushima” passando per “Equità”: i vocaboli che non dimenticheremo. Sintetizzare un anno attraverso le sue parole chiave equivale a decapitarlo dopo un processo sommario. La parola chiave è un’influenza stagionale, colpisce tutti,ma passa senza lasciar tracce. È una contaminazione fugace da virus mediatico che infesta il linguaggio comune, dopo aver covato per giorni e giorni tra i titoli di giornali e tg. La parola chiave che più ricordiamo corrisponde solitamente all’ultima a manifestarsi, che naturalmente si sovrascrive su tutte le precedenti parole chiave emerse nel corso dell’anno. Oggi la prima la parola che martella la mente è per tutti:Crisi, che a sua volta rappresenta un contenitore lessicale. Al suo interno riescono a ben convivere sia l’ermetico Spread, dal sinistro schiocco onomatopeico di una frustata, sia la Sobrietà, che porta con sé l’aroma rassicurante di naftalina, nel nostro immaginario il baluardo più efficace per evitare che le tarme potessero divorare il bene rifugio di unvecchio loden delnonno. Oggi viviamo in sommesso rigore questa chiusura sul filo dell’Equità, funestata da prospettive di Lacrime e …

«Fassino ha fatto bene. Ci sono 40 miliardi fermi per pagare le imprese», intevista a Graziano Delrio di Laura Matteucci

Abbiamo sempre denunciato il fatto che il Patto di stabilità così com’è concepito è stupido, iniquo, e di certo non aiuta il Paese a ripartire. Anzi, il contrario: deprime gli investimenti, del 30% solo negli ultimi due anni, blocca persino i pagamenti alle imprese, che giustamente se ne lamentano». Quindi l’Anci condivide la posizione del sindaco di Torino, Piero Fassino,che ha reso pubblico lo sforamento, rivendicandolo come mossa per “sostenere l’economia della città”? «Nel merito non ho alcuna obiezione alle parole di Fassino. La sua è da sempre la posizione dell’Anci. È da quando il Patto è nato, con la manovra Tremonti del 2007-2008, che ne chiediamo la revisione, e questa volta Monti e il ministro Giarda si sono impegnati a farla nei primi mesi dell’anno. Comunque quella di Fassino è la presa d’atto di una situazione: nel 2011, dice, Torino ha sforato. Il che non mi stupisce: sono le città più grandi ad accusare le difficoltà maggiori». Parla Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia e presidente dell’Anci, l’Associazione dei comuni, dopo l’uscita di Fassino …