Giorno: 17 Gennaio 2012

Gabaglio: lavoro giovani e donne sono le priorità

La decisione di CGIL,CISL e UIL di elaborare una piattaforma unitaria in vista dell’imminente confronto con il Governo, attraverso la riunione congiunta delle segreterie confederali come non avveniva da molto tempo, segna un significativo sviluppo della convergenza tra le maggiori organizzazioni sindacali, sempre auspicata dal PD, e rappresenta il miglior viatico per una trattativa che possa portare in tempi brevi, a scelte condivise, all’altezza dell’emergenza occupazionale che il paese sta vivendo e di cui ci sono tutte le ragioni per temere l’aggravamento nei prossimi mesi. Nell’intento di contribuire a questo approdo e senza mettere in forse il ruolo di primo piano che in questo campo spetta alle parti sociali, il Forum Lavoro ha voluto nei giorni scorsi puntualizzare gli orientamenti del PD sulla base delle deliberazioni dell’Assemblea Nazionale del maggio 2010 e delle conclusioni della Conferenza di Genova del giugno 2011 nonché delle numerose proposte presentate in sede parlamentare. Lo ha fatto con il duplice obiettivo di creare nuova occupazione specie per i giovani e le donne (sono noti in proposito i nostri differenziali con …

"Quel naufragio della responsabilità", di Giulio Sapelli

Bene ha fatto il Corriere della Sera di ieri sottolineando in prima pagina le responsabilità personali che sono emerse in merito all’evento drammatico della Costa Crociere naufragata all’Isola del Giglio, con la denuncia della gravità del comportamento del capitano della nave e bene ha fatto Pierluigi Battista a stigmatizzare l’accaduto e a invocare severità istituzionale. E questo perché, ahimè, il fatto è paradigmatico di un comportamento umano associato e non solo individuale terribilmente diffuso in tutte le organizzazioni. Certo, le conseguenze non sono sempre così drammatiche, ma scavano nel profondo dell’animo e dell’immaginario collettivo e stanno trasformando lo stesso costume sociale degli italiani (e non solo loro). Perché? Di che si tratta? Ma del fatto che sempre più è divenuto normale, ossia socialmente e culturalmente accettato, usare i poteri di comando per soddisfare i propri desideri, ricambiare piccoli e grandi favori con reciprocità collusive, creare catene di complicità dirette a soddisfare volontà non sempre criminali ma sempre, tuttavia, narcisistiche e dettate dal desiderio di dimostrare una onnipotenza che fa gonfiare il petto di soddisfazione. Un …

""Pagai le vacanze a Formigoni" l´ultimo scandalo della Regione", di Francesco Merlo

Da 17 anni governa la Lombardia mettendo d´accordo Dio e mammona. E adesso che gli arrestano il fido Ponzoni, anche lui all´estero “per lavoro” come Lavitola, di nuovo Roberto Formigoni è in guai imbarazzanti, da pio vanesio. Secondo l´ennesimo imprenditore lombardo “pentito”, che Formigoni dice di non conoscere nemmeno, il governatore, che dai suoi fedelissimi è chiamato senza ironia “il celeste”, è stato l´utilizzatore finale di tangenti che non sono più i soldi della vecchia politica e neppure i tesoretti infilati nel pouff di Lady Poggiolini o gettati nel gabinetto di De Lorenzo ma barche di lusso, alberghi a 5 stelle, aperitivi, accappatoi a bordo piscina, una fuffa vip a conforto della sua nuova identità di diva cattolica e pazzerella. Di sicuro in 17 anni di potere Roberto Formigoni da Lecco, cresciuto in Comunione Liberazione, da casto e puro è diventato esibizionista devoto e fedele sfacciato. E da 17 anni galleggia su una schiuma di faccendieri, appalti, società corruttrici, ville abusive, buchi di bilancio, false fatturazioni, finanziamenti illeciti, reati contro il patrimonio, bancarotte fraudolente…: un´orgia …

"Liberalizzazioni al via, comincia la guerra", di Gianni Del Vecchio

Ormai è ufficiale: entro questa settimana, probabilmente già giovedì, il decreto sulle liberalizzazioni verrà approvato dal consiglio dei ministri. È lo stesso Mario Monti che lo ha annunciato al termine dell’incontro col presidente del consiglio europeo, Herman Van Rompuy. Intanto è già cominciata la guerra fra le corporazioni che vogliono difendere la propria rendita e chi cerca invece di eroderla, ma anche fra le stesse categorie colpite. Quest’ultimo è il caso della liberalizzazione del mercato dei carburanti, presa in maniera molto diversa dai sindacati dei benzinai. Da una parte ci sono quelli di Figisc, Anisa e Assopetroli che sono totalmente contrari, tanto da annunciare ben sette giorni di sciopero contro il decreto governativo. Secondo loro, l’apertura del mercato delle pompe di benzina finisce per «realizzare un esproprio odioso, fatto d’imperio per obbligarci a vendere i nostri impianti che sono il frutto di lavoro di una vita». Di diverso avviso invece Faib e Fegica, che giudicano lo sciopero «precipitoso e intempestivo». Per le due sigle infatti è più che giusto rivoluzionare il sistema attuale, che «spinge …

"La crisi strangola le aziende:+62% di fallimenti in un anno", di Valerio Raspelli

Cresce il numero dei fallimenti aziendali e aumenta quello delle società in perdita. Ben il 37 per cento delle aziende italiane ha il bilancio in rosso. Il dato arriva dalle ultime dichiarazioni dei redditi delle società disponibili, 2010 e 2011 sull’anno di imposta 2009. E nel diffondere i dati è lo stesso Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia a parlare della «profonda crisi economica » che «produce effetti su tutte le grandezze dichiarate dalle società ». Più aziende in rosso ma anche più crac e più imprese costrette a chiudere le serrande. Reddito medio in calo, sia per le grandi imprese che per autonomi e Pmi che rispondono agli studi di settore. Una fotografia, quella che emerge dalle dichiarazioni dei redditi, che non sorprende ma che conferma in ogni caso le difficoltà che il Paese ancora sta vivendo. In un anno le società in perdita sono aumentate di 2 punti percentuali. Sempre più aziende, poi, dalle dichiarazioni fiscali risultano fallite o estinte: «La crisi economica può spiegare il forte incremento delle dichiarazioni presentate da società …

Pensioni, sindacati e Pd «Le risorse ci sono, la partita va riaperta», di Massimo Franchi

Sindacati e Pd ribadiscono al governo che il capitolo pensioni non è chiuso. Del resto, ieri è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti al decreto Milleproroghe e la stragrande maggioranza delle modifiche proposte riguarda proprio questo argomento e la piattaforma che oggi sarà sul tavolo delle segreterie unitarie di Cgil, Cisl e Uil avrà un capitolo apposito dedicato alla previdenza. LA PRIORITÀ L’emergenza, la priorità è quella delle migliaia e migliaia di persone che dopo la riforma delle pensioni contenuta nel decreto SalvaItalia si trovano senza lavoro né pensione. Si tratta essenzialmente di due categorie di persone: quelle in mobilità dopo la chiusura della loro azienda e quelle che hanno firmato un accordo collettivo accettando di dimettersi, di lasciare il lavoro, in cambio di una buonuscita, attendendo la tanto agognata pensione (che invece ora è lontana anni). In gergo si chiamano “esodati”. La Cgil li stima in circa 65mila. Cui vanno ad aggiungersi altre diverse migliaia tra coloro che hanno firmato accordi individuali con la loro (ex) azienda. E proprio questo tema è …

"Ritardi, armi spuntate, incubo Grecia e la moneta unica torna in bilico", di Ettore Livini

Il vecchio fondo salva-Stati viene ridimensionato, il nuovo non è ancora pronto. Si teme il default di Atene. Draghi costretto a muoversi in un campo minato: stretto tra le richieste dei Paesi in crisi e i falchi tedeschi. L´Europa rischia di arrivare in ritardo all´appuntamento con la battaglia decisiva per la salvezza dell´euro. Atene è sull´orlo del crac ormai da due anni. Ma in 24 mesi Bruxelles non è riuscita a mettere assieme un arsenale adeguato alla potenza di fuoco della speculazione. Il Fondo salva stati (Efsf) è allo stato un cannone con poche munizioni. E la sua efficacia è stata ridotta ulteriormente ieri dal taglio del rating da parte di S&P. L´Esm (European Stability Mechanism) – destinato a raccogliere la sua eredità da luglio – è ancora una scatola vuota. Il rischio è che un evento improvviso come il default della Grecia – le Cassandre guardano con preoccupazione alla scadenza di 14,4 miliardi di bond ellenici il 20 marzo – possa cogliere il Vecchio continente in contropiede. Scatenando l´attacco finale alla moneta unica prima …