Giorno: 3 Gennaio 2012

Fassino: «C'è più equità, ma basta colpire gli enti locali», di Simone Collini

Il Patto di stabilità interno, per come è oggi, è per i Comuni una prigione. E contraddice i cardini dell’impostazione del nuovo governo. Monti ha parlato di risanamento, crescita ed equità. Ma la norma che regola i rapporti tra Stato ed enti locali nella sua cecità, non distinguendo tra spesa corrente e spese per investimenti, non tiene conto né del nesso tra risanamento e crescita né dell’equità». Racconta Piero Fassino che il giorno dopo l’annuncio che Torino avrebbe sforato il Patto di stabilità per il 2011lo hanno chiamato altri sindaci, parlamentari, ma anche quattro esponenti del governo: «Hanno tenuto a dirmi che ritengono sia necessario ridisegnare quel patto». E dal particolare dei vincoli di spesa si passa al generale di un governo che per il sindaco di Torino «adesso deve mettere in campo misure per la crescita che diano ai cittadini la certezza che i sacrifici richiesti produrranno risultati». Partiamo dalla sua decisione di non rispettare il Patto di stabilità per il 2011: cosa la motiva? «Una necessità, quella di far fronte agli impegni presi …

"La guerra dei tagli del ministro Di Paola", di Francesco Lo Sardo

Austerità per le forze armate ma la provenienza del ministro-ammiraglio non lo aiuta. «Non si fanno le nozze coi fichi secchi. La strada è ineludibile, piaccia o no. Con questo governo o un altro, non c’è alternativa… Bisogna ridimensionare lo strumento militare, non serve Napoleone per capirlo. Ma i tagli li dovremo fare nel modo e nei tempi giusti». Lo fanno in tutta Europa, tocca anche a noi. Sì, ma quali tagli e con che tempi? Sotto sotto, c’è chi accusa Giampaolo Di Paola di voler usare l’arma dei tagli alla difesa per ristrutturare le forze armate piegandole all’idea di strumento militare che lui ritiene da sempre più congeniale all’Italia: una forza essenzialmente aeronavale, facendo pagare il prezzo dei sacrifici più alto agli investimenti tecnologici per le forze terresti, cioè all’esercito. Un’accusa ingenerosa, sebbene ci sia il fondato sospetto che l’ammiraglio Di Paola capo di stato maggiore della difesa dal 2004 al 2008, poi presidente del comitato militare Nato fino alla nomina a ministro della difesa, sia affezionatissimo al progetto Joint Strike Fighter o F-35 …

"Caro ministro Profumo, falsa partenza sulla ricerca", di Fabio Beltram e Chiara Carrozza

Caro ministro Profumo, ci rivolgiamo alla tua cortese e competente attenzione per esprimerti alcune nostre preoccupazioni. Liberare le energie e valorizzare i punti di forza del Paese appare oggi la strada condivisa per promuovere lo sviluppo: è dunque richiesta la selezione di questi punti di forza e la concentrazione su di essi delle limitate risorse disponibili. Vanno in direzione opposta, a nostro avviso, i bandi per i Progetti di ricerca di interesse nazionale (Prin) e per i fondi “Futuro in Ricerca”. I primi sono il principale strumento per il sostegno alla ricerca di base nelle Università, i secondi sono uno strumento prezioso per l’inserimento di giovani capaci nel sistema nazionale della ricerca. Sorprendentemente, e per la prima volta, la procedura di selezione non è più basata esclusivamente sulla validità dei progetti, ma sono introdotti dei limiti numerici sia a quante idee progettuali possono essere proposte da un Ateneo sia, simmetricamente, a quanti giovani possono proporre di svolgere la loro ricerca in una specifica Università. Tutto è parametrato su una frazione della quantità di personale in …

"La Cassa integrazione non si ferma: nel 2011 un miliardo di ore", di Rosaria Talarico

L’ avvio del 2012, mentre esplodono nuovi stati di crisi e gli operai di Fincantieri tornano a manifestare, porta con sé i numeri poco tranquillizzanti sulla crisi occupazionale in Italia. Nel 2011 le ore di cassa integrazione sono state circa un miliardo (900 milioni fino a novembre). A farne le spese 500 mila lavoratori a zero ore, che a causa dell’entrata in cassa integrazione hanno avuto in media una perdita sullo stipendio di 7.300 euro a testa. La cifra aggregata è di 3,4 miliardi di euro di mancato reddito. I dati di Inps, Istat e dell’ osservatorio della Cgil concordano nel delineare una situazione di recessione. Il 72,66% delle ore di cassa integrazione ordinaria (cigo), il 91,21% di quelle di cassa integrazione straordinaria (cigs) e il 40,70% di cassa integrazione in deroga (cigd) sono infatti richieste dal solo settore industriale. La cigs a novembre ha toccato il record degli ultimi sei mesi, aumentando su ottobre del +2,25% per un totale di 37 milioni di ore. Anche i numeri dell’Istat relativi all’occupazione nelle grandi imprese continuano …

"Bufera sui tirocini: sono troppi. Patroni Griffi blocca il decreto sui 23 mila Tfa, vanno ridotti", di Alessandra Ricciardi

Semplicemente sono troppi, vanno ridotti. I posti autorizzati dal ministero dell’istruzione, uno degli ultimi atti firmati dall’ex ministro Mariastella Gelmini, vanno riportati al fabbisogno «reale» di nuovi docenti. É con questa motivazione che il ministro della funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi, ha rispedito al mittente il decreto che si apprestava ad avviare in questi giorni 23 mila Tfa, i percorsi universitari di formazione. Nel minino in particolare i tirocini per le scuole secondarie superiori: 15 mila, quasi il triplo rispetto al fabbisogno stimato. Il decreto sui Tfa era stato uno dei motivi di frizione interna già nball’ex maggioranza di governo, con Comunione e liberazione che spingeva perché i numeri fossero ben più sostanziosi di quelli inizialmente indicati dalla Gelmini. Alla vigilia della caduta del governo, la Gelmini apre i cordoni e autorizza più posti di quelli preventivati, rispondendo così a quanti chiedevano più giovani da immettere nel sistema, scalzando l’unicità di fatto delle graduatorie permanenti (da cui lo scorso anno sono state fatte 65 mila assunzioni). Ora tocca al nuovo responsabile di viale Trastevere, Francesco …

"I tre richiami di Napolitano", di Federico Orlando

Risanamento, crescita e giustizia, sono i tre imperativi richiamati da Giorgio Napolitano al governo Monti la sera di san Silvestro. E ai sindacati il dovere di restare fedeli alla loro storia di difensori della democrazia, ai partiti il dovere di ritrovare la politica, per adeguare lo stato, le istituzioni, gli apparati e garantire governi in fruttuosa alternanza, che trovino nella competizione oltre che nel dovere gli stimoli per ricostruire la morale civile, pensare alla parte più povera della società, tagliare le spese parassitarie, ricondurre riottosi e corporazioni sotto la legge, sviluppare le prospettive delle imprese sane, dare lavoro ai giovani alle donne e agli espulsi dalla produzione. Salvare l’Italia in Europa e l’Europa dalle sue turbe ereditarie modello ungherese e da nuovi egoismi, guarire e rimettere in corsa quell’Italia positiva che il presidente ha incontrato, nell’annus horribilis 2011, ripercorrendo i 150 dell’unità nazionale, accolto dovunque da folle di buona volontà che con lui hanno ritrovato orgoglio e speranza. Ascoltandolo, ricordavo che nell’ampia pubblicistica in vista del centocinquantenario, ci sono stati studiosi che hanno ricercato ancora …

"Le donne dell'Omsa chiamano il governo: faccia rispettare i patti", di Giulia Gentile

A voce, Golden lady rassicurava per l’ennesima volta sindacati ed istituzioni locali di aver trovato un imprenditore «X» pronto ad acquisire il capannone Omsa di Faenza. E a garantire pure il reimpiego di parte dei 240 lavoratori, quasi tutte donne, dopo che lo storico marchio di calze e collant aveva annunciato due anni fa la decisione di chiudere nel Ravennate per andare a produrre a costi più bassi in Serbia. Intanto, con le mani il gruppo leader nel settore firmava la lettera di licenziamento per tutti i suoi operai romagnoli. Decorrenza: 14 marzo, allo scadere dei due anni di cassa integrazione straordinaria. L’«effetto Marchionne» si fa sentire anche nel settore tessile, nella rossa Emilia-Romagna e in un marchio simbolo per le gambe femminili come Omsa. E così, dopo aver siglato davanti a ministero e istituzioni ben due accordi che promettevano il mantenimento dei posti di lavoro, e anche di un qualche tipo di produzione, nella cittadina ravennate, il 27 dicembre scorso Golden lady ha scelto di agire in deroga totale agli accordi precedenti. Anticipando ai …