Giorno: 12 Gennaio 2012

"La parabola del cattivo", di Massimo Gramellini

Da noi funziona così. All’inizio sei Francesco Maria De Vito Piscicelli, imprenditore con faccia comica o crudele, dipende dalla foto, e vieni intercettato al telefono mentre ridacchi del terremoto dell’Aquila propiziatore di appalti. Diventi l’orco, il cattivo per antonomasia, il simbolo della cricca di affaristi che si disputa le briciole più grosse del banchetto della politica. Ti viene l’ulcera, finisci per qualche tempo in galera, poi cerchi di farti dimenticare, ma rovini tutto atterrando con l’elicottero sulla spiaggia di Ansedonia per portare la mamma a mangiare il pesce. Cominci impercettibilmente a spostarti verso la redenzione: diventi un pentito e inguai un sottosegretario dallo sguardo triste e dal cognome Malinconico, confessando di avergli pagato il conto di un albergo da signori al solo scopo di compiacere un amico. Smessi i panni dell’orco, inizi il percorso di avvicinamento al ruolo più ambito: quello della vittima. Rilasci interviste dove ti dipingi come un onesto lavoratore spremuto da gente senza scrupoli, «non le dico la volgarità delle richieste, i ricatti». Un brav’uomo a cui hanno tolto tutto: gli appalti, …

"Io, cronista minacciato dalla mafia del Nord", di Giovanni Tizian

Un giorno come tanti, caffè, rassegna stampa e la solita corsa per chiudere il pezzo e guadagnarmi la giornata. Ma poi arriva una telefonata, ero fuori città. «Abbiamo deciso di tutelarti», il giorno dopo avevo già la scorta assegnata. È diventata fissa pochi giorni fa. Stai tranquillo, mi hanno detto, fai quello che ti dicono e segui le nostre direttive. Cambia la quotidianità, nelle piccole cose di ogni giorno si avverte il cambiamento. Dalla spesa all´organizzazione del lavoro, programmare le interviste, pianificare la propria vita con minuziosa attenzione. Ma la voglia di andare avanti è più forte. Raccontare il potere delle mafie al Nord vuol dire raccontare il lato oscuro del Paese. Da anni collaboro con la Gazzetta di Modena, da anni mi occupo di mafie al Nord. Delle cosche d´Emilia. Quelle stesse cosche che negli anni in cui emigravo verso Modena raccoglievano quanto seminato decenni prima. Un raccolto fatto di patrimoni enormi, un fiume di denaro accumulato sulla pelle degli onesti. Erano gli anni ´90 quando ci trasferimmo in Emilia, qui ho iniziato a …

"L'aiuto che serve ai mercati", di Stefano Lepri

L’ Italia di Mario Monti piace alla Germania; la bozza di trattato europeo in discussione non appare più minacciosa. La giornata di ieri è da segnare all’attivo per il nostro governo e il nostro Paese. Eppure l’uscita dalla crisi dell’euro resta lontana; i piccoli passi della diplomazia rischiano di essere sopravanzati non solo dalla velocità con cui i mercati si convincono di future catastrofi, ma anche dalla lentezza gregaria con cui la massa degli investitori si accorge delle inversioni di tendenza. Monti in parole povere è andato a dire ad Angela Merkel che capisce benissimo l’ostinazione dei tedeschi nel pretendere rigore ed efficienza dagli altri Paesi dell’area euro, anche a costo di lasciarli a lungo affacciati sull’orlo del baratro. Ma ha anche ammonito a non spingere troppo oltre questo gioco d’azzardo. Ha provato a spiegare qual è, secondo lui, il limite di resistenza dell’Italia. In questi giorni sono in molti a suggerire alla Germania di imparare dalla propria storia. Ad aprire la strada ad Adolf Hitler non fu l’iperinflazione del 1923 che distrusse i risparmi …

"Perché far pagare le tasse è una rivoluzione culturale", di Stefano Rodotà

Il blitz di Cortina e la campagna per gli scontrini mostrano come la battaglia sul fisco stia diventando politica, contro le disuguaglianze e per l´equità. Una questione capitale che sembra destinata a sconvolgere equilibri colpire interessi consolidati e mettere fine ad antiche compiacenze. Siamo alla radice dell´obbligazione sociale: se “tutti” non significa veramente “tutti”, allora il legame di solidarietà viene infranto Nella controversa agenda politica di questa difficile stagione ha fragorosamente fatto ingresso la lotta all´evasione fiscale. Non più come tema polemico, non più come rivendicazione di qualche buon esito di un´azione amministrativa di contrasto, ma come questione capitale, destinata a sconvolgere equilibri, colpire interessi, revocare in dubbio compiacenze. Questo è avvenuto con due mosse fortemente simboliche. Il blitz a Cortina e una dichiarazione del Presidente del consiglio che ha indicato negli evasori quelli che «mettono le mani nelle tasche dei contribuenti onesti». Non siamo solo di fronte allo smascheramento dell´ipocrita vulgata berlusconiana, ma alla denuncia di una inaccettabile redistribuzione alla rovescia delle risorse, per cui oggi sono soprattutto i meno abbienti a pagare servizi …