Giorno: 25 Gennaio 2012

"Investiamo su donne e giovani", di Alessio Postiglione

L’austerità da sola non basta. Anzi, può affossare l’Italia e l’Europa. Lo sa bene Mario Monti che, non a caso, subito dopo il piano tagli, ha puntato sulle liberalizzazioni. Aprire i mercati, infatti, equivale a spalancare le finestre e far spirare la brezza fresca della concorrenza, il cui obiettivo è rimettere in moto l’economia e favorire la crescita. Ma ritenere le liberalizzazioni l’unica soluzione sarebbe un fatale errore. Negli ultimi quindici anni, d’altronde, abbiamo registrato un tasso medio di crescita economica annua pari ad un mediocre 0,75 per cento; molto di meno dell’interesse sul debito che paghiamo. Non usciremo dai marosi della crisi, dunque, solo con i tagli finalizzati ad abbattere un debito pubblico pari al 118 per cento del Pil. Preoccupa, anche, la nostra probabile incapacità a ripagare gli interessi sul debito, che il governo salda con un imponente ricorso alle tasse. Gli italiani, d’altronde, sono gravati da pochi debiti privati e hanno sottoscritto pochi mutui. Lo stato è indebitato, gli italiani no. In questo modo, la debolezza della finanza pubblica è controbilanciata da …

Colpo di scena: Archiviato "Valorizza 2", di Anna Maria Bellesia

Già durante gli incontri precedenti fra Ministero e Sindacati era emerso un crescente dissenso riguardo al controverso “metodo reputazionale” utilizzato per la valutazione e la premialità dei docenti. Dell’archiviazione di Valorizza II dà notizia per prima la Cgil, riferendo in merito alla riunione odierna. Nei giorni scorsi, fra le voci contrarie, “la più ferma opposizione al progetto”, era stata ribadita dalla Gilda, che ne ha sempre contestato radicalmente la scientificità. Anche lo Snals ha detto di non condividere il criterio della “reputazionalità”, sottolineando che tale sperimentazione non porterebbe a percorsi condivisibili in sede di futuro Ccnl. La Cgil ha evidenziato “l’estrema confusione” sul delicato tema della valutazione di sistema, che necessita al contrario “di minor approssimazione, di risorse e investimenti adeguati e di un dibattito quanto più ampio possibile”. Praticamente il capo dipartimento Biondi ha dovuto prendere atto della esplicita indisponibilità della quasi totalità delle organizzazioni sindacali nei confronti di Valorizza II. Nato nel 2010 per volontà del ministro Gelmini, il progetto Valorizza aveva il solo punto di forza di mettere in atto un esperimento …

"La linea d´ombra del comando", di Barbara Spinelli

Ci viene spesso dalle esperienze di mare, perché il mare ha baratri imprevisti e quindi ferree leggi, la sapienza del comando. Quest´arte ruvida, che in democrazia è sempre guardata con un po´ di diffidenza, quasi fosse arte legale ma non del tutto legittima. C´è diffidenza perché l´immaginario democratico è colmo di miraggi: là dove governa il popolo ognuno è idealmente padrone di sé, e fantastica di poter fare a meno del comando. Nella migliore delle ipotesi parliamo di responsabilità, che del comando è la logica conseguenza, in qualche modo l´ornamento. Ma la responsabilità è obbligo di ciascuno, governanti e governati. Il comandoha un ingrediente in più, un occhio in più: indispensabile. Ancora una volta dal mare, dunque, ci giunge in questi giorni un esempio di cosa sia questo mestiere che impaura ed è al contempo profondamente anelato: il mestiere di guidare gli uomini nelle situazioni-limite, quando tutto, salvezza o disastro,dipende da chi è al comando, sempre che qualcuno ci sia. L´esempio lo conosciamo ormai: ce l´ha dato Gregorio De Falco, capo della sezione operativa della …

"La competenza per sfidare la protesta", di Gian Enrico Rusconi

Quale impatto hanno o avranno le violente proteste di questi giorni sul quadro politico? Parlare di «rivolta» dei Tir non è solo un modo di dire giornalistico. Quanto è accaduto sino a ieri, è andato ben oltre le dimensioni di una protesta sociale, già ai limiti della legalità. Siamo stati posti davanti non soltanto alla contestazione di misure prese dal governo, ma al confuso, virtuale rifiuto della sua autorità politica. Questi due aggettivi – «confuso», «virtuale» sono la chiave di lettura di quello che è successo e che condiziona le modalità con cui la situazione si sta normalizzando. Speriamo che avvenga presto – altrimenti le conseguenze saranno incontrollabili. Siamo davanti ad una severa prova per il governo Monti, probabilmente inattesa. È perfettamente inutile aggiungere che si tratta di una prova «politica». Ma aggiungiamo pure l’aggettivo, se serve a chiudere una volta per tutte l’inconsistente diatriba sulla natura «tecnica» del governo in carica, su cui si sono esercitati sin qui politici e pubblicisti. La rivolta di minoranze di cittadini, organizzati in categorie professionali dotate di uno …

"Classi sociali, i ricchi sempre più su ora guadagnano 10 volte più dei poveri", di Luisa Grion

IL DOSSIER. Le misure del governo. I dati diffusi dall´Istat collocano l´iniquità economica italiana al di sopra della media dei Paesi dell´Ocse Il reddito del 10% di popolazione più benestante è di 49.300 euro, mentre al 10% più povero ne vanno 4.877 Ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri. In Italia l´ascensore sociale si è rotto, le categorie di reddito sono sempre più chiuse e il divario fra classi – invece di diminuire – aumenta. La tendenza accomuna quasi tutte le economie sviluppate, ma da noi la distanza è superiore rispetto alla media dei Paesi Ocse. Uomini e donne non salgono più i gradini della scala sociale e restano aggrappati alla ringhiera anche al momento delle nozze: il matrimonio tende a «polarizzare» i redditi. Il medico sposa quasi sempre il medico, l´avvocato dice «sì» solo all´avvocatessa, l´operaio all´operaia. Ricchi con ricchi, poveri con poveri: una dura legge che nemmeno la favola bella di Cenerentola riesce a contrastare. Oggi i principi azzurri e le ricche ereditiere non rappresentano più la soluzione del problema: ce …