"Il tempo della laicità", di Miguel Gotor
Mario Monti, in occasione della prima udienza ufficiale al cospetto di Benedetto XVI, è apparso attenersi a un invisibile registro di sobrietà e di laicità.Valori che certo appartengono allo stile dell´uomo, ma che sono richiesti anche dallo spirito del tempo e che marcano una netta distinzione dai comportamenti tenuti in analoghe circostanze dal suo predecessore Silvio Berlusconi. Come ha insegnato la migliore antropologia del Novecento, tutto ciò è rivelato dai gesti, dai riti e dai doni più che dalla sostanza del colloquio privato tra le due personalità o dal comunicato ufficiale della diplomazia che lo imbozzolerà tessendo una serie di prevedibili frasi protocollari. Ma la forma è sostanza e nulla rivela di più che lo scarto esistente tra una plurisecolare cerimonialità e l´inclinazione dell´individuo, il suo personale contributo al teatro della vita. Anzitutto è l´incontro tra due professori, il teologo tedesco e il più tedesco dei nostri uomini di governo e la sobrietà si esprime nella gestualità che assume la forma di una confidenziale, ma rispettosa riverenza. Monti è solito muovere accademicamente le mani per …