Mese: Gennaio 2012

"Contratto di inserimento fino a un massimo di tre anni", di Cesare Damiano

La prossima settimana continueranno gli incontri informali del ministro Fornero con le parti sociali. Poi prenderà l’avvio il confronto vero e proprio sui temi dello sviluppo e del mercato del lavoro. Per fortuna appare archiviato il problema relativo alla modalità degli incontri. Lo stesso presidente del Consiglio ha dichiarato che non è sua intenzione dividere i sindacati. È sintomo di saggezza favorire l’unità delle parti sociali. Adesso si tratta di concentrare l’attenzione sui contenuti del confronto e sulla modalità di una concertazione che deve necessariamente avvenire con tempi contingentati. Se è evidente il fatto che non si potranno ripetere i lunghi ed estenuanti riti del passato, è altrettanto ovvio che non sarà sufficiente, in nome dell’Europa, derubricare la concertazione a benevolo ascolto. La ricerca di un compromesso rimane ineludibile, fermo restando il diritto di qualsiasi governo di poter decidere le misure da adottare per quello che si ritiene essere il bene del Paese, anche in assenza di un accordo. Con l’ovvia assunzione di tutte le responsabilità che derivano dalle proprie autonome scelte. Il punto fondamentale, …

"Impegni gravosi, il Paese sia coeso", di Dino Pesole

Rigore ed equità. Per Giorgio Napolitano è il binomio indispensabile perché il Paese riesca a far fronte ai «gravosi impegni» cui è chiamato, in primo luogo ai sacrifici imposti a tutti gli italiani dalla manovra. Servono «energie positive» per affrontare le difficoltà imposte dalla crisi anche attraverso una «maggiore e più matura coesione sociale». L’occasione per ribadire molti dei concetti già espressi con forza nel messaggio di fine anno agli italiani è offerta al presidente della Repubblica dalle celebrazioni del 215mo anniversario del primo Tricolore. Nella lettera inviata al sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, rivolta anche al presidente del Consiglio, Mario Monti e ai cittadini di Reggio, Napolitano ricorda che proprio un anno fa, il 7 gennaio 2011, rinnovò il suo appello «a fare delle celebrazioni del 150mo anniversario dell’unità d’Italia un importante percorso di approfondimento e di riflessione comune sul lungo processo storico di costruzione dell’unificazione e sui valori che lo hanno contrassegnato». Il bilancio che il Capo dello Stato ne ha tratto in diverse occasioni, da ultimo appunto nel messaggio di fine …

"I patrimoni italiani in poche mani quasi la metà al 10% delle famiglie", di Maurizio Ricci

Tassate i ricchi! Con le pensione, l’appello ad una severa imposta patrimoniale è stato uno dei temi più dibattuti in questi mesi, suscitando passioni che sembravano scomparse dalla scena politica, dino a indurre anche parecchie vittime potenziali della tassa a rivendicarne l’attuazione. La crisi ha, infatti, messo a nudo un rancore crescente verso l´ineguaglianza sociale e verso il paradosso che vede l´Italia come uno dei paesi più ricchi del mondo, senza che questo venga riconosciuto nell´esperienza quotidiana. Un paese ricco, abitato da poveri, si è detto. Per sciogliere il paradosso, bisogna rispondere a due domande. Quanti sono i ricchi, in Italia? E quanto sono ricchi? PORTAFOGLIO GONFIO La risposta è che una delle duecentomila famiglie di straricchi, in Italia, ha, in media, un patrimonio che vale 65 volte quello di cui dispone una qualsiasi della maggioranza delle famiglie italiane. In termini statistici complessivi, non sembra una gran novità: l´Italia era un paese più egualitario negli anni ‘70 e ‘80, ma, dai primi anni ‘90, è andata avvicinandosi agli squilibri sociali tipici di paesi come Usa …

"Basta demagogia sulla riscossione dei tributi", di Marco Causi

Riscuotere le tasse è un mestiere difficile. Su Equitalia, però, vanno respinte facili demagogie e sottolineate alcune scomode verità. E va ricordato che il decreto Salva Italia contiene importanti misure che ne migliorano il rapporto con il contribuente e ne riducono i costi. Misure, peraltro, ulteriormente migliorabili. No alla demagogia. Equitalia nasce nel 2005 e rende pubblica la riscossione coattiva dei tributi. In precedenza il settore era gestito da 36 società concessionarie, di proprietà di 54 banche e di 35 soggetti privati, operanti in 94 ambiti provinciali con strutture e metodologie spesso differenti fra loro e con forte insoddisfazione del cliente del servizio, e cioè delle amministrazioni pubbliche. Vincenzo Visco commentò così la riforma: «La riscossione coattiva è una funzione pubblica ed è quindi giusto che venga nazionalizzata». Insomma, non è ammissibile alcuna incertezza, soprattutto da parte di chi riveste responsabilità politiche, nella difesa della riscossione pubblica. Equitalia può e deve migliorare, ridurre i costi, migliorare la qualità, ma i suoi addetti svolgono una funzione fondamentale per l’intera collettività. Gli incassi derivanti dai ruoli gestiti …

"Il capitale umano che manca all'Italia", di Paolo Conti

Siamo tra gli ultimi per diplomati e laureati. Peggio di Estonia e Polonia. «Il 54% della popolazione ha un titolo di diploma nel nostro Paese, contro una media Ocse del 73%. È troppo poco. Dobbiamo studiare di più. Se l’Italia cresce meno di altri Paesi europei dobbiamo migliorare il nostro capitale umano». Parole di Mario Monti a Reggio Emilia, durante la festa del Tricolore. Le cifre dell’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, sono chiarissime. Solo il 54% degli italiani tra i 25 e i 64 anni ha ottenuto un diploma di scuola media secondaria. La media Ocse è del 73%: ma siamo lontanissimi non solo dall’85% della Germania, dall’88% del Canada, dall’89% degli Stati Uniti ma anche dal 91% della Repubblica Ceca, dall’89% dell’Estonia, dall’88% della Polonia. Nelle nuove generazioni, fascia 25-34, noi italiani siamo ancorati a un non esaltante 70%. Commenta il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo: «Scontiamo un pregresso di bassa scolarità nella fascia alta della popolazione. Tra i 19-25 approdiamo finalmente all’81% di diplomati. Un primo intervento deve riguardare l’orientamento, …

"Befera rilancia: serviamo lo Stato non ci fermeremo", di Massimo Giannini

«Lo ringrazio, ce n´era davvero bisogno…». Per una volta, Attilio Befera può dismettere i panni di San Sebastiano. Nella guerra agli evasori fiscali il presidente del Consiglio si schiera senza se e senza ma a difesa dell´Agenzia delle Entrate e di Equitalia. E l´uomo che riscuote i tributi per conto dello Stato, contestato dai furbetti delle tante Cortine d´Italia, bersagliato dai reietti dell´eversione violenta e accusato dagli inetti di una destra anti-borghese e illiberale, sente finalmente lo Stato dalla sua parte. «Noi facciamo solo il nostro dovere. E lo facciamo sulla base delle leggi votate all´unanimità, da tutto il Parlamento. E continueremo a farlo, perché questo Paese deve decidere da che parte stare: con o contro lo Stato di diritto». Il 42% dei possessori di barche di lusso, il 31,7% di proprietari di auto di altissima cilindrata e il 25,7% degli intestatari di aerei da diporto dichiarano redditi inferiori ai 20 mila euro l´anno. Le categorie del lavoro autonomo denunciano in media 18 mila euro l´anno, contro i 25 mila euro denunciato dal lavoro dipendente. …

"Bersani: unire subito i progressisti europei", di Nini Andriolo

Adesso bisogna stringere con le decisioni, perché non è che i mercati abbiano bisogno di cavare informazioni dalla libera stampa, visto che sanno già tutto e speculano sui nostri tentennamenti e sulle nostre divisioni. Bisogna dare un segnale inequivocabile adesso: l’Euro costi quel che costi lo si difende assieme». Unico leader di partito presente alle celebrazioni del 215 ̊ anniversario del Tricolore, Pier Luigi Bersani, lascia il Valli dopo aver ascoltato il presidente del Consiglio pronunciare parole «di verità» sulla realtà dell’emergenza economico-finanziaria che investe l’Italia, e l’Europa. Frasi che capovolgono il “tutto va bene” distribuito a piene mani in questi anni. Dietro le transenne c’è la gente che applaude il nuovo premier e ci sono indignados, leghisti e militanti di Rifondazione che lo contestano chiedendo elezioni. «Vedo la Lega laggiù commenta Bersani Ecco fin quando si tratta di indignati o di Rifondazione nulla da dire. Ma la Lega no. Ha governato otto degli ultimi dieci anni, ci ha parcheggiati davanti a un baratro e adesso tutto può fare tranne che contestare». È preoccupato il …