Giorno: 6 Ottobre 2012

Camusso: "la politica si occupi del paese il lavoro è la priorità assoluta", di Rinaldo Gianola

Niente politica industriale, disattenzione alle emergenze del lavoro, zero investimenti, crescita pericolosa delle diseguaglianze. Questo autunno propone un’Italia in piena emergenza economica e sociale, una situazione che viene fronteggiata dal governo con politiche inadeguate, insufficienti. Per questo Susanna Camusso chiama la Cgil a una nuova stagione di mobilitazione e di impegno. A partire dalla giornata del 20 ottobre, in piazza San Giovanni a Roma, la piazza delle grandi sfide sindacali. Spiega: «Chiediamo al governo scelte chiare di politica industriale, difesa degli insediamenti produttivi, detassazione delle tredicesime, sostegno ai lavoratori esodati, ai dipendenti delle aziende in difficoltà. C%%è bisogno di una svolta profonda di politica economica perchè il Paese non ce la fa». Segretario Camusso, qual è la situazione del lavoro e dell’industria? «Assistiamo con enorme preoccupazione alla scomparsa di pezzi importanti del tessuto industriale. Siderurgia, auto, alluminio, distribuzione sono settori a rischio. Siamo un Paese che non investe. Per richiamare l’attenzione i lavoratori devono mettere in pericolo la propria vita salendo sui tetti, sulle torri, sui campanili. Il governo e il Paese forse non comprendono …

"Ue: in Italia gli stipendi dei docenti fermi a 12 anni fa", da La Tecnica della Scuola

Il dato è contenuto nel rapporto sugli stipendi e le indennità degli insegnanti e dei presidi in Europea, pubblicato il 5 ottobre dalla Commissione europea: rispetto all’inflazione, nel 2012 lo stipendio di base lordo è tornato al livello iniziale del 2000. Ma stanno peggio in Irlanda, Grecia, Portogallo, Spagna e Slovenia, ancora più colpiti dai tagli di bilancio. Il monito della commissaria Ue per l’Istruzione e la cultura: le retribuzioni sono una priorità assoluta. L’Italia tra i 16 paesi europei dove gli stipendi degli insegnanti sono stati ridotti o bloccati a causa della crisi economica e delle politiche di austerità dei governi. Il dato è contenuto nel rapporto sugli stipendi e le indennità degli insegnanti e dei presidi in Europea (Teachers’ and School Heads’ Salaries and Allowances in Europe 2011/12), pubblicato dalla Commissione europea il 5 ottobre, proprio nel giorno quindi (ironia della sorte!) della Giornata mondiale degli insegnanti. Secondo il rapporto, il fenomeno – che disincentiva l’ingresso nella professione dei soggetti migliori e dunque la qualità dell’insegnamento, fondamentale per la crescita economica – è …

"Ue: in Italia gli stipendi dei docenti fermi a 12 anni fa", da La Tecnica della Scuola

Il dato è contenuto nel rapporto sugli stipendi e le indennità degli insegnanti e dei presidi in Europea, pubblicato il 5 ottobre dalla Commissione europea: rispetto all’inflazione, nel 2012 lo stipendio di base lordo è tornato al livello iniziale del 2000. Ma stanno peggio in Irlanda, Grecia, Portogallo, Spagna e Slovenia, ancora più colpiti dai tagli di bilancio. Il monito della commissaria Ue per l’Istruzione e la cultura: le retribuzioni sono una priorità assoluta. L’Italia tra i 16 paesi europei dove gli stipendi degli insegnanti sono stati ridotti o bloccati a causa della crisi economica e delle politiche di austerità dei governi. Il dato è contenuto nel rapporto sugli stipendi e le indennità degli insegnanti e dei presidi in Europea (Teachers’ and School Heads’ Salaries and Allowances in Europe 2011/12), pubblicato dalla Commissione europea il 5 ottobre, proprio nel giorno quindi (ironia della sorte!) della Giornata mondiale degli insegnanti. Secondo il rapporto, il fenomeno – che disincentiva l’ingresso nella professione dei soggetti migliori e dunque la qualità dell’insegnamento, fondamentale per la crescita economica – è …

"Il sindaco di Firenze dovrebbe pensare a terminare il suo mandato", di Enrico Rossi*

Se si voleva ridiscutere la linea del Pd la sede naturale era il congresso. Norma ad personam per Renzi Un cedimento alla prepotenza. Oggi sarò all’assemblea nazionale del Pd a discutere, ma non a votare perché sono solo un invitato permanente, del cambiamento dello Statuto che consentirà a Renzi di candidarsi alle primarie per le quali si è già impegnato, con il camper da settimane e sulle tv da anni. Lo farò molto malvolentieri, provando a portare un contributo solo per non peggiorare la situazione. Lo farò per senso di responsabilità. Penso che la modifica dello Statuto ad personam sia un cedimento alla prepotenza, costituisca una rinuncia all’autonomia della politica e scalfisca le regole per le quali si aderisce consapevolmente a un’associazione. Ci sono in Toscana due precedenti che sono andati in senso opposto: Leonardo Domenici, che avrebbe gradito candidarsi in Parlamento nel 2008, dopo quasi due mandati da sindaco di Firenze. E Claudio Martini, che nel 2009, alla fine del secondo mandato da presidente della Regione, avendo una grande e riconosciuta esperienza in Europa, …

"Il sindaco di Firenze dovrebbe pensare a terminare il suo mandato", di Enrico Rossi*

Se si voleva ridiscutere la linea del Pd la sede naturale era il congresso. Norma ad personam per Renzi Un cedimento alla prepotenza. Oggi sarò all’assemblea nazionale del Pd a discutere, ma non a votare perché sono solo un invitato permanente, del cambiamento dello Statuto che consentirà a Renzi di candidarsi alle primarie per le quali si è già impegnato, con il camper da settimane e sulle tv da anni. Lo farò molto malvolentieri, provando a portare un contributo solo per non peggiorare la situazione. Lo farò per senso di responsabilità. Penso che la modifica dello Statuto ad personam sia un cedimento alla prepotenza, costituisca una rinuncia all’autonomia della politica e scalfisca le regole per le quali si aderisce consapevolmente a un’associazione. Ci sono in Toscana due precedenti che sono andati in senso opposto: Leonardo Domenici, che avrebbe gradito candidarsi in Parlamento nel 2008, dopo quasi due mandati da sindaco di Firenze. E Claudio Martini, che nel 2009, alla fine del secondo mandato da presidente della Regione, avendo una grande e riconosciuta esperienza in Europa, …

"L'ultima eredità del berlusconismo", di Giovanni Valentini

L’interrogativo rilevante per il futuro del sistema politico italiano, tuttavia, è cosa rimarrà nell’immaginario e nella visione politica degli italiani della narrazione berlusconiana e della sua promessa di un’Italia diversa. (da “Il racconto del capo” di Sofia Ventura – Laterza, 2012 – pag. 128) Era prevedibile ed era stato anche previsto che il berlusconismo potesse sopravvivere a Silvio Berlusconi. E anzi, che senza di lui potesse diventare perfino peggio, a giudicare dall’assortita compagnia dei suoi epigoni e dei suoi imitatori. Dalla Lombardia al Lazio fino alla Sicilia, gli scandali regionali che stanno scuotendo il Paese con la violenza di un movimento tellurico non sono altro che i lasciti del berlusconismo allo stadio terminale; l’ultima eredità di quella “ideologia pubblicitaria” che, a partire dalla metà degli anni Ottanta, la tv commerciale ha instillato per oltre un quarto di secolo nella mentalità nazionale a colpi di spot, minispot, telepromozioni e televendite. Le vacanze dorate del governatore lombardo Roberto Formigoni, già leader di Comunione e Liberazione; i festini e gli scandali dell’ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio, …

"L'ultima eredità del berlusconismo", di Giovanni Valentini

L’interrogativo rilevante per il futuro del sistema politico italiano, tuttavia, è cosa rimarrà nell’immaginario e nella visione politica degli italiani della narrazione berlusconiana e della sua promessa di un’Italia diversa. (da “Il racconto del capo” di Sofia Ventura – Laterza, 2012 – pag. 128) Era prevedibile ed era stato anche previsto che il berlusconismo potesse sopravvivere a Silvio Berlusconi. E anzi, che senza di lui potesse diventare perfino peggio, a giudicare dall’assortita compagnia dei suoi epigoni e dei suoi imitatori. Dalla Lombardia al Lazio fino alla Sicilia, gli scandali regionali che stanno scuotendo il Paese con la violenza di un movimento tellurico non sono altro che i lasciti del berlusconismo allo stadio terminale; l’ultima eredità di quella “ideologia pubblicitaria” che, a partire dalla metà degli anni Ottanta, la tv commerciale ha instillato per oltre un quarto di secolo nella mentalità nazionale a colpi di spot, minispot, telepromozioni e televendite. Le vacanze dorate del governatore lombardo Roberto Formigoni, già leader di Comunione e Liberazione; i festini e gli scandali dell’ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio, …