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Cesare Damiano, Pd “Salviamo gli esodati senza toccare la riforma”, di Salvatore Cannavò

È stato indicato come colui che vuole smontare la riforma Fornero sulle pensioni. Ma Cesare Damiano, deputato Pd in Commissione Lavoro già ministro del Welfare nell’ultimo governo Prodi, non ci sta a passare per guastafeste e nemmeno per colui che vuole affossare Monti. “In realtà – spiega in questa intervista al Fatto – è il ministro Fornero che ha lanciato un allarme spropositato realizzando un autogol per il governo. A noi interessa solo la questione esodati e a quella ci atteniamo”. Contro Fornero, Damiano non usa mezzi termini, segno di un rapporto sempre più logorato tra il ministro e il Partito democratico.
Onorevole Damiano, ci spiega qual è l’obiettivo di questa proposta di legge che è sembrata essere una mina sulla strada dell’esecutivo.
L’obiettivo, nonostante la controinformazione che fa il ministro Fornero, non è quello di smontare la sua riforma, ma di correggerne gli errori. Quando parliamo di errori alludiamo a una riforma che ha cancellato qualsiasi gradualità e transizione e causato quel fenomeno di lavoratori che sono rimasti senza stipendio, perché si sono licenziati in buona fede, e che dovranno aspettare anni prima di riscuotere la pensione. Questo errore va corretto e la nostra iniziativa è unitaria di tutta la commissione e non di parte o propagandistica.
Però voi avete introdotto il progetto di legge in esame alla Camera con un articolo, il primo, che vuole riformare l’attuale legge sulle pensioni
Il nostro progetto di legge parla solo di estendere agli uomini l’attuale legge che prevede per le donne di poter andare in pensione con 35 anni di contributi e 58 di età a patto che queste persone accettino la liquidazione dell’assegno con il calcolo contributivo. Vuole sapere da chi è stata avanzata questa idea? Non certo da noi.
E da chi?
Dal ministro Fornero nella sua replica alla Camera il 20 giugno. Gliela leggo integralmente: ‘Da ultimo sempre nella valutazione del costo collettivo e dell’impatto sul trattamento previdenziale si potrebbe considerare di ricorrere a una norma per estendere il contributivo retroattivo anche per gli uomini – ricordo che tale norma è già in vigore per le donne – come opzione di scelta da demandare a lavoratore e azienda’.
Questo l’ha detto il ministro Fornero?
Esatto. È un suo suggerimento e noi l’abbiamo tradotto in forma di legge. E vuole sapere chi ha voluto inserire questa norma nella proposta?
Dica.
L’onorevole Giuliano Cazzola, Pdl, che si è fatto interprete del suggerimento del ministro. Quindi, la logica dei gradini è stata ispirata dal ministro che ora si lamenta. Per quel che mi riguarda quella norma può essere tolta, non l’abbiamo mai caldeggiata. Noi caldeggiamo solo la soluzione per gli esodati, lavoratori in mobilità, prosecutori volontari e licenziati individuali.
Sta dicendo che il Pd non chiede la riforma o la correzione delle pensioni?
Con l’applicazione del calcolo contributivo quella norma non sarebbe recepita dai lavoratori. Per parte nostra può decadere.
Vi concentrate, quindi, sui 270 mila esodati per i quali non è stata ancora trovata soluzione.
Mi sono stancato di inseguire i numeri. Noi parliamo di diritti e vogliamo salvaguardare queste persone.
Ma la copertura dove si trova? Quella indicata dalla vostra legge, i giochi on line, è stata bocciata dalla Ragioneria.
Si può trovare nella spending review 2: una quota dei soldi risparmiati può essere destinata alla salvaguardia degli esodati.
Il governo sta pensando a una soluzione graduale non ancora precisata. Sareste d’accordo?
Una soluzione deve essere trovata e se la soluzione aiuta la discuteremo. Importante è che abbiamo rimesso il problema al centro della discussione.
Siete però accusati di fare un’operazione squisitamente elettorale, in vista anche delle primarie del centrosinistra.
È un’accusa falsa e infondata. Abbiamo a cuore un problema sociale. La proposta è unitaria e i soldi risparmiati possono essere utilizzati per questo obiettivo.
Vi accusano anche di voler far saltare l’agenda Monti.
Non facciamo saltare nessuna agenda Monti. Quando il ministro ripete che noi vogliamo la controriforma è lei che dà l’impressione che si voglia far saltare Monti. Ma noi non abbiamo messo in discussione né i 67 anni necessari per la pensione di vecchiaia, né quelli per la pensione di anzianità, né l’età pensionabile delle donne. Stiamo intervenendo sugli esodati. Il punto per noi è solo questo.
Da quello che sta dicendo possiamo desumere che l’articolo 1 del progetto di legge sarà cassato?
I lavoratori lo guardano con grande sospetto per via della forte decurtazione: quindi, per quello che mi riguarda, è un falso problema. Se è un ostacolo, può essere eliminato. Ma il ministro non si lamenti, l’ha suggerito lei.

Il Fatto Quotidiano 10.10.12

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