Giorno: 16 Ottobre 2012

"Rottamazione idea fascistoide", di Michele Prospero

C’è differenza tra rinnovamento e rottamazione. Ogni leader politico non può mutare i modelli dell’organizzazione che guida senza imporre anche un visibile cambiamento di uomini. Nuove culture annunciano sempre l’apparizione di diversi gruppi dirigenti che si cementano nel cuore di una lotta aperta. È nella battaglia delle idee che i portatori della discontinuità hanno il modo di farsi apprezzare. Non è così quando l’immissione di nuove leve di comando non è associata a una cesura culturale ma a un’operazione punitiva e di marketing. In questo caso l’immissione di nuove leve non comporta affatto un’apprezzabile innovazione. In fondo nel 2008 non mancò un elevato ricambio, la giostra delle candidature nuove non introdusse però un salto nella qualità. Ciò perché la nomina ispirata ai leggeri canoni della comunicazione non era il risultato di una esplicita maturazione sul duro campo dell’azione politica di altre classi dirigenti. Il Pd ha bisogno di un profondo rinnovamento che accompagni il riconoscimento collettivo del merito acquisito nella lotta politica da giovani dirigenti, amministratori, militanti. La rottamazione è però un’altra cosa. È il …

"Rottamazione idea fascistoide", di Michele Prospero

C’è differenza tra rinnovamento e rottamazione. Ogni leader politico non può mutare i modelli dell’organizzazione che guida senza imporre anche un visibile cambiamento di uomini. Nuove culture annunciano sempre l’apparizione di diversi gruppi dirigenti che si cementano nel cuore di una lotta aperta. È nella battaglia delle idee che i portatori della discontinuità hanno il modo di farsi apprezzare. Non è così quando l’immissione di nuove leve di comando non è associata a una cesura culturale ma a un’operazione punitiva e di marketing. In questo caso l’immissione di nuove leve non comporta affatto un’apprezzabile innovazione. In fondo nel 2008 non mancò un elevato ricambio, la giostra delle candidature nuove non introdusse però un salto nella qualità. Ciò perché la nomina ispirata ai leggeri canoni della comunicazione non era il risultato di una esplicita maturazione sul duro campo dell’azione politica di altre classi dirigenti. Il Pd ha bisogno di un profondo rinnovamento che accompagni il riconoscimento collettivo del merito acquisito nella lotta politica da giovani dirigenti, amministratori, militanti. La rottamazione è però un’altra cosa. È il …

"L’Agenzia spaziale si salva. Il super Cnr verso il naufragio", di Roberto Giovannini

Pare naufragare l’ambizioso progetto del ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Francesco Profumo di unificare in una sorta di super-Cnr i 12 enti di ricerca nazionali. Per adesso non ancora definitivamente: dopo la levata di scudi da parte di tutti i partiti, di maggioranza e di opposizione, e la vera e propria rivolta dei diretti interessati, nelle bozze della Legge di Stabilità lo schema che aveva per titolo «razionalizzazione del sistema della ricerca» esce completamente stravolto. Dunque, niente più accorpamento dei dodici enti scientifici oggi vigilati dal Miur (dall’Agenzia Spaziale Italiana all’Istituto di Fisica Nucleare fino agli istituti di astrofisica, geofisica e vulcanologia, in un «Centro Nazionale delle Ricerche». Una superstruttura affiancata da due nuove Agenzie che si sarebbero occupate rispettivamente di trasferimento di tecnologie e di finanziamento della ricerca. Dopo le prime indiscrezioni, sono bastati pochi giorni per suggerire al governo di modificare il progetto. Nella nuova stesura si prevede che presso il Ministero sia istituita una consulta formata dai presidenti dei 12 enti di ricerca coinvolti, coordinata dal presidente del Cnr Luigi Nicolais. Questa …

"L’Agenzia spaziale si salva. Il super Cnr verso il naufragio", di Roberto Giovannini

Pare naufragare l’ambizioso progetto del ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Francesco Profumo di unificare in una sorta di super-Cnr i 12 enti di ricerca nazionali. Per adesso non ancora definitivamente: dopo la levata di scudi da parte di tutti i partiti, di maggioranza e di opposizione, e la vera e propria rivolta dei diretti interessati, nelle bozze della Legge di Stabilità lo schema che aveva per titolo «razionalizzazione del sistema della ricerca» esce completamente stravolto. Dunque, niente più accorpamento dei dodici enti scientifici oggi vigilati dal Miur (dall’Agenzia Spaziale Italiana all’Istituto di Fisica Nucleare fino agli istituti di astrofisica, geofisica e vulcanologia, in un «Centro Nazionale delle Ricerche». Una superstruttura affiancata da due nuove Agenzie che si sarebbero occupate rispettivamente di trasferimento di tecnologie e di finanziamento della ricerca. Dopo le prime indiscrezioni, sono bastati pochi giorni per suggerire al governo di modificare il progetto. Nella nuova stesura si prevede che presso il Ministero sia istituita una consulta formata dai presidenti dei 12 enti di ricerca coinvolti, coordinata dal presidente del Cnr Luigi Nicolais. Questa …

"Registri on line? Rinviati, costano troppo", di Arturo Colombo

I registri on line possono aspettare, troppo complessa e forse anche troppo costosa la procedura per attivarli fin da quest’anno scolastico. E poi ci vuole un personal computer in ogni aula, e al momento non sono moltissime a disporne. Entro il 5 ottobre doveva uscire il piano per la dematerializzazione delle procedure amministrative in materia di istruzione, ossia per l’eliminazione dei documenti cartacei a favore di quelli elettronici, così prescrive l’art. 7, comma 27, del decreto legge n. 95 del 2012 sulla Spending review, ed è invece uscita una semplice circolare del Miur, dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse (prot. n. 1682 del 3 ottobre scorso). Essa si limita a elencare i processi interessati (iscrizioni e registri on line; pagella e comunicazioni ad alunni e famiglie in formato elettronico) e a tranquillizzare le scuole in fibrillazione e incerte sul da farsi, ad esempio, sui registri dei docenti: «L’anno scolastico appena iniziato – afferma il capo del dipartimento Giovanni Biondi – rappresenta un periodo di transizione durante il quale le scuole dovranno attivarsi …

"Registri on line? Rinviati, costano troppo", di Arturo Colombo

I registri on line possono aspettare, troppo complessa e forse anche troppo costosa la procedura per attivarli fin da quest’anno scolastico. E poi ci vuole un personal computer in ogni aula, e al momento non sono moltissime a disporne. Entro il 5 ottobre doveva uscire il piano per la dematerializzazione delle procedure amministrative in materia di istruzione, ossia per l’eliminazione dei documenti cartacei a favore di quelli elettronici, così prescrive l’art. 7, comma 27, del decreto legge n. 95 del 2012 sulla Spending review, ed è invece uscita una semplice circolare del Miur, dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse (prot. n. 1682 del 3 ottobre scorso). Essa si limita a elencare i processi interessati (iscrizioni e registri on line; pagella e comunicazioni ad alunni e famiglie in formato elettronico) e a tranquillizzare le scuole in fibrillazione e incerte sul da farsi, ad esempio, sui registri dei docenti: «L’anno scolastico appena iniziato – afferma il capo del dipartimento Giovanni Biondi – rappresenta un periodo di transizione durante il quale le scuole dovranno attivarsi …

"Mezzo milione di posti in meno e record della Cig nell'industria", di Massimo Franchi

La Cgil scalda i motori in vista della manifestazione di sabato. I preparativi per il ritorno a piazza San Giovanni si intersecano con una settimana molto delicata dominata dalla trattativa imprese-sindacati sulla produttività. Ieri, da Bolzano, Susanna Camusso ha ribadito che «stiamo ancora discutendo ma non siamo ancora nelle condizioni di raggiungere un accordo», mentre questa mattina riunirà i segretari di federazione e territoriali proprio per discutere del tema e dell’impegno in vista di sabato. Al centro della manifestazione ci saranno le crisi aziendali e i dati che la Cgil sta elaborando in questi giorni tinteggiano con note ancora più fosche un quadro già tetro. Analizzando in profondità il settore industriale, si scoprono infatti i segni di una crisi che è precedente a quella mondiale e che sta trasformando il Dna manifatturiero del nostro Paese. Elaborando i dati seriali sulla Cassa integrazione e occupazione, si scopre infatti che dal 2008 il settore industriale ha perso il 6,18 per cento, circa 500mila posti di lavoro, con Regioni però in cui la percentuale raddoppia, come in Campania …