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"Sei ore in più, scuola in rivolta Profumo: ora gli stati generali", di Maria Teresa Martinengo

Tutti contro l’allungamento dell’orario degli insegnanti da 18 a 24 ore scritto nero su bianco nella proposta di legge di stabilità inviata alla Camera dopo l’approvazione in consiglio dei ministri. Il testo, pubblicato ieri, ha scatenato le reazioni dei sindacati, compatti nel chiedere la cancellazione del provvedimento, e ha suscitato una netta presa di posizione del segretario del Pd Pierluigi Bersani. «Le misure sulla scuola sono inaccettabili», ha detto Bersani, definendole «improvvisate» e, venendo al nocciolo del problema cui guardano le organizzazioni sindacali: «Chiudono la strada ai precari. La logica non tiene. La scuola ha bisogno che ci fermiamo e reimpostiamo il discorso in modo strategico».
Piena disponibilità al dialogo con Bersani e il Pd sulla scuola è arrivata poco dopo dal ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, «purchè si resti all’interno dei vincoli di bilancio votati dallo stesso Parlamento». Per il suo dicastero significa un taglio di 182 milioni. «Condivido appieno l’esigenza espressa da Bersani – ha detto il ministro – di impostare il confronto in un quadro strategico complessivo. È in quest’ottica che sto lavorando a una conferenza generale sulla scuola, nei primi due mesi del 2013, con il coinvolgimento di tutte le forze professionali e sociali. Circa le misure, ogni suggerimento nel dibattito parlamentare sarà benvenuto».
Per il sottosegretario Marco Rossi Doria «i vincoli di bilancio non possono che essere rispettati, ma non è sostenibile tagliare altri posti di lavoro nella scuola. Poi, il dibattito in Parlamento dovrà tener conto che non è più rimandabile l’avvio di un processo di innovazione che porti a una scuola secondaria più flessibile, più simile alla primaria, dove il tempo scuola degli insegnanti non coincide con le ore frontali, come nella maggior parte dei paesi sviluppati. Una condizione che è anche in parte all’origine dei risultati accreditati e abbastanza stabili della nostra primaria». Rossi Doria ribadisce che «occorre più progettualità, possibilità di recupero di chi è indietro, ma anche promozione di chi è avanti, maggiore flessibilità nell’organizzazione del tempo scuola, classi e aule non necessariamente corrispondenti per rispondere a bisogni non standardizzati. Tutto questo fa pensare a un progressivo aumento di orario per i docenti, a differenziazione di compiti. Certo, un processo così significativo non si fa facilmente con la legge di stabilità. Ma speriamo che le forze politiche in Parlamento colgano il problema».
La Stampa 17.10.12
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“Modello tedesco. Bastone e carote italiane”, di Pippo Frisone
A mezzanotte di lunedì, il governo trasmetteva alle Camere in zona cesarini il ddl sulla stabilità.
Tutti i tagli preannunciati sulla scuola venivano lì confermati.
Nessuna retromarcia, nessun rinvio nonostante alcune aperture anticipate alla stampa dal ministro Profumo. Nel testo del ddl non c’è alcun coinvolgimento dei sindacati, nessun rinvio alla contrattazione né sull’ orario né sulle ferie anzi viene ribadito che il contratto non può in alcun modo derogare dalla legge!! Brunetta docet.
La Scuola, in particolare quella secondaria di 1 e 2 grado viene chiamata dal Governo Monti ad ulteriori sacrifici !
Il cosiddetto orario potenziato o lungo per i docenti della secondaria vale da solo 721 milioni nel triennio 2013-15.
L’orario di lavoro destinato all’insegnamento viene innalzato per legge dalle 18h. attuali a 24 h. settimanali, con decorrenza 1 settembre 2013.
L’innalzamento dell’orario fino a 6h , già previsto ma solo su base volontaria adesso diventa obbligatorio.
Le 6h, vengono così destinate all’interno dello stesso istituto di titolarità per la copertura di spezzoni orari e/o supplenze temporanee in sostituzione dei colleghi assenti, su qualsiasi tipologia di classe di concorso per cui abbia titolo, compreso il sostegno se in possesso di diploma di specializzazione.
Anche i docenti di sostegno nella secondaria allungheranno l’orario a 24 h per rispondere in prima battuta a nuove esigenze orarie di sostegno e in subordine anche per coprire spezzoni orari d’insegnamento curriculari per i quali hanno titolo .
Nel 2013/14 l’organico di diritto di sostegno sarà determinato in misura non superiore a quello del 2012/13.
Per il sostegno i risparmi saranno 109,5 milioni nel 2013 (sett-dic) , 328,6 nel 2014 e 328,6 nel 2015. Le diagnosi funzionali per gli alunni disabili, propedeutiche all’assegnazione dei docenti di sostegno, verranno affidate all’Inps e non più alle ASL.!
Si risparmiano inoltre sui posti comuni e sulle supplenze 128,6 milioni nel 2013 ( sett-dic) che passano a 385,7 nel 2014 e 385,7 nel 2015.
E ancora tagli ai distacchi e ai comandi del personale scolastico presso il Miur , enti e associazioni per altri 7 milioni.
In totale, nel triennio 2013-2015 si prevedono tagli alla scuola per 1.683 Mld di euro !
Questo sono le bastonate di Profumo e di Monti alla scuola pubblica.
Quanto alle carote, si regalano ai docenti della secondaria e solo a loro 15 gg. di ferie in più mentre i docenti di ogni ordine e grado potranno fruire delle ferie anche nei giorni di sospensione delle attività didattiche (natale, pasqua..)..Più una presa in giro che una partita di giro a costo zero!
Viene ripristinato l’elenco prioritario per docenti e ata precari, nella consapevolezza che rimarranno a migliaia privi di un incarico annuale nel 2013/14.
A pagare questa ulteriore stretta saranno ancora una volta i precari, sui quali è stata scatenata una vera e propria caccia all’uomo e col bastone per giunta. Almeno 29mila posti saranno inghiottiti da questa manovra che contribuirà ad abbassare ulteriormente il livello qualitativo dell’insegnamento.
Immaginiamo un docente della secondaria con 24h settimanali, con 25-30 alunni per classe che dovrà accollarsene 9-12 magari con 300 e più alunni, senza contare quelli diversamente abili o quelli di nazionalità non italiana!
Quel docente viene così condannato a peggiorare, non certo a migliorare, la propria condizione lavorativa con classi in più, alunni in più, con 6h settimanali in più e per di più gratis!
Profumo vuole copiare il modello tedesco coi fichi secchi italiani!
Se il Parlamento lasciasse passare le norme contenute nel ddl stabilità così come li ha volute e pensate il governo Monti, a risultare destabilizzata sarà tutta la scuola italiana.
Sarà un caso ma mentre si lasciano in mutande e senza contratto gli insegnanti, con scuole sempre più lontane dagli standard europei di qualità ed efficienza, alle scuole private non viene tolto un solo centesimo dei 250milioni di euro di finanziamento statale!
Anche qui nessuna rottura ma piena continuità col governo precedente.
Riuscirà la strana maggioranza che appoggia Monti in Parlamento evitare il peggio in cui sta precipitando la scuola italiana?
Le proteste nelle scuole e nelle piazze sono tante ma le speranze, senza un sussulto che scuota il Palazzo, sono ancora poche.
Ma si sa la speranza è l’ultima a morire, sapendo che la scuola che lasciamo oggi ai nostri figli prefigura già il loro destino domani.
da ScuolaOggi 17.10.12