Giorno: 23 Ottobre 2012

"Il futuro si garantisce solo con la ricerca", da Il Corriere della Sera

Appello ai capi di Stato o di Governo dei Paesi dell’Unione europea a ai Presidenti delle istituzioni europee. Si dice spesso che una crisi rappresenta al tempo stesso un’opportunità. La crisi attuale ci forza a fare delle scelte, e una di queste ha a che vedere con la scienza e il sostegno che le si darà. Nel 2000, voi e i vostri predecessori vi siete posti l’obiettivo di trasformare l’Europa «entro il 2010 nell’economia basata sulla conoscenza più dinamica». L’intenzione era nobile e ambiziosa, ma la meta non è stata raggiunta. La scienza può aiutarci a trovare le riposte a molti dei problemi pressanti che ci si prospettano in questo momento: nuovi modi di ottenere energia, nuove modalità di produzione e nuovi prodotti, migliori strumenti per comprendere il funzionamento della società e migliorarla. Siamo solo all’inizio di una nuova comprensione rivoluzionaria del funzionamento del nostro organismo, con conseguenze inestimabili sul nostro futuro benessere e su una maggiore longevità. L’Europa è all’avanguardia in molte aree della scienza. Trasformare questa conoscenza in nuovi prodotti, servizi e attività …

"Tumori, la strada per prevenire", di Umberto Veronesi

I dati sulla mortalità nella provincia di Taranto diffusi dal ministero della Salute ci impongono una riflessione approfondita, al di là della situazione di drammatica emergenza. La gravità del problema tumore emerge in maniera così evidente da non richiedere quasi sottolineature. Ci sono tuttavia due aspetti che meritano di essere evidenziati. Innanzitutto dovremmo ragionare sui numeri assoluti perché le percentuali – pur chiare e significative – fotografano soltanto una parte della questione. Dall’analisi dei numeri assoluti si può invece definire con maggiore precisione il livello di rischio per il cittadino. In secondo luogo bisognerebbe sforzarsi di non concentrare l’attenzione sui dati della mortalità, anche se sono quelli che ci choccano di piu’ . E’ invece il numero di nuovi casi in un anno, che chiamiamo incidenza, ovvero la frequenza con cui ci si ammala in una determinata zona, il fattore su cui concentrare l’attenzione, perché è dall’esame di questo aspetto che possono nascere le strategie per una migliore prevenzione e una più efficace cura dei tumori. Dal punto di vista della mortalità, l’Italia è un …

"Tumori, la strada per prevenire", di Umberto Veronesi

I dati sulla mortalità nella provincia di Taranto diffusi dal ministero della Salute ci impongono una riflessione approfondita, al di là della situazione di drammatica emergenza. La gravità del problema tumore emerge in maniera così evidente da non richiedere quasi sottolineature. Ci sono tuttavia due aspetti che meritano di essere evidenziati. Innanzitutto dovremmo ragionare sui numeri assoluti perché le percentuali – pur chiare e significative – fotografano soltanto una parte della questione. Dall’analisi dei numeri assoluti si può invece definire con maggiore precisione il livello di rischio per il cittadino. In secondo luogo bisognerebbe sforzarsi di non concentrare l’attenzione sui dati della mortalità, anche se sono quelli che ci choccano di piu’ . E’ invece il numero di nuovi casi in un anno, che chiamiamo incidenza, ovvero la frequenza con cui ci si ammala in una determinata zona, il fattore su cui concentrare l’attenzione, perché è dall’esame di questo aspetto che possono nascere le strategie per una migliore prevenzione e una più efficace cura dei tumori. Dal punto di vista della mortalità, l’Italia è un …

"Processo alla previsione", di Stefano Rodotà

È buona norma, di fronte a sentenze di particolare rilevanza, ricordare che un giudizio adeguato esige la lettura delle motivazioni. Tacere, quindi, fino a quando queste saranno conosciute? Ma la pesante condanna dei componenti della Commissione Grandi Rischi solleva troppi interrogativi. Diventa quindi legittimo cercare di individuare almeno i punti critici intorno ai quali già si è avviata una discussione che richiama i dubbi e le emozioni che accompagnarono subito il terribile terremoto che colpì quella città. La condanna è stata pronunciata per omicidio colposo, disastro colposo e lesioni personali, con riferimento al fatto che la Commissione avrebbe dato informazioni inesatte, incomplete e contraddittorie sulla pericolosità della situazione dopo le scosse che si erano registrate nei mesi precedenti al terremoto del 6 aprile 2009. Il punto chiave, allora, diventa quello delle modalità delle informazioni fornite e del modo in cui queste erano state elaborate. Un processo alla scienza, la porta aperta a qualsiasi ciarlatano che lancia allarmi senza un adeguato fondamento? La risposta è affidata alle motivazioni della sentenza, anche se gli elementi disponibi-li, messi …

"Processo alla previsione", di Stefano Rodotà

È buona norma, di fronte a sentenze di particolare rilevanza, ricordare che un giudizio adeguato esige la lettura delle motivazioni. Tacere, quindi, fino a quando queste saranno conosciute? Ma la pesante condanna dei componenti della Commissione Grandi Rischi solleva troppi interrogativi. Diventa quindi legittimo cercare di individuare almeno i punti critici intorno ai quali già si è avviata una discussione che richiama i dubbi e le emozioni che accompagnarono subito il terribile terremoto che colpì quella città. La condanna è stata pronunciata per omicidio colposo, disastro colposo e lesioni personali, con riferimento al fatto che la Commissione avrebbe dato informazioni inesatte, incomplete e contraddittorie sulla pericolosità della situazione dopo le scosse che si erano registrate nei mesi precedenti al terremoto del 6 aprile 2009. Il punto chiave, allora, diventa quello delle modalità delle informazioni fornite e del modo in cui queste erano state elaborate. Un processo alla scienza, la porta aperta a qualsiasi ciarlatano che lancia allarmi senza un adeguato fondamento? La risposta è affidata alle motivazioni della sentenza, anche se gli elementi disponibi-li, messi …

Bersani: basta colpi alla scuola: mercoledì un incontro con Monti

“Fermiamoci un attimo, basta colpi alla scuola, perché e’ frastornata e noi ne abbiamo bisogno”. E’ quanto ha affermato il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, a Brescia per un’iniziativa elettorale nel territorio lombardo, commentando i tagli all’istruzione previsti dal Ddl stabilità. “Questo – ha spiegato Bersani – chiederemo mercoledì in un incontro con il premier Monti al quale illustreremo anche le altre nostre preoccupazioni. In ogni caso, prosegue: “il governo farà il suo mestiere, garantito dalla nostra lealtà. Noi non faremo scherzi al governo, però diremo sempre la nostra, perché vogliamo riuscire a cambiare le cose che non vanno e lo faremo se in futuro toccherà a noi”. E poi ha proseguito: un ddl che “non saremo in grado di votare così come sono le norme sulla scuola” perché “al di fuori di ogni contesto di riflessione sull’organizzazione scolastica” e “finirebbero semplicemente per dare un colpo ulteriore alla qualità dell’offerta formativa”. Bersani ha spiegato che queste saranno le richieste che farà mercoledì quando incontrerà il presidente del consiglio Mario Monti. “Bisogna che il governo …

"Ferie, rispunta la monetizzazione con il trucchetto di Natale e Pasqua", di Antimo Di Geronimo

Il divieto di monetizzazione delle ferie, valido per tutto il pubblico impiego, non si applicherà ai docenti precari. Ma solo nell’ordine della differenza tra i giorni di ferie spettanti e quelli in cui è consentito fruire delle ferie. Lo prevede il comma 44, dell’articolo 3, del disegno di legge sulla stabilità, attualmente al vaglio del parlamento. La deroga deve fare i conti anche con l’incremento di 15 giorni delle ferie spettanti al personale docente. Ma la cancellazione dell’indennità, a fronte della impossibilità materiale di fruire delle ferie a causa della brevità della durata dei contratti, avrebbe ingenerato una mole impressionante di contenzioso con sicura soccombenza dell’amministrazione. E allora il governo è corso ai ripari, consentendo la monetizzazione ai supplenti sino al termine delle attività didattiche se assunti con contratto sino al 30 giugno di ciascun anno scolastico, che non hanno a disposizione giorni estivi per le ferie, e anche ai supplenti brevi e saltuari, che sono assunti per pochi giorni e, quindi, si trovano nell’impossibilità di fruire anche di un solo giorno di ferie. Ma …