attualità, memoria

"Perugia si mobilita contro i nostalgici di Mussolini", da l'Unità

Il sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, lo aveva definito «politicamente disgustoso», la presidente della Regione, Catiuscia Marini, aveva sottolineato che l’iniziativa è «in totale contrasto con la storia e la coscienza civile dell’Umbria e di tutto il Paese», il deputato umbro del Pd Walter Verini lo aveva segnalato al ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri: dopo le aspre polemiche che lo avevano preceduto, è cominciato ieri pomeriggio nel capoluogo umbro, dove proseguirà anche oggi, il convegno di studi dal titolo «Marciare su Roma».
«Devo annunciare ha messo le mani avanti il responsabile culturale dell’iniziativa, Pietro Cappellari, aprendo i lavori che questo non è un colpo di Stato e che non si vuole qui ricostituire nessun partito. Inoltre non si fa apologia di nulla perché noi rispettiamo le leggi sello Stato».
L’iniziativa è stata organizzata dal Comitato Pro 90/o anniversario della Marcia su Roma, avvenuta il 28 ottobre del 1922, e si svolge all’Hotel Brufani, da dove la Marcia su Roma era partita, 90 anni fa. All’esterno dell’albergo, nel centro storico della città, Eurochocolate con le sue decine di migliaia di visitatori e, ieri, poco lontano, un volantinaggio di Anpi, Cgil e organizzazioni studentesche «contro le celebrazioni della Marcia su Roma», con uno striscione con la scritta «Perugia antifascista». Una mobilitazione che dura da giorni e che vede impegnata tutta la Perugia democratica e antifascista. Solidarietà all’Anpi è stata manifestata con la presenza sotto la Fontana Maggiore dal capogruppo del Pd, Renato Locchi, l’assessore regionale Stefano Vinti, i segretari regionali e provinciali del Prc, Della Vecchia e Flamini, l’onorevole Valter Verini, il capogruppo comunale del Pd, Mearini, e il segretario della Cgil Mario Bravi. «Siamo feriti e costernati si legge sull’appello distribuito che per le strade di Perugia sino stati affissi dei manifesti per ricordare la Marcia su Roma, un evento simbolo della dittatura. Riproporla significa ricordare positivamente uno dei fatti sciagurati della storia nazionale».
Ma per il promotore dell’iniziativa Cappellari «sono polemiche politiche alle quali bisognerebbe dare una risposta politica, ma questo è un convegno culturale». «Mi dispiace che si parli tanto di questo convegno come attualità e non come riflessione storica. Io al massimo ha scherzato Cappellari, ricordando l’etimologia della parola “nostalgico” potrei essere nostalgico della mia maestra delle elementari, ma nulla di più».
Ieri la prima giornata è passata senza eccessive tensioni, decisamente surclassata come presenze dall’appuntamento dedicato al cioccolato. Più cioccolato che politica. A ricordare le gesta di Mussolini si sono ritrovate circa 60 persone, tra cui due consiglieri regionali del Pdl (Andrea Lignani Marchesani e Rocco Valentino). In platea qualche spilla pro Ventennio sui baveri dei più anziani. Prima dell’inizio del convegno Davide Fabbri, il pronipote di Benito Mussolini, si è presentato con uno striscione su cui aveva scritto: «Sanno solo tassare! La soluzione: su Roma marciare». Ma dal convegno è rimasto fuori.
Dal Pdl non sono mancate parole a difesa del convegno. «Se fatte con spirito di ricerca e approfondimento della storia, queste iniziative ampliano il fronte del dibattito e della ricerca», ha detto il deputato del Pdl Rocco Girlanda.