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"Sicilia: Crocetta vola, staccato Musumeci Boom di Grillo, a Cancelleri il 17,5%", da unita.it

Doppiata la metà dello spoglio, con 2.869 sezioni scrutinate su 5.308, il candidato presidente della Regione di Pd, Udc, Api e Psi, Rosario Crocetta, si conferma primo con il 30,8% (pari a 313.904 voti), e stacca nettamente il candidato del centrodestra Nello Musumeci, che scende al 24,8% (252.618 voti). Terzo è Giancarlo Cancelleri del movimento 5 Stelle con il 18,3% (186,878 voti), quarto è Gianfranco Miccichè, leader di una coalizione autonomista che è al 15,2% con 155.228 voti, seguito Giovanna Marano, di Sel, Idv, Fds e Verdi con il 6,2% pari a 63.076 voti.
M5S PRIMO PARTITO SEGUONO PDL E PD
Emerge anche un quadro del peso delle liste in Sicilia dopo il voto regionale sulla base dello scrutinio di 1.042 sezioni su 5308. Primo partito in termini percentuali il Movimento 5 stelle con il 13,7%. Dietro il Pdl con il 13,56. Poi il Pd con il 13,61%. Udc al 10,75% (12 seggi). Il Partito dei siciliani-Mpa al 9,57%. Grande Sud al 6% (4 seggi). Il Movimento politico Crocetta presidente 7,28 (6 seggi)Cantiere popolare 5,71%. La lista Nello Musumeci presidente 5,56% (4 seggi). Sotto la soglia di sbarramento del 5% Fli.
377 SEZ. SU 5308, CROCETTA IN TESTA AL 32,79%
Il candidato presidente della Regione di Pd, Udc, Api e Psi, Rosario Crocetta, è in testa con il 32,79% quando sono state scrutinate 377 sezioni su 5.308.
MICCICHÈ, LA SICILIA STA CAMBIANDO
«Dai dati delle prime 200 sezioni scrutinate in nostro possesso Crocetta e Musumeci sono avanti, mentre Miccichè è dietro a una distanza di 3-4 punti in percentuale davanti al candidato grillino Cancelleri». È questa l’analisi dello staff di Gianfranco Miccichè, sulla base dei dati affluiti presso la segreteria elettorale di via Piemonte a Palermo.
Il leader di Grande Sud, la cui candidatura è sostenuta anche dal Partito dei siciliani e da Fli, ha commentato questi primi dati affermando che «la Sicilia sta cambiando: forse stiamo assistendo alla fine dei vecchi partiti».
VOLA CROCETTA, SECONDO MUSUMECI, TERZO MICCICHE’
Quando sono stati scrutinati i voti di 236 sezioni su 5308, per le elezioni regionali, il candidato alla presidenza della Regione siciliana Rosario Crocetta è in vantaggio col 31,36% seguito da Nello Musumeci col 27,15%, da Gianfranco Micicchè col 17% e Giovanni Cancelleri col 15%.
ORLANDO, CERTIFICATA MORTE
PARTITI, REGIONE INGOVERNABILE
«Astensionismo clamoroso, ma in qualche modo prevedibile». Così il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ospite a «24 Mattino» su Radio 24, sulle elezioni regionali in Sicilia. «In una regione come la Sicilia che è abituata ad alte affluenze al voto – ha detto Orlando – si assiste e si registra la morte dei partiti politici tradizionali che non riescono più ad essere punto di riferimento per le esigenze dei cittadini. Non è la prima volta che accade. A maggio sono stato eletto sindaco di Palermo con il 74% dei consensi e la mia coalizione e i partiti che mi sostenevano hanno ottenuto soltanto il 14%».
A PALERMO MUSUMECI PRIMO,
SEGUITO DA CROCETTA
Dallo scrutinio di 19 sezioni su 600 a Palermo, il candidato de La Destra-Pdl-Pid, Nello Musumeci, è avanti con il 25,92% delle preferenze. È quanto risulta alla segreteria politica del Pdl. Secondo questi dati, secondo è Rosario Crocetta, con il 23,08%, seguito da Gianfranco Miccichè, al 22,67%, Cancelleri, al 17,8%.
39 SEZIONI SU 5.307,
CROCETTA IN TESTA CON IL 32%
Nelle prime 39 sezioni su 5.307 dove si è concluso lo spoglio per il nuovo presidente della Regione siciliana è in testa il candidato di Pd e Udc Rosario Crocetta con il 32% seguito dal candidato di Pdl, Pid e La destra Nello Musumeci con il 25%. L’esponente del movimento 5 Stelle Giancarlo Cancelleri ottiene il 16% mentre Gianfranco Miccichè di Grande Sud, Partito dei siciliani e Fli il 15%.
DATI CONTRASTATI IN SEGRETERIE
POLITICHE SU CATANIA
«Siamo a un testa a testa tra Musumeci e Crocetta; no, la sfida è tra Cancelleri e l’eurodeputato del Pd; no, il candidato governatore del Movimento 5 stelle è in testa seguito a poca distanza dagli altri due». Si registrano dati contrastanti e contraddittori nelle segreterie politiche dei partiti a Catania sull’elezione del nuovo presidente della Regione Siciliana. La città è considerata una ‘roccaforte del centrodestra dove ha un forte ‘appeal’ il candidato di Pdl-Pid-La Destra ed leader del movimento di Storace in Sicilia.
PRIMI DATI PALERMO SMENTISCONO
EXIT POLL, M5S INDIETRO
I primi dati ufficiali di Palermo smentiscono l’exit poll che dava il candidato del Movimento 5 stelle Giancarlo Cancelleri in fuga. Le schede delle prime 14 sezioni su 600 vedono il testa a testa tra Nello Musumeci (23,71%), Rosario Crocetta, 23,6%, e Gianfranco Miccichè con il 23,46%. Cancelleri è al 18,14%. Dietro Giovanna Marano con l’8,32%
CANCELLERI, METTERE SUBITO
IN ORDINE CONTI REGIONE
Sulla base dei primi risultati che affluiscono nella segreteria del candidato del Movimento 5 Stelle Giancarlo Cancelleri sarebbe lui in testa nelle elezioni regionali siciliane, con una percentuale che oscilla tra il 25 e il 27%. Amici e simpatizzanti si avvicinano al candidato grillino salutandolo come nuovo governatore della Sicilia. Lui ringrazia, invita ad attendere i dati definitivi, ma sembra già sentire il peso del ruolo che le urne sembrano assegnargli. A cominciare dal rischio default della Sicilia: «Se dovessi essere eletto – annuncia – il primo provvedimento sarà quello di mettere in regola i conti della Regione».
CANCELLERI, DAI PRIMI DATI
M5S IN TESTA CON 25-27%
Incredulità, stupore e grande soddisfazione, a Caltanissetta, nella sede del Movimento 5 stelle, da dove il candidato alla presidenza della Regione, Giancarlo Cancelleri, sta seguendo lo scrutinio delle Regionali 2012 e dove stanno arrivando i primi dati definiti «esaltanti, clamorosi, sorprendenti». È lo stesso Cancelleri a comunicarli ai cronisti che già si accalcano nella segreteria di via Federico I. «I risultati finora ci danno primi in Sicilia con il 25-27%, ma è presto per esultarci». «A Messina siamo avanti a Musumeci, a Caltanissetta stiamo vincendo alla grande, buoni i risultati che arrivano da Palermo mentre a Catania siamo testa a testa proprio con Musumeci».
CROCETTA (PD-UDC):
SIAMO IN TESTA
«Da quanto emerge dai primi seggi scrutinati siamo in testa in diverse province: Siracusa, Ragusa, Caltanissetta, Agrigento e soprattutto Messina»: lo annuncia ad Affaritaliani.it Rosario Crocetta, candidato alla presidenza della Regione Sicilia per Pd e Udc: «Non abbiamo ancora i dati sulle province maggiori. Ci risulta un boom del Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo ma non nelle dimensioni di cui parlano gli exit poll di ieri su Palermo. A Messina e in tutta la provincia siamo nettamente avanti. Bisogna capire cosa succede a Palermo tra città e provincia, così come a Catania. Si tratta di un testa a testa tra me e il candidato di Beppe Grillo Cancellieri, ma dalle province più piccolo sono saldamente avanti» mentre, prosegue, «si conferma il pessimo risultato di Musumeci e del Popolo della Libertà. Comunque aspettiamo i dati definitivi. Sono solo risultati parziali e pressoché sensazioni
PREMIO
IL COMUNE PIÙ PICCOLO PREMIA CROCETTA
Spoglio completato a Roccafiorita, in provincia di Messina, il comune più piccolo della Sicilia. Dall’unica sezione vengono fuori 52 preferenze per Rosario Crocetta, 26 per Nello Musumeci, 36 per Gianfranco Miccichè, uno per il grillino Giancarlo Cancelleri, 21 per Cateno De Luca e uno per il leader dei Forconi Mariano Ferro.
SPOGLIO A RILENTO,
PRIMA VOTO PRESIDENTE POI LISTE
Sta procedendo a rilento lo spoglio delle schede elettorali nelle 5.307 sezioni della Sicilia, dove ieri ha votato il 47,44 per cento degli aventi diritto. Nei seggi si procede prima allo scrutinio dei voti assegnati ai candidati presidente e poi si ricontano le schede per le liste con le relative preferenze ai candidati all’Assemblea regionale siciliana.
Lo spoglio delle schede è iniziato questa mattina alle 8. A vincere finora è sicuramente l’astensionismo. La scarsa affluenza alle urne ha infatti caratterizzato in Sicilia la giornata dedicata al voto per eleggere il nuovo presidente della Regione, e i nuovi componenti del Parlamento regionale. Alla chiusura delle urne, i cittadini che si sono recati a votare sono stati il 47,42% degli aventi diritto, pari a 2.203.885. Nel 2008, quando però si votò anche di lunedì e in contemporanea alla Camera e al Senato, si recò alle urne il 66,68%.
Secondo gli exit poll di PalermoReport.it e dell’emittente televisiva Trm, riferiti al solo capoluogo siciliano, potrebbe profilarsi un clamoroso risultato per il Movimento 5 Stelle, che sarebbe il primo partito in città con il 26 per cento dei voti. Il candidato governatore grillino, Giancarlo Cancelleri, otterrebbe oltre il 27 per cento. A seguire, sempre secondo il rilevamento, ci sarebbero Musumeci, Crocetta, Miccichè e Marano.
ORLANDO: «ASTENSIONISMO SANCISCE FINE SISTEMA PARTITI»
«Un dato è certo, i risultati siciliani sono già chiari. La maggioranza dei siciliani non è andata a votare, e basta questo per dire che dopo Palermo, la Sicilia conferma la morte dei partiti». Così il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando ha commentato, entrando nell’aula bunker del carcere Pagliarelli dove assisterà all’udienza preliminare del processo sulla «trattativa» Stato-mafia, il grande astensionismo registratosi ieri sull’isola chiamata alle urne per eleggere il nuovo presidente della Regione.
CANDIDATO 5 STELLE SEGUE SPOGLIO A CALTANISSETTA
Il candidato presidente della Regione siciliana del movimento 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri, segue lo spoglio a Caltanissetta, la sua città. Cancelleri in mattinata sarà nella sede del suo comitato elettorale.
BUTTIGLIONE, POSSIBILE GRANDE COALIZIONE
Il Presidente dell’Udc, Rocco Buttiglione, ritiene «possibile» una grande coalizione per la Regione Sicilia. «La legge elettorale siciliana – spiega Buttiglione – assegna solo 8 seggi di premio alla coalizione vincente su 90. Gli altri 82 vengono ripartiti con il metodo proporzionale. È possibile quindi che per la Sicilia sia necessaria una grande coalzione».
Il Comune con la percentuale di affluenza più alta è stato Maniace, in provincia di Catania, con il 77,76%; quello con la più bassa, invece, Acquaviva Platani in provincia di Caltanissetta, con il 20,68%.
Lo spoglio delle schede è iniziato questa mattina alle 8. Secondo gli exit poll di PalermoReport.it e dell’emittente televisiva Trm, riferiti al solo capoluogo siciliano, potrebbe profilarsi un clamoroso risultato per il Movimento 5 Stelle, che sarebbe il primo partito in città con il 26 per cento dei voti. Il candidato governatore grillino, Giancarlo Cancelleri, otterrebbe oltre il 27 per cento. A seguire, sempre secondo il rilevamento, ci sarebbero Musumeci, Crocetta, Miccichè e Marano.
Nel 2008, a fine consultazioni, si recò alle urne il 66,68% degli elettori, ma si votò per due giorni, e anche per Camera e Senato.
Grande incognita nei risultati per il voto cosiddetto disgiunto: i cittadini hanno potuto scegliere tra un candidato governatore e una lista non ad esso collegata. Il seggio elettorale, a conclusione del voto ieri sera, è stato sigillato.
L’elezione è a turno unico e quindi non è previsto alcun ballottaggio. Sarà eletto presidente della Regione il candidato che totalizzerà il maggior numero di preferenze. La legge di riforma costituzionale, che prevede l’abbassamento a 70 deputati, è in attesa della ‘seconda letturà alla Camera.
A sala d’Ercole entreranno 80 deputati selezionati nelle liste provinciali, oltre al presidente della Regione, al candidato governatore arrivato secondo e agli 8 nomi presenti nel listino del vincitore. Sono dieci i candidati in corsa per la presidenza della Regione, 1.629 quelli inseriti nelle 19 liste collegate, tra cui 32 inquisiti con diversi guai giudiziari. Secondo i sondaggi la sfida per la vittoria sarà fra tre competitor: Rosario Crocetta (Pd, Udc, Api e Psi), Nello Musumeci (Pdl, Pid e Ld) e Gianfranco Miccichè (Fli, Pds-Mpa, Gs e Mps). Occhi puntati anche al risultato del Movimento 5 stelle che candida Giancarlo Cancelleri, sostenuto da Beppe Grillo che per diciotto giorni è stato in giro per la Sicilia riempiendo le piazze di migliaia di persone.
Per la sinistra, in campo c’è Giovanna Marano, sostenuta da Sel, Idv, Federazione della sinistra e Verdi, mentre Giacomo Di Leo è appoggiato dal partito comunista dei lavoratori. Gaspare Sturzo corre per la lista Italiani liberi e forti, Mariano Ferro per i ‘Forconì, Cateno De Luca per la lista Rivoluzione Siciliana e Lucia Pinsone con Volontari per l’Italia. Tutti hanno detto di essere sereni in attesa dei risultati.
Eppure chiunque vincerà le elezioni probabilmente non avrà la maggioranza in Assemblea. Il prossimo esecutivo dovrà trovare in aula lo schieramento che lo sosterrà. Il voto anticipato provocato dalle dimissioni del governatore Raffaele Lombardo, imputato per concorso esterno ad associazione mafiosa – la prima udienza del processo con rito abbreviato davanti al gup di Catania comincerà domani – costituisce il giro di boa sulla scorsa legislatura durata quattro anni, trascorsi in una clima di perenne scontro politico, con partiti di maggioranza (Pdl e Pid) passati all’opposizione e partiti di minoranza (Pd) transitati in appoggio all’esecutivo.
La Regione chiuderà il 2012 con un debito di quasi 6 miliardi di euro, 100 mila precari e interi settori polveriera da riformare: dalle società controllate ai rifiuti, dai forestali alla macchina burocratica. Nel 2008, con un’affluenza alle urne del 66,68 %, si aggiudicarono i seggi Popolo Delle Libertà, Partito Democratico, Movimento per l’Autonomia, Unione di Centro, con il resto degli altri partiti che non riuscì a superare lo sbarramento del 5%.
Con il 65,35 % (1.862.959 voti) Lombardo si impose su Anna Finocchiaro che con la sua coalizione chiuse al 30,38 % (866.044 voti). Sonia Alfano candidata da una lista ‘Amici di Beppe Grillo ottenne il 2,43 % con 69.511 voti.