Giorno: 5 Novembre 2012

"Perché l’area Marino sostiene Bersani", di Michele Meta

In questi anni chi si è ritrovato nell’area “cambia l’Italia”, dopo aver sostenuto alle scorse primarie di partito (circa 500.000 elettori) la candidatura di Ignazio Marino, ha svolto un ruolo di proposta culturale e politica in modo libero, schietto e unitario. Ha affermato tante personalità, a partire dai suoi leader, che hanno arricchito la politica della sinistra e del nostro Paese. Crediamo che se il Pd ha fatto dei passi in avanti sui temi riguardanti i diritti civili e delle persone, sul miglioramento dei servizi, sul rinnovamento del Partito, sull’apertura alla società e sull’unità delle forze progressiste, in parte sia anche merito nostro. Non ci siamo mai sentiti una corrente; semmai un pezzo critico e pensante della nostra comunità politica, teso a un lavoro costruttivo. Certo, non ci sono mancati limiti e difetti, ma l’impegno è stato davvero sincero.
Oggi siamo di fronte alla prova delle primarie per la scelta del candidato premier. È un passaggio delicato e decisivo. Ci impegneremo, prima di tutto, per fare in modo che il più alto numero di cittadini vada …

"Gli stregoni del Lingotto", di Carlo Sini

Come si dice, il mondo è vario. Di fronte all’estesa condanna della meschina ritorsione e provocazione compiute dall’amministratore della Fiat Sergio Marchionne (per di più illegittima), c’è qualcuno che ha levato la voce in suo favore. In particolare ho ascoltato e letto due argomenti: il primo più ingenuo, il secondo più datato. Il primo dice: c’è stato un referendum; se voi eravate contrari alla proposta di Marchionne, com’è che adesso siete disposti ad accettarla pur di rientrare in fabbrica, magari anche a danno di quelli che erano favorevoli? In questo modo il referendum viene inteso come se fosse una specie di conta tra i buoni e i cattivi: chi è a favore è dentro, chi è contrario è fuori. Sarebbe come dire che se i sindacati, proclamando uno sciopero, ottengono ciò che chiedevano, coloro che non hanno voluto scioperare saranno esclusi dai vantaggi acquisiti: una vera bestialità. Il secondo argomento si dà arie più raffinate. Parte dalla considerazione che i tempi son cambiati ecc. ecc., per finire a difendere, niente meno, che i diritti della …

“Gli stregoni del Lingotto”, di Carlo Sini

Come si dice, il mondo è vario. Di fronte all’estesa condanna della meschina ritorsione e provocazione compiute dall’amministratore della Fiat Sergio Marchionne (per di più illegittima), c’è qualcuno che ha levato la voce in suo favore. In particolare ho ascoltato e letto due argomenti: il primo più ingenuo, il secondo più datato. Il primo dice: c’è stato un referendum; se voi eravate contrari alla proposta di Marchionne, com’è che adesso siete disposti ad accettarla pur di rientrare in fabbrica, magari anche a danno di quelli che erano favorevoli? In questo modo il referendum viene inteso come se fosse una specie di conta tra i buoni e i cattivi: chi è a favore è dentro, chi è contrario è fuori. Sarebbe come dire che se i sindacati, proclamando uno sciopero, ottengono ciò che chiedevano, coloro che non hanno voluto scioperare saranno esclusi dai vantaggi acquisiti: una vera bestialità. Il secondo argomento si dà arie più raffinate. Parte dalla considerazione che i tempi son cambiati ecc. ecc., per finire a difendere, niente meno, che i diritti della …

"Università, percorso pieno di ostacoli per i nuovi tirocini", di Mario Castagna

Era il 25 gennaio e il decreto «Cresci Italia» prometteva importanti novità per i giovani professionisti. All’insegna della liberalizzazione si permetteva ai giovani che avessero voluto intraprendere la carriera all’interno di uno degli ordini regolamentati (avvocati in primis), di iniziare il tirocinio obbligatorio (per 6 mesi sui 18 complessivi) durante l’ultimo anno del percorso di studi, promettendo quindi una decisa accelerazione nel percorso a ostacoli verso la libera professione. Sino a quel momento i mesi di praticantato obbligatorio erano 24 e per due anni gli studi di avvocati avevano a disposizione manodopera qualificata disponibile a lavorare anche gratuitamente in cambio dell’agognato certificato di avvenuto praticantato. Le nuove norme prevedevano quindi una riduzione della durata del tirocinio ma soprattutto che i primi sei mesi potessero essere svolti, in presenza di apposita convenzione quadro tra il Consiglio Nazionale Forense e il MIUR durante gli anni di studio universitari. La norma non è mai stata chiara. Dapprima sembrava che tutti i praticanti fossero coinvolti nella riduzione della pratica forense. Dopo qualche mese il ministero della Giustizia diceva invece …

“Università, percorso pieno di ostacoli per i nuovi tirocini”, di Mario Castagna

Era il 25 gennaio e il decreto «Cresci Italia» prometteva importanti novità per i giovani professionisti. All’insegna della liberalizzazione si permetteva ai giovani che avessero voluto intraprendere la carriera all’interno di uno degli ordini regolamentati (avvocati in primis), di iniziare il tirocinio obbligatorio (per 6 mesi sui 18 complessivi) durante l’ultimo anno del percorso di studi, promettendo quindi una decisa accelerazione nel percorso a ostacoli verso la libera professione. Sino a quel momento i mesi di praticantato obbligatorio erano 24 e per due anni gli studi di avvocati avevano a disposizione manodopera qualificata disponibile a lavorare anche gratuitamente in cambio dell’agognato certificato di avvenuto praticantato. Le nuove norme prevedevano quindi una riduzione della durata del tirocinio ma soprattutto che i primi sei mesi potessero essere svolti, in presenza di apposita convenzione quadro tra il Consiglio Nazionale Forense e il MIUR durante gli anni di studio universitari. La norma non è mai stata chiara. Dapprima sembrava che tutti i praticanti fossero coinvolti nella riduzione della pratica forense. Dopo qualche mese il ministero della Giustizia diceva invece …

"Tenetevi il dolore pochi soldi per curarlo", di Mario Pirani

Sconcerto e delusione piovono per e-mail. Pezzi di Welfare sanitario, costruiti ad uno ad uno con fatica, vengono demoliti. I medici, ormai esasperati, scrivono ai giornali. Raccolgo brandelli delle loro voci. “Le scrivo dopo tanto tempo – mi dice il bravo Claudio Blengini, medico di famiglia a Dogliani (Cn) –. Come lei ricorda abbiamo fatto insieme a tante persone di buona volontà battaglie memorabili perché questo paese finalmente si dotasse di una legislazione civile per quanto riguarda il dolore e le cure palliative… Le scrivo ora perché ho la sensazione che la spending review e i conseguenti tagli alla Sanità stiano nei fatti vanificando il progetto che stavamo tentando di costruire in difesa dei malati sofferenti… Ho avuto modo di sentire in una recente trasmissione il livello degli stipendi dei grandi manager. In compenso seguitiamo a tagliare in Sanità dove sicuramente ci sono degli sprechi e usi inadeguati e impropri di risorse ma ci sono anche tante esperienze positive che sono cresciute o stanno crescendo e rischiano invece di naufragare… I tagli saranno lineari e …

“Tenetevi il dolore pochi soldi per curarlo”, di Mario Pirani

Sconcerto e delusione piovono per e-mail. Pezzi di Welfare sanitario, costruiti ad uno ad uno con fatica, vengono demoliti. I medici, ormai esasperati, scrivono ai giornali. Raccolgo brandelli delle loro voci. “Le scrivo dopo tanto tempo – mi dice il bravo Claudio Blengini, medico di famiglia a Dogliani (Cn) –. Come lei ricorda abbiamo fatto insieme a tante persone di buona volontà battaglie memorabili perché questo paese finalmente si dotasse di una legislazione civile per quanto riguarda il dolore e le cure palliative… Le scrivo ora perché ho la sensazione che la spending review e i conseguenti tagli alla Sanità stiano nei fatti vanificando il progetto che stavamo tentando di costruire in difesa dei malati sofferenti… Ho avuto modo di sentire in una recente trasmissione il livello degli stipendi dei grandi manager. In compenso seguitiamo a tagliare in Sanità dove sicuramente ci sono degli sprechi e usi inadeguati e impropri di risorse ma ci sono anche tante esperienze positive che sono cresciute o stanno crescendo e rischiano invece di naufragare… I tagli saranno lineari e …