attualità, politica italiana

“La manovra”, di Luisa Grion

Niente tagli alle aliquote Irpef, via al tetto sulle detrazioni e interventi per un miliardo sugli “sconti” per figli a carico. Aumento delle deduzioni Irap – a partire dal 2014 – a vantaggio delle imprese per lavoratori assunti a tempo determinato o nelle regioni del Meridione. Ecco il cuore dell’emendamento fiscale che sarà presentato stamattina dalla Commissione Bilancio e che è destinato a modificare pesantemente il ddl varato lo scorso ottobre dal governo.
Le aliquote Irpef restano ferme, ma aumenta di cento euro la detrazione per figli a carico (180 se sotto i tre anni). Non sarà ritoccata l’Iva del 10 per cento, ma resta confermato – dal prossimo luglio l’aumento dell’aliquota dal 21 al 22 per cento.
La maggioranza parlamentare ha trovato una soluzione, approvata stavolta anche dalla Ragioneria, all’emergenza esodati: se le risorse non basteranno salterà l’indicizzazione delle pensioni di 3000-3500 euro. Ma dalla platea dei tutelati resteranno esclusi i licenziati per fallimento delle aziende nel 2011. C’è il ritorno di un Fondo destinato alle politiche sociali (aiuti alla non autosufficienza e ai malati di Sla). C’è un Fondo taglia tasse, attivo dal 2013 e destinato a convogliare i risultati della lotta fiscale – ma anche della riduzione dello “spread” (purché gli obiettivi di bilancio siano stati rispettati) – ad una riduzione della pressione a carico di famiglie e imprese.
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Addio ai tagli salta il tetto per deduzioni e detrazioni
L’IDEA aveva fatto sognare solo per poche ore: in realtà, l’ipotesi che il taglio di due punti alle prime due aliquote fiscali potesse portare vantaggi ai bilanci delle famiglie era subito crollata sotto i colpi inferti alle detrazioni. Il ddl presentato lo scorso ottobre dal governo proponeva infatti che, dal primo gennaio 2013 – per i redditi sotto ai 15 mila euro l’aliquota Irpef passasse dal 23 al 22 per cento; quella fino ai 28 mila si abbassasse dal 27 al 26. Ma a corollario di ciò prevedeva interventi su detrazioni e deduzioni pronti a scattare già sui redditi 2012: una franchigia di 250 euro e soprattutto un tetto di tremila euro alle detrazioni destinato a penalizzare i contribuenti che pagano un mutuo, le famiglie con figli, le monoreddito e quelle a reddito basso. L’emendamento della Commissione Bilancio che sarà presentato stamattina fa scomparire il taglio alle due aliquote. Scompare anche il tetto (in un primo tempo si era pensato di modificare solo la tipologia delle spese ammesse). «Salteranno i tagli a detrazioni e deduzioni, comprese le franchigie» hanno infatti anticipato i due relatori della maggioranza.
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L’aliquota del 10% non sarà aumentata Colpite le gestioni di portafoglio
NIENTE aumento di un punto per l’Iva al dieci per cento. É l’aliquota più comune, quella applicata su buona parte dei generi alimentari, sul gas e l’energia elettrica, sui mezzi di trasporto, ristrutturazioni edilizie. Anche il questo caso la notizia sarà contenuta nell’emendamento fiscale presentato stamattina, ma i due relatori Baretta e Brunetta confermano l’impianto.
Resta invece attivo, almeno per il momento, l’aumento dell’aliquota dal 21 al 22 per cento, destinato a scattare dal primo luglio 2013. Colpirà quindi beni quali abbigliamento, auto, telefonia, tabacchi, carburanti e mobili. Consumatori e commercianti sono solo parzialmente soddisfatti dalle novità: l’aumento dell’aliquota al 21 per cento va di fatto a inserirsi in un fase di pesante crollo dei consumi e blocca la domanda interna. Le commissioni delle gestioni individuali di portafoglio titoli non saranno più esentati dall’Iva: su di loro sarà applicata l’aliquota del 21 per cento che dal luglio 2013 salirà al 22 per cento.
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Famiglie numerose con più detrazioni si sale a 1080 euro per bimbi sotto 3 anni
OBIETTIVO condiviso è la riduzione del cuneo fiscale: da lì, non dal taglio delle aliquote previsto inizialmente nel ddl del governo dovrà partire il rilancio della politica fiscale a vantaggio delle famiglie (nel 2013) e delle imprese (nel 2014). É la parte sulla quale Commissione Bilancio e Ragioneria stanno ancora lavorando con simulazioni e conteggi, ma i capisaldi restano confermati dalle anticipazioni fornite ieri dai relatori della maggioranza Brunetta e Baretta .
L’emendamento alla legge di Stabilità che stamattina sarà ufficializzato prevede infatti un aumento delle detrazioni per figli a carico, che passano dagli 800 ai 900 euro. Quelle per bambini sotto ai tre anni passano invece dai 900 ai 1080 euro annui. Si è scelta questa strada perché considerata la più incisiva per i redditi dei lavoratori. Per quanto riguarda invece il pagamento dell’Irap versata dalle aziende è previsto un aumento (dal 2014) delle deduzioni forfettarie per le assunzioni a tempo indeterminato (da 4.600 a 7.500 euro) e per quelle riservate ai giovani (da 10.600 a 13.500). La misura vale 1,2 miliardi, «sconti» maggiori al Sud.
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Sugli esodati arriva la soluzione anche la Ragioneria dà il via libera
DOVREBBE essere la volta buona: è stata trovata la copertura finanziaria per risolvere l’emergenza esodati. L’ultima versione dell’emendamento varato in proposito è stato infatti approvato dalla Ragioneria dello Stato. Al compromesso si è arrivati modificando in parte la platea dei destinatari: è scomparso il riferimento (previsto nella versione precedente) ai lavoratori licenziati prima del 2011 per il fallimento della propria società, e al loro posto c’è la categoria di chi è entrato in mobilità entro il 4 dicembre 2011. La copertura prevede (oltre al Fondo di 100 milioni stanziato dalla legge di Stabilità) l’utilizzo degli eventuali risparmi sui 9 miliardi di euro già stanziati (grazie al buon fine alle politiche attive del lavoro). Se le risorse non basteranno si ricorrerà alla deindicizzazione delle pensioni di sei volte superiori al minimo (quelle tra i 3.000-3.500 euro), recuperando una cifra bastante per coprire il 2014. Per quanto riguarda le cifre, si tratta di 554 milioni di euro per il periodo 2013-2020: 64 milioni nel 2013, 134 nel 2014, 135 milioni nel 2015, 107 nel 2016, 46 nel 2017, 30 nel 2018, 28 nel 2019 e 10 a partire dal 2020. Cgil: «soluzione parziale».
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Calamità naturali e malati di Sla dal prossimo anno pronti 900 milioni
TROVATE le risorse per coprire gli aiuti ai non autosufficienti e ai malati di Sla, per finanziare un pacchetto di borse di studio e prevedere interventi nelle aree colpite dai recenti disastri naturali. La Commissione Bilancio ha dato il via libera all’istituzione del Fondo sociale (ex Fondo Letta) finanziato nel 2013 con 900 milioni di euro totali. Un tetto destinato a coprire molte voci di spesa. Di questi 900 milioni, infatti, 200 milioni andranno alla non autosufficienza e agli affetti da sclerosi laterale amiotrofica e 300 milioni al fondo nazionale per le politiche sociali. Dei restanti 365 milioni, 50 sono stati destinati alle borse di studio e altre risorse sono state stanziate per affrontare le recenti calamità naturali: dalle alluvioni in Liguria, Toscana, Veneto, provincia di Messina e Marche, ai danni per le nevicate di quest’anno e per i terremoti in Calabria e Basilicata e per L’Aquila. Altri interventi riguardano il finanziamento delle Università, ai policlinici gestiti da università non statali, il fondo per il servizio civile, l’accoglienza dei minori stranieri, le missioni di pace. «Una goccia nel mare, ma un segnale positivo» commenta il Pd.
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La lotta all’evasione alimenterà un fondo che servirà a ridurre le tasse
ARRIVA un Fondo ad hoc per ridurre la pressione fiscale. Partirà dal prossimo anno e secondo quanto previsto dall’emendamento approvato dalla Commissione Bilancio sarà alimentato grazie alle risorse derivate dalla lotta all’evasione fiscale, «dalla riduzione delle spese fiscali» e dagli effetti positivi generati dal calo dello spread (ovvero dalla differenza fra la spesa per il debito pubblico prevista e spesa effettivamente erogata). In quest’ultimo caso però il passaggio delle risorse al Fondo taglia-tasse non sarà automatico: il co-relatore Brunetta (Pdl), ha precisato che «in sede di definizione del Def, una volta ottemperati tutti gli obiettivi di bilancio, ciò che risulta in più verrà finalizzato alla riduzione fiscale per famiglie e imprese».
Gli obiettivi, per Burnetta, sono il «taglio di Imu e Irap». Lo stesso Documento di economia e finanza, dal 2013, dovrà contenere «una valutazione relativa all’anno precedente delle maggiori entrate» derivanti dalle tre voci da destinare alla riduzione della pressione fiscale. Brunetta definisce il Fondo come «epocale».
La Repubblica 13-11-12