Mese: Giugno 2013

"I bambini in armi", di Vittorio Zucconi

Dove si uccidono bambini, anche i bambini uccideranno. Per i Taliban, il fatto che sia stato un ragazzino di 11 anni a colpire Giuseppe La Rosa e rimandare in Italia la 53esima bara dall’Afghanistan, non è un orrore, è un vanto, da esibire come un trionfo. Il nostro governo — in attesa di ricostruzioni sicure — sospetta che sia solo propaganda: ma non sarebbe certo la prima volta che viene armata la mano di un ragazzino dai signori della guerra. Come non ci sono più confini geografici allo strano, quanto atroce conflitto che insanguina il mondo da Boston al Pakistan, da Manhattan alla Somalia, così non ci sono più confini anagrafici. Undici anni di età, il tempo nel quale il crepuscolo dell’infanzia lascia il posto all’alba dell’adolescenza, possono sembrare pochi per chi vive nelle società relativamente ordinate e scandite dal ritmo della scolarità e dei censimenti. Ma per i figli della violenza quotidianamente subita e inflitta, quegli undici anni sono ormai la piena maturità dell’orrore. Li chiamano “I figli di Dio” nei campi di addestramento …

"Non serve un re all'Italia che cambia", di Eugenio Scalfari

Ci sono almeno tre questioni che hanno assunto in questi giorni grande attualità. Quella che più interessa i cittadini e le imprese riguarda il rilancio dei consumi e degli investimenti. Per ottenere in un tempo breve — diciamo entro un anno — questi risultati sono necessari i seguenti interventi: un’iniezione di liquidità di almeno 50 miliardi, un aumento consistente del credito bancario alle imprese, incentivi fiscali alle aziende che assumono lavoratori, diminuzione di almeno 5 punti di cuneo fiscale, potenziamento del contratto di apprendistato, nessun aumento della pressione fiscale. Il tutto nel rispetto degli impegni assunti con l’Europa. Per ottenere risorse a copertura dei suddetti interventi è necessaria una politica fiscale decisamente progressiva nei confronti delle rendite, dei consumi voluttuari, dei patrimoni esorbitanti, dell’evasione e del riciclaggio organizzato dalla criminalità mafiosa. Ma ci vuole contemporaneamente un’autorevole politica europea che imprima uno slancio dell’Unione e dell’Eurozona verso la crescita e l’equità. Il cittadino italiano, come quello di qualunque altro Paese, non ha né il tempo né il modo di seguire questo complesso di obiettivi che costituiscono …

"L'impossibilità di essere madri: la crisi riporta indietro le donne", di Rita Querzè

La crisi mette al primo posto l’essenziale. I redditi, il lavoro, il rischio di tensioni sociali sono l’Urgenza. Ma il cambio di paradigma nello sviluppo economico porta con sé anche una serie di «effetti collaterali» nelle relazioni fuori e dentro la famiglia. Ancora tutti da mettere a fuoco. Il libro di Elena Rosci La maternità può attendere (Mondadori, pagine 175, 17) entra senza paura nel nuovo mondo ad aspettative ridotte. E costringe le donne (e gli uomini) a una presa di coscienza non rinviabile. Tutto parte da una constatazione: le italiane mettono al mondo pochissimi figli. Ne facevano pochi prima del 2008, anno spartiacque, e ora anche meno. «L’Italia e la Spagna con 1,4 piccoli per donna sono i Paesi europei in cui nascono meno bambini — sintetizza Rosci —. E i dati relativi alle donne colte che vivono in alcune aree del Nord ci indicano che circa il 50 per cento conclude la vita senza figli: quasi una su due». A partire dalla metà degli anni 90 i demografi avevano evidenziato una nuova e …

Epifani avverte il Cav «Basta ricatti a Letta», di Simone Collini

Il timore è che questo sia un modo per preparare il terreno, in caso arrivino a fine mese sentenze a lui sfavorevoli su Mediaset, Ruby e Mondadori. Ecco perché Guglielmo Epifani dice a Silvio Berlusconi di stare «attento a non mettere in crisi il governo per le sue ragioni personali». Il segretario del Pd teme che le ultime uscite del leader del Pdl sul governo e sulla necessità che il premier Enrico Letta sfidi Angela Merkel sul tema dell’austerità siano puramente finalizzate a porre le premesse per uno strappo qualora negli ultimi dieci giorni di giugno Corte costituzionale e Corte di cassazione esprimano due condanne penali e l’obbligo di pagare oltre 500 milioni alla Cir di Carlo De Benedetti. «Saranno i fatti a dimostrare le vere intenzioni di Berlusconi», dice ora Epifani aggiungendo che l’ex premier «in passato ha spesso anteposto le sue esigenze a quelle del Paese». Il segretario del Pd non vuole lasciare il leader del Pdl libero di muoversi mettendo a repentaglio la tenuta del governo: «Il Paese ha bisogno di una …

"Sisma, ripartire dalla solidarietà", di Ilaria Vesentini

L’equazione terremoto uguale riqualificazione più coesione sociale è stata ripetuta come un mantra nell’ultimo anno da tutti i protagonisti del territorio ferito dal sisma. Un’equazione suggellata definitivamente ieri nel progetto presentato da Confindustria Emilia-Romagna per l’utilizzo dei 7,53 milioni di euro raccolti con il Fondo interconfederale di solidarietà attivato – già il 30 maggio 2012, il giorno dopo la seconda scossa – dal presidente nazionale di Confindustria Giorgio Squinzi, assieme ai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil e a Confservizi, per sostenere popolazioni, lavoratori e sistemi produttivi delle zone rosse. Un progetto rivoluzionario per l’approccio, il modello, gli obiettivi: «Realizzare opere funzionali, che migliorino il vivere civile e rispondano a esigenze concrete delle comunità locali; opere innovative per qualità dei materiali, delle sperimentazioni tecniche, dell’impatto ambientale; opere identificabili, tipiche, che diventino un marchio riconoscibile del territorio terremotato ma anche un modello architettonico replicabile», spiega Maurizio Marchesini, presidente di Confindustria Emilia-Romagna, che guida operativamente la gestione del fondo. Con i 7,53 milioni raccolti si potranno realizzare tra i 5 e i 7 interventi focalizzati sul …