"Due testimoni alle prese con i mali dell'Italia", di Eugenio Scalfari
La cosiddetta narrazione serve a guardare il passato e a raccontarlo con gli occhi di oggi ricavandone un’esperienza da utilizzare per agire sul presente e costruire il futuro. Narrare il passato è dunque un elemento indispensabile per dare un senso alla vita. Chi rinuncia a raccontare vive schiacciato sul presente e il senso, cioè il significato e la nobiltà della propria esistenza, fugge via. Nei tempi oscuri che stiamo attraversando sono molti quelli che hanno rinunciato alla narrazione oppure che l’hanno trasformata in una favola senza alcun riscontro con la realtà. Le narrazioni sono ovviamente soggettive poiché ciascuno di noi guarda il passato con i propri occhi, ma il riscontro con i fatti avvenuti è doveroso; poi ci sarà il confronto sulle differenze. Le favole, invece, sono lo strumento preferito dei demagoghi e servono solo per accalappiare gli allocchi. Le narrazioni più interessanti in queste giornate di notevole intensità politica ed economica le hanno fatte due persone, titolari delle due istituzioni più stimate dalla pubblica opinione: il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nelle sue …