Giorno: 1 Agosto 2013

“Tante procedure poca sinistra”, di Michele Prospero

Per capire come debole e smarrita sia diventata la politica occorre riflettere sulla fuga dal principio di realtà che coinvolge un po’ tutte le culture esistenti. Un intreccio di emergenze impone come centrali nella sfera pubblica questioni procedurali che, enfatizzate da schieramenti agguerriti e pompati dai media, determinano un completo appannamento della società e delle sue contraddizioni. Di legittimità processuale si dibatte al Palazzaccio, con telecamere di mezzo mondo fuori dall’aula pronte a captare qualche indiscrezione sulle sorti penali del principale capo politico della seconda Repubblica. Attorno a regole congressuali si lacera da tempo il Pd, ancora alla ricerca di una identità e per questo aggrappato ai gazebo come alla sua unica ragione vitale. E ad una battaglia all’ultimo sangue contro le modiche alterazioni dell’articolo 138 si dedica un radicalismo giustizialista che minaccia fuoco e fiamme contro i costituzionalisti traditori. E la società? E le classi e il loro rapporto sempre più segnato dalle incolmabili diseguaglianze di status e di potere che fine fanno in questa totale epifania delle regole, delle procedure, delle tecniche? La …

“Due palle al piede frenano il mondo del lavoro”, di Walter Passerini

Non deve trarre in inganno il calo di giugno rispetto a maggio (da 12,2 a 12,1%): la disoccupazione su base annua è cresciuta di 1,2 punti. Siamo sempre sopra i tre milioni di senza lavoro. Il tasso di occupazione (55,8%) è al minimo dal 2000. A pagare ancora una volta il prezzo più alto sono i giovani, il cui tasso di disoccupazione è salito di 0,8 punti al 39,1%, vale a dire 4,6 punti in più su base annua. Ogni volta che escono i dati mensili dell’Istat, la sensazione è quella di partecipare a un incontro di boxe con le mani legate dietro la schiena. In attesa della trasformazione in legge delle misure per l’occupazione, in particolare giovanile, che diventano sempre più urgenti, operatori ed esperti stanno chiedendosi come uscirne, misurando le forze in campo per affrontare la sfida del lavoro. Dalle risorse europee (che nel recente passato siamo riusciti a spendere solo per il 40%), ci si aspetta una boccata di ossigeno per gli under 30, ma anche un salto di qualità nel modo …

“Inegalité” le differenze sociali minano la democrazia, di Paul Krugman

Detroit è un simbolo del vecchio concetto di declino economico. L’abbandono non ha colpito solo il centro della città; in tutta la sua area metropolitana, tra il 2000 e il 2010 la popolazione ha subito un calo più drastico di quello registrato in altre grandi città. Per converso, Atlanta può essere citata ad esempio di sviluppo impetuoso. In quello stesso periodo, il numero dei suoi abitanti è aumentato di oltre un milione: un incremento paragonabile a quelli di Dallas e Houston, senza la spinta aggiuntiva del petrolio. Ma al di là di questo netto contrasto, c’è un fattore che accomuna una Detroit in bancarotta a un’Atlanta in piena crescita. Sembra che anche qui, nonostante il boom, il “sogno americano” sia ormai svanito. Chi nasce in una famiglia povera difficilmente riesce a migliorare la propria condizione. Di fatto, l’ascensore sociale – o in altri termini, la possibilità di raggiungere uno status socioeconomico più elevato rispetto alle proprie origini – ad Atlanta sembra funzionare anche peggio che a Detroit, dove il livello di mobilità sociale è comunque …

“Le garanzie della Costituzione”, di Andrea Manzella

Stupisce che nello scontro in atto tra “revisionisti” e “difensori” della Costituzione sia assente o ai margini, la questione-madre di tutte le questioni istituzionali. È la questione delle garanzie sostanziali del nostro ordinamento. Quelle che riguardano il cittadino come persona, come elettore, come rappresentato in Parlamento. Questi sono infatti i tre aspetti di un attuale disordine istituzionale che ferisce il comune sentire pubblico: quello che ancora cerca nella Costituzione la riserva immunitaria contro abusi e storture. Non occorre andare lontano nel tempo per avvertire su di noi il peso di queste offese. Ci sono tre esempi vicini. Primo. Ognuno di noi, come persona, ha avvertito una intima sofferenza alla rivelazione che la polizia del nostro Stato possa accorrere in soccorso dei sequestratori di una donna e di una bambina, e li aiuti a deportarle da un nostro aeroporto verso un oscuro “asilo”. Mentre il nostro sistema giudiziario, famigerato nel mondo per le sue lentezze, nulla ha da dire, da obiettare, da controllare, da impedire: accondiscendendo ad una urgenza, di per sé, clamorosamente sospetta. Secondo. Ognuno …

“Bologna 2 agosto: la storia scritta dalle vittime”, di Gigi Marcucci

La più piccola si chiamava Angela Fresu, aveva tre anni. Era alla stazione con sua madre Maria, di 24. Erano appena arrivate da Gricciano di Montespertoli, in Toscana. E a Gricciano erano immigrate dalla Sardegna. Maria, che essendo giovanissima viveva ancora insieme ai sette fratelli, quel giorno aveva deciso di andare sul lago di Garda, con la bambina e con l’amica Verdiana Bivona, anche lei immigrata, ma dalla Sicilia. La breve vacanza di acqua dolce doveva essere, per quest’ultima, una piccola parentesi aperta tra lavoro e cura dei genitori, anziani e malati. Dopo l’esplosione, di Angela e Maria non si trovò più traccia. Non si salvò nemmeno Verdiana. Sopravvisse solo una terza amica, Silvana Ancillotti. Non molto distanti da loro c’erano Antonella Ceci, 19 anni, e il fidanzato Leo Luca Marino. Le sorelle di lui, Angela e Mimma, li avevano raggiunti alla stazione di Bologna. Erano tutti originari di Altofonte, paese del Palermitano. A Bologna ci sarebbe stato il pri- mo incontro con Antonella, quasi una presentazione ufficiale, in vista di un matrimonio ormai giudicato …

“Che cosa perdiamo se perdiamo la geografia”, di Carlo Petrini

Dalle mie parti, per indicare qualcuno su cui non è possibile fare affidamento, sulla cui opinione è meglio non contare, si dice che “non sa da che parte è girato”, ed espressioni simili ci sono in altre lingue, come lo spagnolo “no saben donde están parados”. Pare che il buon senso popolare opponga un’inappellabile diffidenza verso chi non si sa orientare nello spazio. Non conosce i posti in cui si trova, non riconosce i riferimenti di base quando li vede. Si è appena chiuso il quarto anno scolastico dopo il cosiddetto “Riordino Gelmini” e il prossimo anno sarà quello in cui si diplomeranno i primi ignoranti autorizzati in fatto di geografia. È una cosa a cui penso spesso nei miei tanti viaggi. Penso a quanto oggi è possibile sapere e conoscere, di un territorio, anche senza spostarsi. Però… Internet certamente è una risorsa preziosa, la globalizzazione ci ha consentito l’accesso a una mole di informazioni che a volte persino intimidisce. Ma avere l’accesso alle informazioni non significa, di per sé, acquisire competenze. Per quelle ci …