Giorno: 16 Agosto 2013

“La filosofia dell’ombrellone”, di Massimo Adinolfi

A Ferragosto è facile strappare un consenso generale intorno a questa proposizione: sotto il sole agostano, l’ombrellone è un bisogno naturale. Come resistere senza un po’ d’ombra? In realtà, nulla è meno ovvio. Ci si potrebbe accontentare di un cappellino. Soprattutto si potrebbe contestare che sia na- turale l’esposizione prolungata al sole. Il bisogno dell’ombrellone è insorto d’altronde in una condizione storicamente determinata, quella novecentesca del turismo di massa. «L’ombrellone» di Dino Risi costituisce il documento inoppugnabile di una precisa epoca storica, purtroppo lontana. Esattamente 50 anni dopo il film, nel 2005, il leader dell’Ulivo Romano Prodi ebbe a dire che si augurava un Paese con meno yacht e più ombrelloni, non sospettando che di lì a poco sarebbe venuta meno la scelta: non meno di una cosa e più dell’altra, ma purtroppo meno di entrambe. Volendo però filosofeggiare non sotto l’ombrellone ma proprio a tal proposito, va detto che sin da quando Platone provò a tracciare i confini di una città «sana», non ancora gonfiata da pretese arbitrarie, è stato difficile indicare la soglia …

“Ferragosto”, di Marino Niola

Da antica festa pagana a nuovo capodanno del turismo last minute. Da tradizionale celebrazione dell’Assunta a ultima liturgia del tempo libero. Da giorno sacro al riposo, contadino e operaio, a migrazione stagionale del popolo delle vacanze. E adesso che quel popolo è diventato interinale, disperso, insicuro del presente e incerto sul futuro, anche il Ferragosto si adegua. E diventa liquido, interstiziale, frugale. Un’autentica spending review delle ferie, per far fronte a una crisi che spesso ci fa rimpiangere il passato e ci costringe a reinventare il presente. In effetti, come tutte le festività, la pausa agostana assume gli umori del momento. E questo ne spiega le continue trasformazioni. Come dire che la parola resta mentre i comportamenti e gli atteggiamenti cambiano. Ma non del tutto. Perché anche nel nostro frenetico Ferragosto mordi e fuggi resta comunque qualcosa del rito di passaggio. Dell’avvicendamento tra la stagione vecchia e la nuova, che noi continuiamo di fatto a celebrare. A modo nostro. Mescolando vecchio e nuovo, sacro e profano, consuetudini famigliari e abitudini affluenti. Col risultato di farne …