Giorno: 2 Agosto 2013

“Costituzione non dividiamoci”, di Rosy Bindi

Quando si interviene sulla sentinella della Costituzione, l’art. 138, c’è sempre il rischio che si voglia aggredire il tesoro che custodisce. Era questa la preoccupazione che con altri colleghi avevo manifestato quando è iniziato l’iter di modifica costituzionale. Non abbiamo nascosto le nostre perplessità sia sul ruolo del Parlamento che sull’ampiez- za del mandato a intervenire. Ma grazie al la- voro compiuto insieme ai gruppi del Senato e con la disponibilità del governo, l’esame di questo disegno di legge costituzionale, che vo- teremo a settembre, può iniziare con grande serenità. Possiamo essere sereni perché il ddl costitu- zionale, pur derogando ad alcuni aspetti del 138, non ne intacca i principi e, anzi, ne raffor- za le garanzie prevedendo, comunque, il ricor- so al referendum anche nel caso in cui le rifor- me possano essere approvate con la maggio- ranza dei due terzi. E soprattutto perché è sta- ta assicurata e rispettata la centralità del Par- lamento. Si è tornati al metodo costituziona- le: quello di interventi puntuali, sui singoli og- getti delle riforme da fare …

“Sentenza da rispettare e da applicare”, di Ettore Rosato

La conferma della condanna a 4 anni di Silvio Berlusconi da parte della corte di Cassazione per il processo Mediaset non ci meraviglia. Non abbiamo mai pensato che ci fosse in atto una persecuzione su un imputato, ma che i magistrati facevano soltanto il loro lavoro, basando le loro indagini e poi i loro giudizi su fatti e prove. I problemi giudiziari di Berlusconi erano noti anche quando abbiamo dato vita al governo Letta, nato sotto la spinta del presidente Napolitano per affrontare la più drammatica crisi economica dal secondo dopoguerra, in una situazione in cui i risultati delle elezioni avevano provocato una situazione di stallo. Oggi quelle motivazioni non sono venute meno ed è iniziato il cammino delle riforme istituzionali che ci porterà a rendere le nostre istituzioni più efficienti, cancellando il bicameralismo, riducendo i deputati, rivedendo il rapporto tra autonomie e stato centrale. La decisione di affrontare alla ripresa – in ogni caso – la riforma della legge elettorale rafforza e completa l’impegno imprescindibile a restituire la parola agli elettori con un sistema …

“Il dramma dei più deboli se cade la rete dei servizi”, di Chiara Saraceno

Costo dei trasporti urbani aumentato, a fronte di drastiche riduzioni del servizio. Riduzione, se non chiusura, dei servizi cosiddetti a domanda individuale (asili nido, mense scolastiche, trasporto scolastico, servizi domiciliari e diurni per la non autosufficienza), con contestuale aumento dei contributi richiesti agli utenti e possibile eliminazione delle condizioni di favore per i meno abbienti. Rifiuto di farsi carico del costo delle scuole per l’infanzia, un servizio educativo a carattere universale che tuttavia in molti casi continua a rimanere una responsabilità economica ed organizzativa dei Comuni, nell’assenza, o insufficienza, degli istituti statali. Se il Comune non può più sostenerne i costi, una parte di bambini rischia di rimanere esclusa da un servizio pure definito da ben due leggi (la 53 del 2003 e il Dl 59 del 2004) un diritto educativo dei bambini ed uno strumento di contrasto alle disuguaglianze sociali tra bambini. Drastico taglio, se non eliminazione, ai sussidi per chi si trova in povertà, inclusi i sostegni al costo dell’affitto. Manutenzione delle strade e degli spazi pubblici ridotta al minimo o assente. Perdita …

“Il rebus del Cavaliere”, di Massimo Mucchetti

La Corte di Cassazione ha confermato la condanna penale di Silvio Berlusconi a quattro anni di reclusione, di cui tre condonati per indulto, e ha annullato l’interdizione dai pubblici uffici rinviando a un’altra sezione della Corte d’Appello di Milano la rideterminazione di questa pena accessoria. Il decreto sulla incandidabilità, varato dal governo Monti, fissa in due anni la condanna definitiva minima che lo escluderebbe dalle liste. Berlusconi, d’altra parte, non aspira a una candidatura. Egli è un eletto. La giunta delle elezioni del Senato dovrà decidere se sia eleggibile, ma su questo fronte la legge 361 del 1957 non aiuta a chiarire ancorché il decreto anticorruzione dell’aprile 2013 introduca il concetto di incandidabilità sopravvenuta. In ogni caso, molto dipenderà dalle scelte dello stesso capo del centro-destra, tenuto conto del fatto che una condanna definitiva per frode al Fisco lede profondamente la sua reputazione sul piano interno e internazionale. Ma se pure ci si arrivasse subito sull’onda di questa sentenza, la fuoriuscita di Berlusconi dal Senato non scioglierebbe la questione Berlusconi. Il padre-padrone del centro-destra potrebbe …

Strage Bologna «Ecco cosa chiediamo al governo», di Adriana Comaschi

«Cosa chiederò al ministro Graziano Delrio? Che risolva una volta per tutte il “rebus” degli indennizzi alle vittime del terrorismo – chi fu ferito da bambino, ad esempio, non ha diritto a una pensione. E che il governo appoggi il nostro disegno di legge, presentato da me alla Camera e dai colleghi Pd al Senato per istituire il reato di depistaggio. Quanto a noi, a settembre come parti offese non lasceremo nulla di intentato per dare un’accelerazione alle indagini». Il presidente dell’Associazione familiari vittime della strage del 2 agosto 1980 Paolo Bolognesi racconta così le aspettative per le celebrazioni del 33° anniversario dello scoppio della bomba alla stazione di Bologna, appuntamento che oggi richiamerà migliaia di persone da tutta Italia per ricordare 85 morti, 200 feriti segnati a vita, una città colpita al cuore negli anni in cui la strategia della tensione era al suo massimo. Chi si ostina a non dimenticare e a chiedere tutta la verità lo fa oggi con un di più di ottimismo sulla possibilità di arrivare finalmente ai mandanti della …

“Trucchi, tribunali, verdetti il derby lungo vent’anni tra il Cavaliere e la Giustizia”, di Filippo Ceccarelli

Tra apoteosi e piazzale Loreto, gloria e sconfitta, salvezza e disastro, ma sempre sotto l’ala inconfondibile della commedia, e quindi con la partecipazione straordinaria dell’Esercito di Silvio e del cagnolino Dudù, di pochi altri capi politici si potrà dire, come di Silvio Berlusconi, che in questi venti anni se l’è voluta, cercata e trovata — e adesso si spera che un po’ si metta tranquillo. Ma non è detto. Nei primi anni del decennio, ai tempi del suo secondo e anch’esso non irresistibile governo, il presidentissimo impose all’allora Guardasigilli, il non rimpianto pure lui ingegner Castelli, leghista esperto in congegni per l’abbattimento del rumore, di apporre nelle aule dei tribunali di tutto il paese al fianco della targa “La Legge è uguale per tutti”, un’altra targa che doveva ridimensionare, per così dire, l’impatto di quell’uguaglianza, e perciò detta Legge “era amministrata in nome del popolo”. Il quale popolo, sottinteso, era il medesimo che aveva fatto largamente vincere il Cavaliere, che a sua volta tutto desiderava fuorché farsi disturbare e magari rovinare dalla magistratura quella che …

“La fine di un’epoca”, di Claudio Sardo

Si chiude un ciclo politico. Silvio Berlusconi, per nove anni presidente del consiglio, è colpevole. La Cassazione ha confermato la condanna a quattro anni per frode fiscale. E potrebbe decadere presto da senatore (ai sensi della legge anti-corruzione), prima ancora che la corte d’Appello rimoduli i tempi dell’interdizione dai pubblici uffici. In ogni caso, per il leader della destra è la prima condanna definitiva.La sconfitta politica del Cavaliere (che ieri ha perso anche il titolo di cavaliere), in realtà, si era già consumata nel 2011, quando lasciò Palazzo Chigi a causa del discredito internazionale, di una crisi sociale non governata, di una maggioranza dissolta tra contrasti e trasformismi. Eppure l’insuccesso del Pd alle elezioni, combinato con il cinismo di Grillo, ha regalato a Berlusconi e al suo partito un potere di sindacato sulla legislatura e sul governo. Berlusconi da tempo non ha più l’ambizione di guidare l’Italia: vuole però partecipare al potere, condizionarlo. È questo il contesto nel quale è stata pronunciata la sentenza della Cassazione. In qualunque Paese democratico una condanna simile segna irrevocabilmente …