Giorno: 11 Agosto 2013

“Privilegi e ingiustizie delle pensioni italiane”, di Massimo Franchi

Un grafico a forma di burrone. Dai 91mila euro di Mauro Sentinelli, l’ex manager Telecom che grazie alla Corte Costituzionale ha la certezza di continuare a riceverli ogni mese, ai 236 euro al mese di Elisabetta, che se va bene li vedrà fra 29 anni e ha la certezza che si riducano perché è stata licenziata e non versa più contributi. Per finire con i zero euro che prende Beppe, nonostante 38 anni di lavoro e la certezza ormai sfumata di vederne 1.100 al mese dal 2012. I dati si riferiscono ad un pensionato d’oro, al calcolo dell’assegno pensionistico di una 40enne precaria e a quello di un esodato. Numeri che certificano come il sistema pensionistico italiano, nonostante (e anzi, in parte proprio per) la riforma Fornero, sia uno dei più ingiusti al mondo. Si dirà: «Però questi sono casi limite». Vero. Ma è vero anche che la stragrande maggioranza delle 14 milioni 635mila pensioni hanno un importo medio mensile di 881 euro (e dunque in fondo al grafico-burrone) per di più in costante calo. …

“La manifattura vince con l’innovazione”, di Luca Orlando

Investono di più, sviluppano un numero maggiore di brevetti, sono mediamente più grandi. Dal 2009 ad oggi, a dispetto del rallentamento internazionale, della crisi del debito in Europa, della caduta verticale della domanda interna, un numero rilevante di aziende in Italia è comunque riuscito a resistere alla recessione migliorando addirittura i risultati. Il profilo delle aziende “Star” tracciato da Prometeia indica proprio negli investimenti e nella dimensione d’impresa due delle caratteristiche correlate direttamente alla performance, puntellando con la robustezza dell’analisi statistica dei bilanci il ragionamento “intuitivo” sulle scelte strategiche vincenti. Il punto di partenza, scandagliando la banca dati analisi dei settori industriali di Prometeia, è la performance 2009-2011 di 25mila società di capitale con produzione maggiore di due milioni di euro, capaci in media nel triennio di contenere i danni con un calo medio annuo della produzione pari allo 0,5%. Segmentando il campione, Prometeia ha selezionato il 20% di aziende “Star”, quelle cioè con tasso di crescita maggiore, per valutare quali siano le caratteristiche strutturali comuni e quali differenze vi siano rispetto alla media del …

“Quando la vita è così lontana”, di Sara Ventroni

Ci sono sei corpi allineati sulla battigia di Catania. Corpi senza nome e senza passato. Il sudario color oro riflette la luce abbacinante di agosto. L’immagine inchioda il nostro sguardo. Siamo davanti all’istantanea di un incubo che si avvera, come una beffa. A pochi metri dall’approdo, dopo giorni di navigazione incerta, forse per l’impazienza di accorciare la distanza dalla salvezza, sei uomini si tuffano in mare, ma il mare li risucchia.Deve essere andata così. Forse è andata così. Ci saranno elementi da verificare nella dinamica dei fatti, ma non possiamo più domandare a quegli uomini cosa li ha spinti a lanciarsi dal peschereccio, appesantiti dai panni e dalla stanchezza, per arrivare a nuoto alla meta. Forse è stata colpa dell’allegria d’aver scampato un naufragio. La smania di toccare terra, bracciata dopo bracciata. Sono ipotesi. Domande lanciate nel vuoto. Ma le risposte ci riguardano. Perché quei sei corpi senza vita e senza voce non sono finiti nel fondale silenzioso del Mediterraneo. Lontani dal nostro sguardo e dalla nostra coscienza. Sono qui, davanti a noi, distesi ordinatamente …

“La caduta del governo costerebbe alle famiglie 7 miliardi di euro in più”, di A. Bo.

Una stangata da 7 miliardi di euro. A rischiarla sono le famiglie italiane, in caso di improvvisa caduta dell’attuale governo. La cifra sembra astronomica, ma è stata diffusa ieri dal segretario della Cgia di Mestre, che sui numeri ha costruito la propria credibilità. «Nella malaugurata ipotesi che il premier Letta fosse costretto a rassegnare le dimissioni – scrive Bortolussi in una nota – gli italiani si troverebbero a pagare oltre 7 miliardi di euro in più» tra il pagamento dell’Imu sulla prima casa, l’aumento dell’Iva e l’applicazione della Tares. Con un aggravio per le famiglie calcolato tra 149 euro per un pensionato single, 293 per una famiglia bi-reddito e 338 per un nucleo monoreddito. «In una fase economica così difficile e con il tasso di disoccupazione destinato a crescere, molti non sarebbero in grado di reggere questo choc fiscale», afferma Bortolussi. Nel caso la maggioranza non reggesse, «i proprietari della prima casa dovranno versare entro il 16 settembre la prima rata Imu e a dicembre il saldo. Così come chi possiede terreni e fabbricati rurali». …

“La politica capovolta”, Claudio Sardo

Nonostante la calura, sono giorni di duro scontro politico. È in gioco il destino del governo, della legislatura, delle riforme. L’esito di questo scontro segnerà l’uscita o meno dalla seconda Repubblica e condizionerà il ruolo dell’Italia in Europa, a partire dalla sua capacità negoziale e dalle variabili legate alle politiche di bilancio. Berlusconi fa l’incendiario dopo la sentenza della Cassazione che ha confermato la condanna per reati comuni e, di conseguenza, ne ha delegittimato la leadership politica. Tuttavia, è diffusa l’impressione che la chiamata alle armi del Cavaliere mobiliti solo una cerchia ristretta di cittadini Una cerchia molto più ristretta del passato. Perché i pensieri, le preoccupazioni degli italiani oggi sono rivolti altrove. Ai figli che non trovano lavoro, alla crisi che minaccia le famiglie, alla società che perde fiducia, alle diseguaglianze che sottraggono diritti e anche competitività. La condanna di Berlusconi resta uno spartiacque politico. La scelta che ha di fronte il Pdl, e anzitutto il suo leader-padrone, è strategica. Se verrà imboccata la strada della successione dinastica, o quella del conflitto istituzionale, o …

“Dalla crisi un Paese diverso”, di Mario Deaglio

Sul finire del 2008, mentre le Borse precipitavano e le imprese del suo paese denunciavano perdite stellari, il presidente americano George W. Bush fece di tutto, nei suoi discorsi e nei documenti pubblici, per non usare mai la parola crisi, preferendo termini più blandi e meno allarmistici come «rallentamento produttivo» o «inversione di tendenza». Il che fu negativo, per gli Stati Uniti e per il mondo, in quanto portò a un’iniziale sottovalutazione di quanto stava effettivamente succedendo e determinò un grave ritardo negli interventi per arginare gli sviluppi negativi. Nell’Italia (e nell’Europa) di oggi, succede l’esatto contrario: gli operatori della politica e i mezzi di informazione hanno improvvisamente scoperto «la ripresa». Mentre fino a qualche settimana fa si affannavano a raccontare che stiamo vivendo la peggiore contrazione di produzione e consumi dai tempi del dopoguerra, ora la «ripresa», pur indefinita e impalpabile, riempie i discorsi e comincia a colorare di rosa, sia pure di un rosa pallidissimo, aspettative e speranze. E così come per gli Stati Uniti fu dannoso non parlare mai di una crisi …

“Gli stranieri d’Italia tra drammi e integrazione”, di Chiara Saraceno

Le drammatiche immagini degli sbarchi a Lampedusa, la tragedia di ieri a Catania, lo stillicidio dei dispersi in mare, le facce scoraggiate di coloro che sono ammassati nei centri di accoglienza – tutto questo continua ad alimentare nel nostro paese una visione pressoché solo emergenziale dei migranti. Eppure, senza negare per nulla la drammaticità di questi fenomeni, da anni il flusso di cittadini stranieri nel nostro Paese non è solo questo: non lo è né per il modo in cui le persone arrivano (per lo più via terra o in aereo, con visti turistici), né per i modi della loro permanenza. Continuare a considerare solo l’emergenza può contribuire alla retorica politica, non alla comprensione e, soprattutto, alla elaborazione di strategie di inclusione efficaci. Eppure non mancano, ormai, dati e analisi che offrono un quadro più preciso del fenomeno, (come dimostrano tra l’altro anche i testi raccolti in Stranieri e disuguali, il saggio edito dal Mulino curato da N. Sartor, G. Sciortino e da me per la Fondazione Ermanno Gorrieri). La popolazione straniera – circa quattro …