Giorno: 22 Agosto 2013

Modena – Festa Pd – Un anno dal terremoto, tra ricostruzione e futuro

Intervengono MASSIMO BRAY Ministro per i Beni e le attività culturali MARIA CHIARA CARROZZA Ministro del’Istruzione, dell’Università e della Ricerca VASCO ERRANI Presidente Regione Emilia-Romagna Manuela Ghizzoni Parlamentare PD Alberto Silvestri Presidente Unione Comuni Area Nord L’ indirizzo della festa è stradello Anesino Nord 50 località Ponte Alto Modena (uscita n° 13 tangenziale Modena direzione Milano).

«Pensioni d’oro, un contributo per i giovani», di Enrico Marro

«Quello che stiamo studiando sulle pensioni d’oro è un intervento redistributivo e non per abbattere il deficit». La conferma è venuta ieri dal ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, al meeting di Comunione e liberazione, a Rimini. Insomma, non un prelievo per far cassa, né un contributo simbolico sulle pensioni più ricche (oltre 90mila euro) tipo quello che è stato bocciato di recente dalla Corte costituzionale perché imposto ai soli pensionati (con effetti discriminatori rispetto ai contribuenti con pari reddito ma di natura diversa). Quello allo studio è invece un intervento per dirottare risorse dalle pensioni medio-alte, in particolare quelle che contengono un forte “regalo” rispetto ai contributi versati, agli assegni più poveri, considerando che i giovani, ai quali la pensione verrà calcolata interamente col metodo contributivo (assegno commisurato ai versamenti effettuati durante tutta la vita lavorativa), rischiano di avere trattamenti insufficienti se non hanno una carriera di lavoro continua. Certo, ha precisato Giovannini, «il tema è complicato» perché per un intervento redistributivo serio «bisognerebbe scendere dalle pensioni d’oro a quelle d’argento e forse oltre». Non …

“Il forte rischio di una ripresa senza lavoro”, di Nicola Cacace

Aumenta il numero di ministri che prevedono una ripresa. Aveva cominciato Saccomanni, hanno continuato Letta e il ministro Zanonato tra gli altri, accennando ad una ripresa del Pil a fine d’anno o inizio 2014. Pochi parlano del rischio, reale, di una ripresajobless, senza occupazione, che, purtroppo, già si vede dai primi dati. Dall’inizio dell’estate gli ordini, la produzione industriale, la fiducia delle imprese hanno cominciato a salire, sia pure di poco, mentre l’occupazione e gli investimenti continuano a scendere. Il credito bancario alle imprese che era sceso di 3 miliardi ad aprile rispetto al mese precedente, è sceso di 4 a maggio e del doppio, -8 a giugno. Non sono buoni segnali per investimenti che languono da più di dieci anni. Lo stesso dicasi per l’occupazione che, secondo l’ultima trimestrale Istat 2013, cala sia rispetto al trimestre precedente (-422mila unità), che su base annua (-410mila). Mentre il tasso di occupazione (occupati su popolazione 15-64 anni) continua scendere, 55,5% nel 2013 contro il 64% europeo. C’è l’urgenza di alcuni provvedimenti a costo zero o a costo …

“Confusione senza strategia”, di Michele Prospero

L’ultima trovata di Berlusconi, quella di fornire solo un appoggio esterno al governo, svela un confuso oscillare tra vacue minacce di sabotaggio e calde promesse di contrattazione. Il Cavaliere appare come un capo ferito. Con un’anima incendiaria annuncia saccheggi imminenti. E, con uno spirito più calmo, asseconda una volontà di venire a patti prenotando tempi di bonaccia. Un attore politico prevedibile nelle sue mosse tattiche non lo è stato mai. Ha sempre avuto un che di eccentrico rispetto alla ratio politica. Con la sua propensione all’improvvisazione e al gioco irriflessivo, Berlusconi ha maltrattato ogni logica politica orientata secondo una strategia coerente. Ma adesso, con le sue uscite alquanto stravaganti e mutevoli, sfugge ad ogni canone di un agire politico capace di tenere i tasselli di una prospettiva ben congegnata. Riposte le velleità di operare come un oscuro fattore di destabilizzazione, con la cinica determinazione di chi è pronto ad accarezzare il caos pur di tenere caldo lo spirito di vendetta, il Cavaliere placa le intemperanze annunciate e prova a lanciare messaggi più distensivi. Quando rinuncia …

“Il nuovo dizionario della destra”, di Francesco Merlo

L’uso astuto e disonesto della lingua è il primo atto di ogni guerra. Dunque Berlusconi, che ha commesso il delitto, chiama «pacificazione » l’abolizione del castigo che è la guerra del delitto al diritto, l’esatto contrario della pace. E il voto del Parlamento, che è la massima espressione civile della democrazia, per Cicchitto è un «tribunale speciale» che, secondo Quagliarello, si trasforma esso stesso in «plotone di esecuzione». Attenzione, però, questa non è una guerra di parole ma sono parole di guerra. NON è la dialettica dei retori, non è l’eloquenza della difesa di Coppi contro i rigori dell’accusa del sostituto procuratore generale Antonio Mura, non sono le parole di Ghedini contro le parole della Boccassini, non è nemmeno la sapienza linguistica degli esperti in cavilli e in sfumature, ma è un’apertura di ostilità che fa saltare l’intero codice, è quel-l’offesa allo Stato che, lanciata da un ex premier, in altri tempi si sarebbe chiamata alto tradimento. E lo si capisce benissimo ricordando che «la soluzione politica» proprio ieri richiesta da Angelino Alfano a Enrico …

“Sulla scuola serve un cambio di passo”, di Pippo Frisone

Un cambio di passo. L’ha detto il premier Letta alla giornata d’apertura del Meeting di Rimini. Non è la prima volta che un politico pensi alla necessità d’un cambio di passo sulla scuola. Ma in che cosa consista questo cambiamento e, soprattutto, con quali risorse e con quali strumenti Letta non lo dice. Si, ha rivendicato d’aver finalmente sbloccato i fondi destinati all’edilizia scolastica. L’istruzione rimane per il premier uno dei temi più bistrattati e ancor più bistrattati sono quanti vi studiano e lavorano. E’ giusto non lasciare soli i nostri giovani . E’ doveroso lavorare perché abbiano le stesse opportunità dei loro coetanei in Europa. Parola di Letta. Forse sta qui la chiave di lettura di quel cambio di passo sulla scuola. Dare le stesse opportunità che gli altri giovani europei già hanno forse è più difficile che ridurre lo spread o il nostro debito pubblico . Ma quel cambio di passo può farlo oggi il governo delle larghe intese ? O meglio, esistono oggi le condizioni politiche e soprattutto economiche per un cambiamento …

“I debiti della Germania l’austerità della Merkel”, di Luciano Gallino

L’intervista concessa giorni fa dalla Cancelliera Merkel alla Frankfurter Allgemeine, apparsa anche su Repubblica, si presenta con due facce. La prima è quella di un manifesto elettorale, in vista della tornata di settembre. Angela Merkel è nota per saper interpretare come pochi altri politici le idee e gli umori del cittadino medio del suo paese. Che si possono così compendiare: noi lavoriamo sodo, sappiamo fare il nostro mestiere e amministriamo con cura il denaro pubblico e privato; quasi tutti gli altri, nella Ue, lavorano poco, sono degli incapaci e vivono al di sopra dei loro mezzi. La seconda faccia dell’intervista è una calorosa difesa delle politiche di austerità e delle riforme che la Cancelliera ha imposto ai Paesi Ue affinché risanino i bilanci pubblici e riducano i debiti. Ogni personaggio politico sceglie le strategie comunicative che crede ed è probabile che quelle di Angela Merkel le assicurino il terzo mandato consecutivo. Su di esse non c’è quindi nulla da dire. Ma la difesa strenua dell’austerità e il messaggio implicito nell’intervista “i Paesi Ue sono pieni …