Giorno: 1 Novembre 2013

“Il leader immaginario”, di Claudio Sardo

Ma davvero la sola alternativa al partito personale è il partito «impersonale», e dunque «senza qualità»? Davvero il partito, inteso come corpo sociale, è destinato a dissolversi nella modernità affidando ogni progetto politico alle leadership individuali e ai relativi comitati elettorali? Il congresso del Pd ha riacceso il confronto. Del resto, la dote maggiore che Renzi si attribuisce – e che tanti sono disposti a riconoscergli – è di essere «vincente» come la sinistra non è mai stata in questi vent’anni. Tuttavia questa discussione – che torna come un fiume carsico nella crisi della Repubblica – appare sempre più povera, più subalterna, più lontana dai nodi reali del potere e dalle vere fratture sociali. La leadership è parte essenziale della soggettività di un partito o di un movimento, oltre ad essere funzione irrinunciabile della rappresentanza. Negarlo è impossibile. Affermarlo però rischia di essere una banalità. Senza leader non ci sarebbe stata l’agorà, né il movimento operaio si sarebbe dato forme organizzate. Un leader efficace è da sempre un valore aggiunto. Nella società delle comunicazioni lo …

“F35, l’ira di Pd e Sel per lo spot Mauro-Lockheed”, di Alberto D’Argenio

«Ma chi li ha mai visti questi della Lockheed?». Di buon mattino il ministro della Difesa, Mario Mauro, leggendo Repubblica scopre di essere testimonial degli F35. Già, perché come riportato ieri da questo giornale nello show di lusso organizzato a Manhattan per rilanciare l’immagine del controverso e carissimo cacciabombardiere, in cima alla lista degli sponsor stranieri campeggia la foto del ministro italiano che pronuncia la frase: «To love peace you must arm peace». Per amare la pace devi armare la pace. A Roma la notizia desta scalpore, viene considerato del tutto inopportuno che il responsabile della Difesa sponsorizzi una multinazionale dell’aviazione militare per di più su un prodotto, gli F35, del quale l’Italia è uno dei committenti con una scelta, ormai vecchia di 20 anni, che con la crisi ha attirato su di sé un mare di critiche visto i costi dell’appalto: 12,1 miliardi per novanta velivoli in tempi di sacrifici. Sono il Partito democratico e Sel a mettere nel mirino Mauro. Per Gianpiero Scanu, capogruppo Pd nella commissione Difesa della Camera, lo spot «è …

“Mercato del lavoro a senso unico: non si entra, si esce soltanto”, di Laura Matteucci

In un anno è andato perso quasi mezzo milione di posti di lavoro. Un’enormità a conferma del persistere della recessione e dell’emorragia delle imprese, una caduta libera che riguarda tutte le categorie di lavoratori, uomini, donne e giovani, e che potrebbe fermarsi solo tra qual- che mese, sempre a patto arrivi davvero la ripresa prevista a fine anno. I dati Istat sull’occupazione, al mese di settembre, non sono mai stati così neri dal 1977: i disoccupati sono quasi 3,2 milioni, 29mila in più rispetto ad agosto (+0,9%), 391mila in più su base annua (+14%). È il nuovo massimo per i senza lavoro in Italia, che porta il tasso di disoccupazione al 12,5% (nell’eurozona è al 12,2%), in aumento dell’1,6% sull’anno scorso. Tra i giovani nella fascia 15-24 anni i disoccupati sono 654mila, con un tasso record al 40,4%, aumentato di ol- tre il 4% rispetto a un anno fa (nell’eurozona è poco oltre il 24%): in altri termini, meno di 2 giovani su 10 lavorano, con un tasso di occupazione calato al 16,1%. L’incidenza dei …

“Ma un ministro non può avere amici”, di Michele Brambilla

Sarà certamente vero, come assicura la Procura di Torino, che se Giulia Maria Ligresti è stata scarcerata, non lo è stata per l’intervento del ministro Cancellieri. Però la storia non è bella. E soprattutto non è una di quelle storie di cui abbiamo bisogno in questo momento di – come si usa dire – «disaffezione alla politica». I fatti sono questi. Nel luglio scorso, praticamente l’intera famiglia Ligresti finisce agli arresti nell’inchiesta sulla compagnia assicurativa Fonsai. Agli arresti Salvatore Ligresti, il capostitite, e tre suoi figli, tra cui Giulia Maria. Per quest’ultima ci sono parecchie preoccupazioni, perché in passato ha sofferto di anoressia. Come potrà reggere al carcere? Il 17 agosto Gabriella Fragni, la compagna di Salvatore Ligresti, parla al telefono con Antonino, il cognato, e dice che il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, sua vecchia amica, «potrebbe fare qualcosa per Giulia». Il 28 agosto le porte del carcere, per Giulia, si aprono. Grazie a un intervento dall’alto? Alcune telefonate tra la Fragni e il ministro lo fanno sospettare. Lei, Annamaria Cancellieri, viene interrogata dai …

“Quella nebbia che circonda il Pd”, di Guido Crainz

Non può esser sottovalutato il pessimo messaggio che viene dalle pratiche segnalate in alcuni congressi locali del Pd: tessere triplicate, risse, denunce, elezioni fantasma e così via. Un danno vero per l’immagine stessa di una democrazia, non solo di un partito: di qui l’urgenza di prese di posizione concrete, drastiche ed esemplari da parte di tutti i candidati alla segreteria nazionale. L’urgenza di dissolvere ogni nebbia: senza se e senza ma, e senza accuse reciproche che malamente maschererebbero un problema collettivo. Non è lecita nessuna minimizzazione. Quegli episodi mostrano che siamo ben lontani dal rispondere alla crisi della politica con una vera inversione di tendenza, con un colpo d’ala in zona estrema: questa però doveva provare a fare un Pd giunto dopo il voto di febbraio al punto più basso della sua pur breve e tormentata storia. In realtà col passar del tempo la speranza è diventata via via sempre più flebile, e dalla sua vita interna sono venuti segnali sempre più sconfortanti. Lo conferma l’andamento stesso delle iscrizioni, dimezzate in un anno, ed era …

“L’Europa restituisca una speranza al Sud”, di Martin Schulz

Lo scorso settembre abbiamo celebrato un triste anniversario. Sono trascorsi cinque anni dal fallimento delle Lehman Brothers. Il bilancio degli stregoni della finanza per l’Europa è scioccante. Disoccupazione, in particolare quella giovanile, la contrazione del Pil con ricadute dirette sulla spesa pubblica e più tasse, condizioni penalizzanti per l’accesso al credito per le imprese e instabilità politica. Il miglior cocktail per la disperazione. Ogni Paese europeo si è imbattuto in alcune “complicazioni” che sembravano superate nel continente più ricco del mondo: l’accesso all’assistenza sanitaria di base in Grecia, lo sfratto delle famiglie spagnole per un pagamento in ritardo, la generazione perduta dei ragazzi costretti a rimanere con i loro genitori, dovendo così abbandonare qualsiasi sogno di costruirsi una carriera o una famiglia. Il prezzo che gli europei hanno dovuto pagare era e resta molto alto. CI ERA stato detto che non avevamo scelta, che l’austerità fosse l’unica strada percorribile. La ripresa aveva un prezzo che noi, entusiasti, avremmo pagato. Oggi, invece, stando a quanto ci dice il Fondo Monetario Internazionale (Fmi), l’impatto dell’austerità sull’economia è …