Giorno: 20 Novembre 2013

Primarie Pd, saranno allestiti 119 seggi in tutta la provincia

L’elenco dei seggi e le regole per il voto, da giovedì 21 novembre, su www.pdmodena.it. Si è messa in moto, nel modenese, la complessa macchina organizzativa in vista delle primarie per la scelta del segretario nazionale e dell’Assemblea nazionale del Pd fissate per domenica 8 dicembre. Da giovedì 21 novembre saranno on line sul sito del Pd modenese, all’indirizzo www.pdmodena.it, l’elenco dei 119 seggi e le regole di voto per partecipare alle primarie del Pd. Ecco un sunto delle principali novità: Dove sono i seggi – Sono 119 i seggi che verranno allestiti in tutta la provincia, 23 (più un seggio speciale per i fuori sede allestito presso la Federazione) nella sola città di Modena e 13 in quella di Carpi. Ad ogni seggio Pd vengono associate le sezioni elettorali corrispondenti di modo che tutti coloro che vorranno partecipare alla consultazione Pd sapranno qual è il seggio in cui possono votare in base al numero della sezione elettorale a cui sono assegnati nelle elezioni generali. L’elenco dei seggi sarà consultabile da giovedì 21 novembre sul …

“Non lasciamo impuniti gli evasori fiscali”, di Carlo Troilo

L’evasione fiscale in Italia (dati del Ministero dell’economia) supera i 120 miliardi l’anno. Per avere un’idea di cosa significhi questa cifra, con essa si potrebbero dare oltre 1.000 euro al mese. E a ciascuno degli otto milioni di poveri censiti dall’Istat: si potrebbe, in altre parole, «abolire la povertà». Dopo decenni di inefficaci redditometri e altre misure inefficaci, va detto chiaramente che una lotta vera all’evasione presuppone la chiara affermazione che essa costituisce il più grave dei reati economici, sia dal punto di vista morale sia per il danno economico che provo- ca al Paese; e dunque va severamente punita sul pia- no penale (l’ultimo rapporto Ires ci dice che il 70% degli italiani è a favore della introduzione di uno specifico reato, specie per i «grandi evasori»). Negli Usa l’evasione è quasi inesistente perché ogni anno finiscono in carcere – con condanne sempre superiori ai tre anni – almeno 1.000 evasori. La corruzione, secondo la Corte dei Conti, pesa sull’economia italiana per 60 miliardi l’anno: le «bustarelle» fanno impennare del 40% il costo delle …

“Il dovere di proteggere un paese troppo vulnerabile”, di Pietro Greco

Quello che si è verificato ieri in Sardegna è stato un evento meteorologico estremo. Intenso e raro, sul Mediterraneo. Lo hanno battezzato ciclone Cleopatra ed è stato causato da un vortice di aria fredda.Quel vortice si è staccato da una grossa perturbazione proveniente dalle zone artiche e, a contatto con il caldo Mediterraneo, ha fatto sì che si formasse e si scaricasse sulla Sardegna una «bomba d’acqua». Il nome Cleopatra non ha alcun significato scientifico. E «bomba d’acqua» è una pura invenzione giornalistica. Mentre tecnicamente potremmo definire il fenomeno che ha interessato la Sardegna un ciclone: un ciclone extratropicale, per la precisione. Ma la definizione tecnica ci dice poco, perché ogni depressione atmosferica è tecnicamente un ciclone. Dunque dovremmo chiamare ciclone (anzi, ciclone extratropicale) ogni perturbazione che giunge in Italia, che porta con sé vento e pioggia e che è causata dalla bassa pressione. Il che ci aiuta a capire poco quello che è successo ieri sull’isola dove, in alcune zone, sono caduti anche 470 millimetri di acqua a causa di una pressione bassa. Inoltre …

“Un cinema su 4 rischia di sparire”, di Paolo Mereghetti

Il capodanno 2014 rischia di essere il più amaro per il cinema italiano. Il 31 dicembre le sale cinematografiche nazionali dovrebbero passare al digitale, altrimenti rischiano di non avere più film da proiettare, da quella data disponibili solo in formato digitale. E a quaranta giorni dalla scadenza, chi ha già sostituito i vecchi proiettori con il digitale non copre il 70 per cento del mercato. Al 31 ottobre erano passati al digitale 2.434 schermi sui 3.936 in attività, cioè il 61,8 per cento del totale. Ma nelle ultime settimane l’ammodernamento delle strutture sta crescendo con più intensità e «alla fine dell’anno dovremmo arrivare al 70-75 per cento» sostiene Lionello Cerri, presidente dell’Associazione degli esercenti (Anec), che con la Sezione distributori dell’Anica ha favorito un protocollo per aiutare i «ritardatari»: visto che il passaggio al digitale chiede investimenti intorno ai 50 mila euro per sala (una cifra spesso fuori portata per i bilanci delle piccole monosale) e molte leggi regionali di aiuto alla riconversione diventeranno operative nei primi mesi dell’anno prossimo, i distributori chiedono che entro …

«Politica miope e abuso del territorio. Così si distrugge un’intera isola», di Paolo Conti

«Il grande problema della Sardegna è l’uso sconsiderato e incondizionato del territorio, senza alcuna preoccupazione per le conseguenze che derivano da certi interventi non solo edilizi. Colpa di una mancanza di una cultura diffusa, soprattutto da parte della classe politica. Da questo punto di vista si può dire che la Sardegna sia stata colpevolmente dimenticata. E anche consapevolmente, per i grandi appetiti immobiliari che suscita… Da sempre arriva molto denaro per costruire sulle coste, ora ne è in vista tanto dai Paesi Arabi…». Il professor Angelo Aru, 83 anni, è il decano dei geologi sardi, autore negli anni 90 della Carta dei suoli della Sardegna e del progetto Medalus sulla desertificazione dell’isola, ma ha lavorato anche in Somalia, Venezuela e Cina. Sarà uno dei principali relatori del convegno «Sardegna domani!» organizzato dal Fai, Fondo Ambiente Italiano, a Cagliari per giovedì 28 novembre. L’età non gli impedisce una straordinaria capacità di analisi e una invidiabile prontezza nel citare dati, errori, omissioni. Il professor Aru non è il tipo da prendersela «solo» con l’acqua caduta dal cielo: …

“Il codice del maltempo”, di Giovanni Valentini

Diluvio, alluvione, ciclone, bomba o inferno d’acqua. Di fronte al cataclisma in Sardegna, sono inadeguati gli strumenti, i mezzi e le risorse. Ma ormai sono inadeguate anche le parole. Saltano i parametri del linguaggio convenzionale. E sul piano mediatico, i vecchi schemi non riescono più a rappresentare i nuovi fenomeni, producendo un “buco” comunicativo nel circuito dell’informazione. C’è un misto di incredulità, di fatalismo e di rassegnazione che contagia in questi casi l’opinione pubblica, come se un disastro di tale portata fosse un fenomeno soprannaturale, un castigo della storia oppure una maledizione divina. O comunque, un fatto altrui, remoto e distante non solo geograficamente. La liturgia della solidarietà, tanto doverosa quanto spontanea, contempla perciò il mistero della rimozione insieme alla recita di una litania a cui noi stessi — giornalisti, osservatori, commentatori — non riusciamo a sottrarci. La verità è che questo atteggiamento mentale tende a esorcizzare la violenza e la crudeltà di certi eventi, per accantonare magari inconsapevolmente le nostre responsabilità individuali e collettive. Per tentare di cancellare il “peccato generazionale” di una distruzione …

“L’ultima occasione per i figli dell’Europa”, di Piero Ottone

Chi non prova emozione, davanti alla lapide esposta sulla piazza di Ventotene? Quando infuriava la guerra più sanguinosa della storia, gli antifascisti esiliati sull’isola sognavano un’Europa unita, e la lapide ricorda il loro nobile auspicio: l’Europa unificata, gli Stati Uniti d’Europa, tesi verso ideali di civiltà e di benessere. Ma l’unione europea non è stata soltanto, attraverso gli anni, il sogno di alcuni intellettuali: è stata anche un progetto politico, per fronteggiare le insidie e i pericoli che ci minacciavano. Uno storico inglese, Brendan Simms, in un libro uscito proprio in questi giorni con un titolo laconico, Europe, rievoca le vicende di due grandi disegni che miravano alla creazione di una federazione europea, il primo sul terreno militare, con la Comunità di difesa, il secondo, ancora in atto, sul terreno dell’economia, con l’euro. Entrambi i progetti sono nati per fronteggiare grandi minacce, nel primo caso di natura politica, l’aggressività dell’imperialismo sovietico, nel secondo di natura economica, la concorrenza degli americani, dei cinesi, del Terzo mondo. Ma l’esercito europeo è morto prima di nascere, non ha …