Giorno: 18 Novembre 2013

“Una marcia in più per il lavoro. Dal liceo fino al master, corsi e borse per arricchire il curriculum oltreconfine”, di Francesca Barbieri

Piccoli studenti giramondo crescono. Dal liceo fino al master, le statistiche certificano che il numero di giovani italiani impegnati in percorsi di studio all’estero sono in aumento. I giovanissimi, che già a 15 anni puntano sulla mobilità internazionale sono raddoppiati nel giro di un anno (da 3mila a oltre 6mila registrati dall’associazione Intercultura), con una forte richiesta per i Paesi asiatici e latinoamericani che hanno superato quelli anglofoni. All’università cresce la partecipazione allo storico programma Erasmus – che da qualche anno ha arricchito l’offerta con il canale placement, che permette di fare stage in aziende estere -: 25mila gli studenti partiti lo scorso anno accademico (+6% rispetto al precedente) e con l’Italia che nell’ultimo quinquennio ha raggiunto il quarto posto tra i Paesi Ue per studenti coinvolti (oltre 100mila). Un programma che dopo aver rischiato il taglio fondi, lo scorso anno, e nonostante il calo della dote 2013-2014 (39,1 milioni contro i 41,5 dell’annualità precedente), sembra poter contare in prospettiva su nuove certezze: a breve il Parlamento europeo sarà chiamato a votare il pacchetto “Erasmus+”, …

“Tutti i rischi per il governo”, di Claudio Sardo

Si può comprendere la soddisfazione di Enrico Letta: la scissione del Pdl produce una de-berlusconizzazione del governo. Era il risultato politico che si prefiggeva il 2 ottobre scorso e che poi la giravolta del Cavaliere sul voto di fiducia è riuscito a intorbidare. Ma ritenere che il passaggio dalle «larghe» alle «piccole» intese costituisca di per sé il viatico, anzi il propellente, per giungere al voto nel 2015 è ingenuo e superficiale. Nuovi rischi, infatti, si materializzano sul percorso dell’esecutivo. Certo, Letta si è preso una rivincita su chi lo aveva avversato – tra questi, non pochi opinionisti di sinistra da tempo subalterni alla propaganda grillina – sostenendo che il suo era il governo dell’inciucio, che la vera finalità era il salvacondotto per Berlusconi, che il Cavaliere mai avrebbe mollato la presa su questo esecutivo perché rappresentava per lui l’assicurazione sulla vita. Tutto ciò è stato smentito dalla frattura del Pdl, che si è prodotta appunto sulle conseguenze politiche della decadenza di Berlusconi da senatore. La parte che si è raccolta attorno ad Alfano ha …

“Doris Lessing, la rossa”, di Enrico Palandri

Nata in Iran nel 1919 e cresciuta in Zimbabwe (all’epoca Rhodesia), dove è ambientato il suo primo romanzo «L’erba canta», l’autrice ha vissuto a Londra per oltre mezzo secolo. Tra i suoi titoli più celebri, il romanzo «Il taccuino d’oro», da molti considerato un classico della letteratura femminista. Di Doris Lessing, morta ieri a 94 anni, gli inglesi citano sempre la battuta con cui ha accolto la notizia del Nobel del 2007. “Christ!” un po’seccata. Ha poi ulteriormente sottolineato la sprezzatura per l’onore conferitole dicendo che, non potendoglielo dare da morta glielo avevano dato a 88 anni, e altri commenti simili. Il discorso tenuto a Stoccolma si intitolava On not winning the Nobel Prize. Sul non vincere il premio Nobel. Certo fanno più simpatia le risposte di questo genere, eccentriche e sarcastiche, che non gli inchini commossi di chi, sentendosi profondamente meritorio, ringrazia pomposamente trasformando il mondo in uno specchio dell’ottima opinione che si ha di sé. Viene in mente la splendida battuta di Leo Longanesi: i premi non basta non vincerli, bisogna non meritarli. …

“Morto un Pdl se ne fa un altro”, di Ilvo Diamanti

Oggi più che mai occorrerebbe andare oltre il Porcellum. Per favorire la formazione di maggioranze coerenti e stabili e rafforzare il legame fra elettori ed eletti. Mentre, oggi più che mai, si assiste allo sfarinarsi dell’intero sistema partitico. A partire dal Centrodestra. Dove il Partito Personale di Silvio Berlusconi, il Pdl, è imploso. La rifondazione forzista (20 anni dopo) ha, infatti, prodotto la fondazione di un nuovo soggetto politico. Ncd: il Nuovo centro-destra. Così, dalla divisione del Pdl, il Popolo di Silvio, sono emersi due popoli. I Berlusconiani Ultrà, guidati da Daniela Santanché, da un lato. I Diversamente Berlusconiani, guidati da Angelino Alfano, dall’altro. Gli uni (sedicenti) duri. Gli altri (sedicenti) moderati. Reciprocamente ostili e distanti. E insofferenti. Eppure entrambi “fedeli” al Capo. Non fosse davvero aspro e lacerante il conflitto tra le due fazioni, almeno sul piano dei rapporti personali, vi sarebbe da sospettare un gioco delle parti. Fra componenti berlusconiane di lotta e di governo. Destinate, in caso di elezioni, a tornare insieme, come ha previsto lo stesso Berlusconi. Quasi una strategia di …

“Cronache di una democrazia malata”, di Michele Ciliberto

Se uno guarda alla situazione dell’Italia in questo momento, ha la sensazione di stare assistendo, come in un laboratorio, a una crisi organica della democrazia e allo sconvolgimento di tutto un sistema politico. Non è cosa di tutti i giorni. Si tratta, in effetti, di fenomeni che vengono da lontano, e che toccano sia destra che la sinistra. Ma che oggi si configurano con una limpidità e una chiarezza addirittura pedagogiche. Sono anche fenomeni che i classici della democrazia hanno ampiamente discusso e analizzato, senza successo bisogna aggiungere. Non è vero infatti che la storia è maestra di vita: ogni volta si ricomincia da capo. La democrazia è, senza alcun dubbio, la migliore invenzione degli uomini per la loro organizzazione politica e sociale, ma declina e degenera quando si spezza la relazione tra «governanti» e «governati», con effetti negativi sugli uni e sugli altri. È in queste situazioni che può scattare la rivolta, l’«indignazione», la quale a sua volta può assumere varie forme: nel passato lo scontro aperto, la guerra civile, la rivoluzione; oggi la …

“L’assalto dei nazionalisti alla debole Europa”, di Timothy Garton Ash

Concluse le elezioni tedesche, Germania e Francia lanceranno una grande iniziativa per salvare il progetto europeo dando vita, nel centenario del 1914, a un positivo contraltare alla leadership debole e confusa che portò l’Europa a scivolare nella prima guerra mondiale. Prima delle elezioni europee del maggio prossimo l’azione risoluta e l’eloquenza stimolante della coppia franco-tedesca respingeranno l’avanzata dei partiti anti-Ue in molti paesi europei. Ve lo sognate, cari filoeuropei, ve lo sognate. Tornate con i piedi per terra. Prima di natale non avremo neppure il nuovo governo tedesco. Nei negoziati per la coalizione tedesca che dovrebbero in teoria concludersi la settimana prossima, gli affari europei vengono trattati in un sottogruppo del gruppo di lavoro sulle tematiche finanziarie denominato “regolamentazione bancaria, Europa, Euro”. Per tutti e tre i partiti in lizza, la Cdu di Angela Merkel, la bavarese Csu e l’opposizione socialdemocratica, i temi scottanti riguardano la politica interna. L’introduzione del salario minimo garantito, la politica energetica, la doppia cittadinanza, il proposto pedaggio autostradale – tutti ritenuti più importanti del futuro del continente. I politici tedeschi …