Giorno: 23 Novembre 2013

“Il governo difficile”, di Claudio Sardo

Il governo Letta è un campo di battaglia politica. Per di più sull’orlo di un precipizio. La sua missione è scavare le fondamenta di quel cambiamento necessario per dare un futuro al Paese. Non gli è possibile realizzare fin d’ora una vera svolta: i vincoli di austerità dell’Europa, l’assenza di una maggioranza politica, la paralisi del sistema istituzionale lo impediscono. Ma questi stessi fattori di crisi rendono molto pericoloso il ritorno immediato alle urne. Senza riforme in Italia e in Europa nuove elezioni rischiano di dare ancora un esito nullo. Di non produrre, anzi neppure di consentire un vero cambiamento. Sarebbe drammatico per la tenuta sociale del Paese. Non a caso alle elezioni puntano da un lato chi scommette sullo sfascio, dall’altro chi è ormai rassegnato al dominio di poteri esterni al circuito democratico e cerca di cambiare solo il volto di qualche leader (pensando di trarne vantaggi personali o corporativi). La sterzata che si chiede al governo consiste dunque nell’indicare in modo esplicito, e con atti concreti, la marcia di avvicinamento a una nuova …

“Il territorio dimenticato”, di Vittorio Emiliani

Dalla Sardegna ferita mortalmente viene una conferma tragica: il rigetto di ogni pianificazione territoriale e paesaggistica. Al di là della pietà umana, non si può dimenticare «la mano dell’uomo» in tanto disastro, come ha detto un prelato ai primi funerali. La mano dell’uomo che ha continuato a saccheggiare il territorio, che ha continuato a costruire nell’alveo dei corsi d’acqua o su torrenti stupidamente tombati (come a Genova), e che è stata assente nella pulitura degli alvei e delle rive. Con una città come Olbia quasi tutta illegale. Il caso della Sardegna non è peraltro isolato. Al Nord l’alluvione del basso Piemonte del ’94 fu pesantemente aggravata dalla presenza di edifici di ogni genere vicino agli affluenti del Po o nelle stesse golene destinate a fare da sfogo. Al Sud, in Calabria, si sono costruite case sulle «fiumare» col pretesto che sono senz’acqua per anni e anni, salvo scatenar- si e spazzare via ogni cosa alla prima pioggia torrenziale. È persino stucchevole ripetere le cifre delle nostre catastrofi, per lo più non «naturali» bensì aggravate o …

“Aule sicure? Non caricare i docenti di responsabilità”, di Marco Accossato

La responsabilità della sicurezza nelle scuole dev’essere divisa in modo equilibrato. I docenti, che non sempre hanno competenze specifiche, non possono essere caricati di responsabilità: devono essere affidate a vari livelli, enti locali compresi». Nel giorno del corteo studentesco a Rivoli per ricordare i 5 anni dal crollo di un soffitto al liceo Darwin sotto il quale perse la vita Vito Scafidi, il sottosegretario all’Istruzione, Marco Rossi Doria, parla di un «momento di incontro importantissimo». In che senso? «Nel senso che alla manifestazione erano presenti tutti, dal governo a Libera, dai sindaci ai parlamentari piemontesi, dagli insegnanti agli studenti del liceo, fino ai familiari di Vito e dell’altro ragazzo rimasto ferito. Tutti mossi nella stessa direzione». Una partecipazione all’unisono che segue però tante polemiche per una sentenza ritenuta ingiusta. Come giudica la sentenza Darwin? «Le sentenze non si commentano. Posso dire che sulla sicurezza stiamo riflettendo: chi ha maggiori responsabilità e competenze dovrebbe rispondere a un maggior numero di compiti. Questo è un Paese in cui c’è molto da riparare, anche negli stati d’animo. Il …

“Lavoro o reddito di cittadinanza?”, di Laura Pennacchi

Di fronte all’entità e alla natura della questione occupazionale indotta dalla crisi più grave e èiù òunga del secolo la strategia del «lavoro di cittadinanza» – centrata su di un Piano straordinario per la creazione diretta di lavoro per giovani e donne ispirato al New Deal – dovrebbe essere la priorità di tutte le forze politiche democratiche, specialmente di quelle che si vogliano autenticamente di sinistra e perciò dichiarino guerra alla disoccupazione. Stupisce, invece, che venga riproposta con superficialità – oltre che con spirito populistico e demagogico specie nelle formulazioni di Grillo e del Movimento 5stelle – una strategia che dà priorità al «reddito di cittadinanza» senza alcun riferimento meditato alla crisi globale e alle sue drammatiche implicazioni occupazionali. È necessario innanzitutto chiarirsi sui termini. L’Italia deve certamente dotarsi di strumenti, delimitati e circoscritti, di necessaria lotta alla povertà, come il «reddito di inclusione attiva» (una forma del quale da noi fu introdotta sperimentalmente dal primo governo Prodi e poi soppresso dal duo Berlusconi-Maroni). Ma è opportuno avere chiare le differenze tra «lavoro di cittadinanza» …

“E Silvio annuncia: lunedì all’opposizione”, di Carmelo Lopapa

«Tenetevi pronti, lunedì si passa all’opposizione di questo governo di tasse e amici dei giudici». Silvio Berlusconi resta blindato a Palazzo Grazioli, chiama a raccolta i colonnelli di Forza Italia. È la vigilia della settimana campale. Li chiama tutti a raccolta nelle prime linee del fronte, la permanenza in maggioranza ha le ore contate, come la sua in Parlamento d’altronde. «Ci riuniremo lunedì e decideremo» comunica a chi va a trovarlo, da Carfagna a Prestigiacomo, da Bergamini alla Mussolini, dalla Polverini a Rotondi. Il dado dunque è tratto. Da ieri sera i senatori forzisti hanno indossato l’elmetto: astensioni a raffica sulla manovra, in commissione Bilancio. Una linea che del resto il Cavaliere aveva adombrato nella lunga notte precedente trascorsa in relax con la ventina di giovani del partito, quelli ufficiali, portati dalla responsabile Annagrazia Calabria in vista della kermesse di oggi della Giovane Italia alla quale il leader ha confermato la sua presenza. Ma è nel salotto di Palazzo Grazioli, dove si è intrattenuto fino alle 2.30, che si è abbandonato alle confessioni più amare …

«Ora raccontiamo la violenza sulle donne», di Claudia Voltattorni

La viceministra Guerra: il 90 per cento delle vittime non fa denuncia. «La violenza sulle donne non è una questione solo per donne». No. La violenza sulle donne «riguarda tutti». Chi la subisce. Chi la compie. Chi assiste. Prima, durante, dopo. «È da qui che bisogna partire se si vuole affrontare il problema: conoscere il fenomeno è il primo passo per combatterlo». E va fatto «con la partecipazione di tutti». Istituzioni, amministrazioni, associazioni, operatori sul campo, insegnanti, forze dell’ordine, avvocati, giudici, volontari: li ha messi tutti insieme attorno a un tavolo Maria Cecilia Guerra, viceministro del Lavoro con delega alle Pari Opportunità. «Lo stabilisce una legge, quella sul femminicidio», spiega quasi con modestia. Ma poi sorride: «Se si lavora insieme, si possono fare delle cose buone». È con questo spirito che è partita la task force contro la violenza sulle donne. Apertura e collaborazione a tutti i livelli coordinata dalle Pari Opportunità per realizzare il «Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere», previsto dall’articolo 5 della legge sul femminicidio appena approvata. «Stavolta …

“Troppi Comuni senza strategia”, di Paolo Baroni

A Genova la privatizzazione, parziale, degli autobus l’avevano già tentata nel 2005. Ma non è servita a nulla, anzi. I soci francesi (la Rapt subentrata a Transdev) nel 2011, infatti, se la sono data a gambe levate. Sono dunque almeno 8 anni che l’Amt è in mezzo al guado, in crisi nera, con il Comune che non riesce a saltarci fuori. E come Genova ci sono tante altre città pronte a portare in tribunale i libri delle loro aziende di trasporto. Che in Italia sono ben 1150, per il 40% tecnicamente fallite causa debiti. Può succedere che la «privatizzazione» diventi la via di fuga di fronte ad un problema insormontabile: si passa la mano, sperando che un nuovo socio possa fare meglio, abbia più risorse da gettare nell’impresa oppure la forza di piegare la resistenza dei sindacati, che in queste come in altre situazioni ovviamente si mettono di traverso. Il problema però non si risolve tanto e solo nell’annoso dibattito privatizzazioni sì o no: perché ci sono esempi di privatizzazione positive, che hanno prodotto risultati, …