Giorno: 25 Novembre 2013

“La seconda generazione”, di Claudio Sardo

Mancano due settimane al voto dell’8 dicembre, ma il Pd è già nelle mani della sua seconda generazione. Non è solo la competizione per la segreteria – Matteo Renzi, Gianni Cuperlo, Pippo Civati – a indicare l’avvenuto passaggio di testimone. Colpivano ieri le immagini dell’affollata platea dei delegati alla Convenzione di Roma: tanti volti nuovi, tanti giovani, la cadenza degli applausi che seguiva ritmi diversi dal passato. Colpiva soprattutto l’assenza della classe dirigente che ha guidato il centrosinistra in questi vent’anni. Di quel centinaio di fondatori, che a fine 2007 decise di sciogliere i partiti di provenienza per dare vita al Pd, ieri erano in prima fila soltanto Alfredo Reichlin e Dario Franceschini. Attorno a loro c’era forse qualche disorientamento, però si sentiva una forza vitale. Il ricambio generazionale è avvenuto. E ora è alla prova della politica e del potere. Deve parlare la lingua nuova del tempo nuovo. Deve affrontare la sfiducia e la paura del declino. Deve offrire una speranza di futuro e un’idea di Italia in Europa. Deve dimostrare che la sinistra …

“Luciano, quando tocca a te tocca a te”, di Roberta Maggio

Nelle parole di Ligabue ci ho letto solo la rabbia e il dispiacere per “tutta questa bellezza senza navigatore”Che poi, secondo me, lui non è nemmeno contento. Che il giorno in cui si presentava il suo nuovo disco (si dice ancora disco?) la frase che è rimbalzata di più sui giornali è che non voterà alle primarie del Pd. E che un minuto dopo molti lo abbiano tirato per il gilet per attaccagli spillette. Lui che non ha mai fatto mistero delle sue posizioni politiche, ma che ha sempre detto che i cantanti devono fare i cantanti e che noi non dobbiamo dare troppa importanza alle canzoni. Che non dobbiamo badare al cantante, insomma. Che poi, secondo me, non è nemmeno vero. No, non che non voterà alle primarie o che è deluso dal PD o dalla politica. Perché non potrebbe esserlo? Penso sia normale soprattutto in un momento difficile come questo provare disaffezione, sconforto, indignazione. Quello che non credo è che lo sfinimento a cui dà voce questo disco non sia un punto di …

“Fisica o sessuale: una donna su tre ha subito violenza”, di Carlo Buttaroni

Provate a immaginare un mondo cupo, dove il terrore non è qualcosa d’improvviso e occasionale ma ripetitivo, costante, ossessivo. Immaginate di vivere l’incubo di una violenza che non viene da «fuori», ma nasce e si consuma all’interno dei luoghi più familiari e rassicuranti. E spesso ha un volto noto, consueto, abituale. Immaginate una violenza che esplode senza preavviso, senza ragione. Provate a pensare cosa vuol dire avere costantemente paura, vivere una crescente in- sicurezza che si trasforma in ansia. E immaginate di perdere l’autostima, il senso della realtà, la capacità di definire quello che succede e dargli un significato. Provate a immaginare l’angoscia di un’esistenza parallela, opaca al mondo esterno; di provare vergogna per gli abusi subiti e custodire il segreto di violenze indicibili, perché il racconto può non essere creduto, oppure minimizzato e banalizzato proprio da quelle persone che dovrebbero rappresentare la vostra rete di protezione. Provate a vivere il senso d’impotenza, la depressione, la tachicardia, l’insonnia. E provate ad ascoltare il silenzio interno, l’ansia costante che si annida progressivamente nell’anima fino a diventare …

“La Terra dei fuochi”, di Roberto Saviano

La storia del suicidio più drammatico avvenuto nei paesi mediterranei, ovvero l’eliminazione di una grossa parte delle primizie dell’agricoltura a favore dell’economia illegale dei rifiuti, per qualche giorno è sembrata interessare i media nazionali e la politica. D’improvviso il tema dell’avvelenamento delle terre campane ha attraversato il dibattito nazionale, quello striscione con la parola “Biocidio” è apparso nelle foto, nei siti, nei tg, ed è riuscito a provocare indignazione, paura, promesse di cambiamento. Molti parlano di Terra dei fuochi, pochi sanno cosa significa davvero. In queste settimane in rete circola l’immagine di un documento che risale agli anni 80, stilato dalla sezione del Partito comunista di Casal di Principe. Con quel documento si denunciava, mentre accadeva, l’avvelenamento dei terreni, la fine per sempre della Campania felix. Sapevamo già tutto. È per questo che quando Carmine Schiavone nel 1997 diceva che gli abitanti della Terra dei fuochi «sarebbero tutti morti nell’arco di venti anni» sbagliava: essi erano già morti, civilmente morti. Sono anni che, insieme ad altri, racconto le sciagure della Terra dei fuochi, che nel …

“Renzi e Cuperlo sfidano Letta “Usi le idee del Pd”. “Basta alibi” Civati: riforma elettorale e si voti”, di Giovanna Casadio

«Non credo che l’Italia diventi un discount se arriva l’investitore spagnolo… peggio mi pare quando ci fu l’operazione Telecom dei “capitani coraggiosi”». Matteo Renzi dal palco gioca in contropiede su Gianni Cuperlo e la tifoseria renziana in platea commenta: «D’Alema se lo sogna anche di notte il Matteo, è il su’ incubo». I tre candidati alle primarie dell’8 dicembre — Renzi, Cuperlo e Civati — non potrebbero essere più distanti. La Convenzione del Pd, ieri all’Ergife, dà il via al rush finale della sfida per la segreteria. Ma è subito chiaro che, al netto delle differenze, su un paio di cose i tre fanno squadra: hanno liquidato di fatto i big della vecchia guardia, nessuno di loro è presente; insieme mettono il governo Letta sotto assedio. Il sindaco di Firenze, super favorito e vincitore del congresso tra gli iscritti, avverte il premier e il centrodestra: «Dal 9 dicembre il rapporto con il governo deve cambiare. Senza sgambetti, saremo leali a Letta, ma il governo ha usato troppa della nostra pazienza, della nostra responsabilità, della nostra …

Gli atenei del sud in rivolta: «Senza docenti si chiude», di Luciana Cimino

La linea invisibile che divide le università del nord da quelle del sud Italia stavolta si misura con i docenti: chi può assumerne e chi no. La riforma Gelmini ha messo in rapporto le spese per gli stipendi che ogni singolo ateneo può sostenere con le entrate complessive dello stesso, in altre parole non dipendono più dal solo finanziamento statale. Il blocco del turn over consente, in generale, una nuova assunzione ogni 5 pensionamenti ma la capacità di acquisire nuovo personale da parte delle università viene valutata, per il 2013, in base ai cosidetti «punti organico» (una specie di unità di misura elaborata sulla base del costo medio di un professore ordinario). Ed è appena uscita la classifica che sono cominciati i problemi: agli ultimi posti tutti atenei del sud. A Cassino, Teramo, Foggia, Campobasso, Benevento, Reggio Calabria, per esempio, potranno essere in grado di promuovere qualcuno, ma non assumere. Al vertice della classifica, invece, Bologna ma anche piccoli atenei come il Sant’Anna di Pisa (quello da cui proviene la ministra all’Istruzione Carrozza). La distorsione …

“Alla prova del nove”, di Claudio Tito

Quando si ricopre una carica elettiva, quando si ha avuto l’onore di rappresentare l’Italia all’estero, quando si ha l’onere di svolgere un mandato per conto di milioni di italiani, si hanno anche dei doveri. PIÙ doveri di ogni altro cittadino. Silvio Berlusconi, invece, rifiuta addirittura di sottomettersi alla legge. Respinge semplicemente le norme basilari di ogni Stato di diritto. E confonde la delega che gli elettori hanno affidato al suo partito con uno strumento da esercitare esclusivamente per conquistare un eccezionale salvacondotto. Il capo dello Stato, che pure si è speso in questi mesi per ricondurre il Paese nell’alveo di una normalità democratica dopo la specialità vissuta nell’ultimo ventennio, non poteva che respingere le pretese avanzate dal leader di Forza Italia. Il Cavaliere sembra pretendere per se stesso una sorta di extraterritorialità. Agita il suo peso elettorale, la sua carriera politica e persino il suo successo imprenditoriale come se costituissero una via preferenziale all’immunità. Non riesce a cogliere i limiti che la politica e le istituzioni pongono ai desideri personali. Trascina nel baratro della irresponsabilità …