Giorno: 15 Novembre 2013

“I lavoratori sono più ricchi dei padroni”, di Giuseppe Vespo

La vera notizia sarebbe stata il contrario, e cioè se i redditi degli imprenditori fossero risultati più alti di quelli dei dipendenti. Perché che i lavoratori dichiarino più di chi fa impresa, cioè di chi spesso il lavoro lo offre, ormai quasi non stupisce. Semmai i dati del ministero dell’Economia confermano una tendenza che lascia spazio a diverse interpretazioni, condite dagli effetti della crisi e afflitte dall’eterno problema dell’evasione fiscale. Intanto i numeri dicono che gli oltre venti milioni di lavoratori e lavoratrici con reddito (prevalente) da lavoro dipendente dichiarano in media 20.680 euro, mentre il milione e mezzo circa che vive prevalentemente grazie a un reddito di impresa dichiara in media 20.469 euro. I dati fanno riferimento alle dichiarazioni del 2012, quindi ai redditi percepiti l’anno prima dai circa 41,3 milioni di contribuenti italiani. Chi sono questi contribuenti ce lo dicono le percentuali del ministero, che disegna una torta così tagliata: la fetta più grossa è quella dei dipendenti, oltre il 48 per cento dei 41 milioni totali (circa venti milioni di persone); seguono …

“Prostituzione minorile, non chiamiamole baby escort”, di Pia Locatelli

Il modo in cui la nostra stampa ha trattato e sta trattando il caso delle ragazzine sfruttate come prostitute a Roma e a Milano è a dir poco disgustoso. Vedere quello che è considerato il più autorevole quotidiano nazionale dedicare due pagine a una squallida vicenda, soffermandosi su particolari e dettagli della vita delle ragazze, per soddisfare la curiosità dei propri lettori e vendere qualche copia in più, è qualcosa che ha ben poco a che fare con il diritto di cronaca e bene ha fatto il Garante della privacy a richiamare i media al “più rigoroso rispetto della riservatezza delle giovani”. Non si tratta certo di nascondere o non dare le notizie ma del modo e del linguaggio che viene usato nel darle. “Baby escort”, “ragazze doccia”, “prostitute bambine”, “puttanelle”, sono solo alcuni degli aggettivi con cui vengono definite coloro che non sono altro che ragazzine di 14, 15 al massimo 16 anni finite in un giro più grande di loro, vittime di individui senza scrupoli. Si parla fin troppo delle intercettazioni sui telefonini …

“La strategia dell’instabilità”, di Claudio Sardo

Il Pdl è sull’orlo della scissione. Da oltre un mese. È possibile ma non scontato che la rottura definitiva si consumi domani. I rapporti personali tra i contendenti sono logorati, la fiducia è praticamente azzerata, definire un quadro di garanzie reciproche pare impossibile: eppure ci sono ragioni politiche obiettive che militano a favore di una convivenza, benché forzata e conflittuale. L’idea che la separazione tra governativi e ultrà berlusconiani sia di per sé un atto liberatorio per un centrodestra a vocazione europea, e al tempo stesso un fattore di stabilità per il governo Letta, è apparsa da subito molto ingenua. È vero che Berlusconi lavora per la caduta dell’esecutivo e per il ritorno alle urne nei primi mesi del 2014, ma qualcuno pensa davvero che il passaggio formale all’opposizione del Cavaliere e dei parlamentari a lui fedeli fornirebbe garanzie aggiuntive al governo in carica? I numeri diventerebbero esigui, non solo nei passaggi politici più importanti, bensì nell’attività ordinaria almeno del Senato (come accadde ai tempi del secondo governo Prodi). E soprattutto cambierebbe la natura del …

“L’ultima tentazione razzista”, di Tahar Ben Jelloun

Il razzismo è proprio dell’uomo. È un dato di fatto: tanto vale prenderne atto, impedire che progredisca e combatterlo per legge. Ma non basta. È necessario educare, dimostrare l’assurdità delle sue basi, smontare i suoi meccanismi, non abbassare mai la guardia. In questi ultimi tempi la società francese è percepita come un contesto violentemente razzista, ma in fondo non lo è più di tante altre. Il rifiuto dello straniero, del diverso, di chi è visto come una minaccia per la propria sicurezza è un riflesso universale, che può prendere di mira chiunque. In certi casi questa ripulsa può focalizzarsi su una comunità, ma ciò non vuol dire che le altre non ne saranno colpite. L’esercizio dell’odio non conosce discriminazioni: nessuno può credersi al riparo. Perciò vorrei rassicurare coloro che in Francia incitano a un «razzismo contro i bianchi»: chi è roso dal razzismo non ama nessuno. Dopo gli ebrei, ha colpito i neri, poi gli arabi; ma a seconda del tempo e del luogo, potrebbe arrivare anche il turno dei bianchi. Dipende da dove allignano …

“In Campania avvelenata anche l’acqua” il rapporto-shock dei militari americani, di Dario Del Porto

«Bevi Napoli e poi muori. Acqua contaminata ovunque… Nessuna zona è sicura », titola l’Espresso nel numero in edicola questa mattina. In un lungo reportage, il settimanale ricostruisce nei dettagli lo studio sull’inquinamento nelle province di Napoli e Caserta realizzato dal comando della Us Navy del capoluogo campano tra il 2009 e il 2011. Un lavoro costato 30 milioni di dollari che ha prodotto risultati definiti «inediti e sconvolgenti» sui quali, adesso, esplode la polemica. Secondo gli esperti americani, in tutta la regione si dovrebbe usare acqua minerale «per bere, cucinare, fare il ghiaccio e anche lavarsi i denti». Le istituzioni locali però insorgono. Il Comune di Napoli replica che l’acqua erogata in città «risulta controllata e potabile, i dati delle analisi sono pubblici e consultabili sul sito dell’azienda Abc», mentre la Regione difende la qualità dei prodotti locali e si dice pronta ad azioni legali a tutela «dei cittadini, dei produttori e delle istituzioni». Gli esami sono stati effettuati su acqua, aria e terreno in un’area di mille chilometri quadrati, con riferimento a 543 …

“Le risorse per la crescita”, di Silvano Andriani

In un paio di settimane siamo passati dall’annuncio di una ripresa economica imminente in Europa al crescente timore di una deflazione, e poichè la crescita dei prezzi nell’area euro, e specie nei Paesi del sud Europa, è risultata prossima allo zero, segnale di stagnazione, la Bce ha portato i tassi di interesse ufficiali prossimi allo zero con la solita opposizione dei rappresentanti te- deschi. D’altro canto si dice che le risorse sono scarse e che perciò bisogna accontentarsi, per la crescita, di decimali. Ma il discorso delle risorse può essere affrontato da un punto di vista assai diverso, quello tipico dell’approccio riformista: poiché vi sono in Italia quattro milioni di disoccupati ed una gran parte di capacità produttiva inutilizzata che rischia di essere distrutta, vuol dire che esistono grandi risorse per rilancia- re l’economia: compito della politica economica dovrebbe essere non di distruggere quelle risorse, come si sta facendo con le politiche di austerità, ma di mobilitarle ed indurre il sistema economico ad utilizzarle. La politica monetaria può essere un gran- de strumento per quella …

“Processo alla Germania rimasta senza memoria”, di Barbara Spinelli

Conviene sempre guardarsi indietro e riscoprire da dove veniamo, quando una crisi economica, politica, anche mentale, tende ad avvitarsi e incancrenire. Conviene sapere come e perché ebbe inizio l’unificazione europea, dopo una guerra che devastò il continente. Come la Germania fu riaccolta dalle democrazie, rilegittimata, e potendo rialzarsi conobbe una formidabile ascesa economica. Come infine quest’ascesa ha toccato l’acme, nella grande crisi degli ultimi anni. Una crisi che minaccia l’Unione, la sua moneta unica, e perfino la sua pace interna. Cominciò dopo il ’45 con la saggezza del vinto, e anche dei paesi vincitori. Il vinto fu saggio perché seppellì il morbo nazionalista, la dismisura del suo desiderio di dominio sull’Europa: ne scaturì quella che in Germania viene chiamata Gedächtnispolitik, politica della memoria. Le più svariate decisioni interne, e la grande apertura all’unificarsi dell’Europa, discendevano tutte dalla scelta, indefessa, di ricordare il passato, di farsi una nuova pelle, di abbandonare la sovranità nazionale assoluta che aveva distrutto gli Europei mettendo fine alla loro centralità mondiale. Ma ci fu anche la saggezza dei vincitori. Le insanie …