Giorno: 5 Novembre 2013

“Io, dalla Calabria a Ginevra per aiutare il mondo che soffre”, di Natalia Aspesi

I migranti lasciavano le nostre terre per fame, miseria e crudeltà padronale, in cerca di una faticata sopravvivenza e di dignità. Oggi se ne vanno dall’Italia (e ormai vivono all’estero quasi 5 milioni di italiani) persone, soprattutto giovani, che hanno studiato, che inseguono corsi postlaurea, che cercano di realizzare le loro ambizioni e i loro sogni dove è possibile: non qui comunque, dove il futuro di impegno, creatività e carriera pare non esistere o sembra precluso a troppi. «La mia non è stata una fuga da casa o dall’Italia. Volevo approfondire la mia formazione in un settore, quello del diritto umanitario, il cui centro è altrove ». Maria Giovanna Pietropaolo, 25 anni, calabrese, minuta, occhi verdi, prima di tre sorelle, padre e madre avvocati, famiglia che vive a Vibo Valentia è, dice lei «cresciuta nell’ideale dei valori cattolici di impegno verso gli altri». Si è laureata a Firenze in giurisprudenza, studiando con grandi internazionalisti come Luigi Condorelli, perché «la mia passione è questa, il diritto internazionale: poi sono stata ammessa all’Accademia del Diritto Umanitario Internazionale …

“La denuncia Ue sull’Aquila. Ora qualcuno chieda scusa”, di Sergio Rizzo

Ci sono casi in cui è triste dover ricordare: l’avevamo detto. Il rapporto della Commissione europea sul modo increscioso con cui sono stati spesi i fondi europei per il terremoto in Abruzzo è uno di questi. Non serviva certo un ispettore di Bruxelles per scoprire che il costo delle abitazioni del progetto Case era spropositato non rispetto alla bottiglia di spumante, o alle lenzuola nuove con le cifre (le cifre!) che gli sfollati trovarono nel frigorifero e nella stanza da letto. Spropositato rispetto al mercato e alla qualità delle costruzioni: 2.700 euro al metro quadrato. Né per accorgersi che nel centro storico di una delle città più belle e importanti d’Italia, la seconda del Paese per numero di edifici vincolati, la ricostruzione era pressoché paralizzata, al punto che a quattro anni e mezzo da quella tragedia sono stati restaurati appena due immobili. E neppure per rendersi conto dell’andazzo della spesa per la messa in sicurezza dei palazzi storici, pagata un tanto a snodo dei tubi innocenti: per decine e decine e decine di milioni. Questa …