Giorno: 10 Novembre 2013

“Roma e Berlino, la politica guarda solo agli anziani”, di Stefano Lepri

Italia e Germania hanno un importante tratto in comune: tra gli elettori acquistano sempre più peso gli anziani. È naturale che gli anziani si preoccupino del patrimonio e della pensione più che del lavoro e dell’impresa. Così in Italia si parla troppo di tasse sulla casa, e meno di altre tasse. Invece in Germania meno famiglie possiedono la casa, molte hanno il risparmio investito in assicurazioni vita e fondi pensione: il calo dei tassi Bce è impopolare, perché ne fa calare i rendimenti. Su questo fanno poi leva interessi finanziari che guadagnano dal prolungarsi della crisi dell’euro, e ostacolano Mario Draghi quando tenta di risolverla. La caratteristica comune spinge dunque i due Paesi in direzioni opposte, e aggrava le incomprensioni. Ai tedeschi pare insensato cancellare l’Imu, irresponsabile non mettere mano a tutto quello che non funziona nel nostro Stato. A noi – ma anche ad altri – sembra assurdo che la Germania protesti contro il basso costo del denaro, aiuto importante per uscire dalla crisi. Forse è l’anteprima di problemi che investiranno tutti i Paesi …

“Il “sacco” dell’Atac frodi e clientele della banda del bus”, di Corrado Zunino

L’Azienda tramvie e autobus del Comune di Roma fondata dal sindaco Ernesto Nathan nel 1909, la storica e contemporanea Atac, non è neppure più una greppia per i partiti. A forza di prelevare, di sistemare, di regalare, a forza di maxiprocessi aperti in serie, di gare d’appalto contestate e poi smontate dal Tar del Lazio, di bilanci in cui tutti hanno messo le mani, ecco, a forza di tutto questo l’Atac di Nathan oggi è semplicemente un’ex azienda collassata. LA GENEROSA Atac oggi ha nel suo ventre 854 assunti, in quattro anni e con raccomandazione della destra di Roma, con il “gruppo Alemanno” capace di depredare con un’intensità e una rapidità senza precedenti, corti di velociraptor cresciute attorno al sindaco del Fronte della gioventù. Oggi un’azienda così viene tenuta in vita dalle banche solo per la spartizione a breve delle sue spoglie pubbliche, un certo patrimonio immobiliare ovviamente lasciato a marcire. Dice il sindaco in carica Ignazio Marino: «Non sarà mai più come prima, cambieremo tutto, ho già cambiato». E ha chiesto in queste ore …