Giorno: 20 Luglio 2014

"Finalmente attenzione all'economia reale", di Alberto Quadrio Curzio

L’avvio del ciclo istituzionale 2014-2019 della Ue è segnato da eventi di notevole portata. Si tratta dell’elezione del Presidente della Commissione Europea da parte del Parlamento Europeo in seguito ad un percorso di metodo e di merito ineccepibile che è anche una lezione per gli euroscettici e gli eurotecnocrati. Per i primi non c’è democrazia mentre per i secondi ce n’è quanto basta laddove gli eurorazionali possono rallegrarsi anche esaminando il programma del neo-eletto Jean-Claude Juncker (JCJ). Il metodo e il merito. Il metodo è stato ineccepibile perché JCJ era il candidato presidente scelto dal Ppe, poi confermato ad elezioni vinte e designato dal Consiglio Europeo, infine valutato in incontri dai partiti e dai gruppi del Parlamento europeo che lo ha poi conclusivamente eletto a scrutinio segreto. Nel merito fondamentale è il “programma per l’occupazione, la crescita, l’equità e il cambiamento democratico” presentato da JCJ al parlamento europeo. Sbaglia chi pensa che si tratti di troppe ambizioni con scarsa possibilità di realizzazione presentate per accontentare un po’ tutti. A noi pare invece che, considerata anche …

"Non è più rinviabile una politica industriale", di Patrizio Bianchi

La revizione al ribasso delle stime di crescita, cadute ormai ad un gracile 0,2 per cento e la crescente evidenza della continua emorragia di posti di lavoro, di cui l’XI Rapporto della Cisl su industria, mercato del lavoro, contrattazione rende drammatico conto, richiamano il governo alla urgenza di interventi di politica industriale, oggi tanto più necessari quanto più conclamati nei giorni passati. Il dato medio nazionale diviene sempre meno significativo, perché nasconde le differenze che stanno accrescendosi sempre più fra regione e regione e le distanze che si stanno accumulando fra chi cresce e chi continua ad affondare nella crisi. Il rapporto Cisl mette in evidenza come ad una caduta modesta delle aree forti del Nord corrisponde lo sprofondamento del Sud, con una desertificazione del sistema produttivo, che vede una riduzione della capacità produttiva nazionale del 15 per cento dall’inizio della crisi, ma quasi tutta concentrata nel Mezzogiorno. Le imprese che al Nord crescono , non solo esportano, ma sono sempre più parte di un sistema integrato di produzione che ha il suo cuore nella …