Giorno: 2 Luglio 2014

Generazione Telemaco: il dovere di meritare l'eredità", di Matteo Renzi

Se oggi l’Europa facesse un selfie che immagine verrebbe fuori? Posso dirlo con estrema preoccupazione? Emergerebbe il volto della stanchezza, in alcuni casi della rassegnazione. Se dovessi dirlo in modo sintetico, l’Europa oggi mostrerebbe nel selfie il volto della noia. Questa mattina si è chiuso il semestre greco, con un passaggio di consegne. Se in tutto il mondo ci si chiede qual è il testimone tra Grecia e Italia, si pensano cose straordinariamente affascinanti: qualcuno pensa al rapporto tra Anchise ed Enea, tra Pericle e Cicerone. Grecia e Italia sono agorà e foro, il tempio e la Chiesa, il Partenone e il Colosseo. E invece non pensiamo a questo quando parliamo di Grecia e Italia, e neanche al senso della vita, nonostante Aristotele e Dante, Archimede e Leonardo. Pensiamo alla crisi, allo spread, alle difficoltà finanziarie, perché è molto forte nel nostro corpo la ferita lasciata dalla recente difficoltà congiunturale economica. La grande sfida del semestre europeo non è elencare una serie di appuntamenti che pure ci saranno, la grande sfida del nostro continente è …

Riforme: lettera del PD al Movimento 5 Stelle

Il testo della lettera che Alessandra Moretti, Debora Serracchiani, Matteo Renzi e Roberto Speranza hanno inviato agli onorevoli M5S, Di Maio, Toninelli, Brescia e Buccarella Gentili onorevoli Di Maio, Toninelli, Brescia e Buccarella, vi ringraziamo innanzitutto per la disponibilità al confronto sulla legge elettorale e sulle riforme. E anche per la civiltà del confronto dello scorso 26 giugno. Si possono avere idee diverse ma riuscire a parlarsi ed ascoltarsi serve. Serve sempre. Come forse ricorderete la nuova segreteria del Pd – eletta da un processo democratico che ha coinvolto circa tre milioni di persone – ha immediatamente tentato di aprire un canale di collegamento con voi. L’esito non è stato fortunatissimo, all’inizio. Ma non abbiamo mollato come potete vedere (intervista al “Fatto”, lettera ai partiti). Le vostre posizioni sulla legge elettorale sono state nei mesi molto diverse. Dalla mozione Giachetti in cui avete votato a favore del Mattarellum, al post di Beppe Grillo che si schierava per il voto con il Porcellum, all’altro post in cui il vostro fondatore proponeva di votare con il Consultellum. …

"Lavoro, sprofondo rosa: boom di donne disoccupate", da L' Unità

Attestata nel nostro Paese su livelli record ormai da mesi, la disoccupazione non accenna minimamente ad un’inversione di tendenza. Anzi, come certificato dai dati diffusi ieri, il costo della vita ritorna persino a salire, un andamento che per Susanna Camusso dimostra «come in assenza di politiche per la creazione di lavoro è difficile pensare che la disoccupazione si riduca». Ed un’ulteriore brutta notizia sta nell’incremento del numero di donne prive di un posto di lavoro, un dato in netta controtendenza rispetto a quello maschile, tanto da attestarsi nel mese di maggio su livelli da primato. Dunque, il tasso di disoccupazione a maggio è lievemente cresciuto, atte- standosi sul 12,6% (12,5% in aprile), con un incremento dello 0,1% su mese e dello 0,5% su anno. In questo modo l’indice è tornato ai livelli di marzo, vicino ai massimi storici del 12,7% registrati sia a gennaio che a febbraio. Numeri diffusi dall’Istat che ha quantificato in 3.222.000 il numero dei disoccupati, in aumento dello 0,8% su mese (pari a 26mila in più) e del 4,1% su base …

"Buone domande cattivi pensieri", di Michele Ainis

Diceva Craxi: quando non è possibile risolvere un problema, si nomina una bella commissione. Oggi invece s’indice una consultazione. È più trendy, e almeno in apparenza trasforma ogni elettore in un legislatore. Sarà per questo che gli ultimi tre governi ne hanno profittato a mani basse. Con la consultazione di Monti, nel 2012, sul valore legale della laurea. Con quella battezzata nel 2013 da Letta su «Destinazione Italia» , per attrarre investimenti dall’estero. O dal suo ministro Quagliariello sulle riforme costituzionali (131 mila risposte online). Infine con le consultazioni promosse da Renzi sul Terzo settore (che ha incassato meno di 800 email), nonché sulla riforma della pubblica amministrazione.  Adesso tocca alla giustizia: 12 punti sottoposti al verdetto telematico, che spaziano dal divorzio breve al processo lungo, dalla carriera dei giudici a quella dei cancellieri, e via via intercettazioni, prescrizioni, informatizzazioni, buone intenzioni. E allora, dove sta il problema? Non nel metodo, ci mancherebbe: è sempre cosa santa e giusta testare gli umori del popolo votante. Dopotutto, in Francia la legge Barnier del 1995 stimola il …

"L'autunno di un uomo e di un Paese", di Cesare Martinetti

Nemmeno il più crudele dei suoi nemici avrebbe potuto immaginare Nicolas Sarkozy rinchiuso in una caserma della Police Nationale, a Nanterre, in una di quelle banlieues dove da primo flick di Francia aveva costruito la sua fortuna politica promettendo il pugno duro contro la «racaille», la feccia dei quartie ri. «En taule, en taule», (in galera, in galera), era diventato il suo mantra. Ora che «en taule» c’è andato lui, primo ex presidente della Quinta Repubblica, la sua parabola assomiglia a un grottesco contrappasso. Ma è sull’intero Paese che scendono le ombre di un autunno inoltrato: Sarko in fermo giudiziario, il suo successore Hollande ormai consacrato come il più impopolare della storia. Marine Le Pen ringrazia e sorride.     L’immagine di un ex presidente trattenuto in fermo giudiziario e sostanzialmente sospettato di aver corrotto dei giudici cade come una ghigliottina sulla sacralità della monarchia repubblicana disegnata sulla sagoma di De Gaulle negli Anni Cinquanta. Per quanto possa spiegare, chiarire, aggiustare è davvero difficile immaginare che il «piccolo Nicolas», come veniva chiamato con affettuosa perfidia in casa …

"Populisti senza futuro", di Michele Prospero

La destra estrema di Farage che, in segno di sfida, volta platealmete le spalle, mentre nell’aula di Strasburgo risuonano le note dell’Inno alla gioia, non compie solo un gesto volgare, che stride con quel senso delle istituzioni che sempre dovrebbe scandire la vita dei parlamenti democratici. Annuncia anche che per le accanite forze dell’antipolitica un fronte nuovo si è aperto, ed è dislocato dentro il cuore delle istituzioni europee. Il vecchio Hegel auspicava la pub- blicità dei lavori parlamentari e cele- brava le sedute descritte dalla stampa come una grande occasione per la crescita della società civile. Pensava che il potere, sottoposto alla valutazione dell’opinione pubblica informata, operasse come «un grande spettacolo che educava egregiamente i cittadini». Quel sistema che connetteva il funzionamento degli organi della rappresentanza con la vigilanza critica della sfera pubblica, pare sempre più un paradisiaco mondo fantastico, che stride con le infernali cadenze della antipolitica di esportazione coltivata dalle destre europee. Se per Hegel «la pubblicità è il maggiore mezzo di educazione» (che suppone deputati che parlano tra loro sapendo «che …

"La via d’uscita costituzionale", di Gianluigi Pellegrino

Doccia scozzese per l’immunità. Ieri pomeriggio il voto in commissione che la reintroduce per intero anche nel Senato non elettivo e competenze ridotte. Ma poi a sera la lettera di Renzi ai 5S che riapre a una migliore soluzione. La scorsa settimana era apparsa una commedia degli equivoci. Grottesca, ma anche facile da risolvere. Era avvenuto infatti che negli emendamenti era improvvisamente sbucata lo scudo. E però tutti rinnegavano la norma. Figlia di nessuno. Spuntata come una improvvida Minerva dalla testa di Giove. L’esecutivo ribadiva la sua assoluta contrarietà. Non solo i grillini urlavano allo scandalo ma anche dal Pd a Forza Italia, respingevano sdegnati ogni addebito. I relatori reagivano addirittura offesi. Il cerino girava a velocità vorticosa. Più del proscenio di una importante riforma istituzionale, sembrava, come ha scritto Massimo Giannini, la trama di Agatha Christie dove colpevole è solo il maggiordomo. Nella conseguente rissa surreale, strafalcioni contrapposti si inseguivano. Gli uni gridavano “per Camera e Senato, o per nessuno”. Senza però considerare che a funzioni e investiture diverse ben può connettersi una diverso …