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Sicurezza: Pd, in ddl norma crudele toglie i figli alle madri clandestine

“C’e’una norma che la maggioranza si appresta ad approvare che di fatto strappa i figli ai genitori naturali, solo perche’ clandestini. Sancisce, infatti, il divieto di riconoscimento del figlio naturale o legittimo per gli immigrati privi di permesso di soggiorno”.

A ‘denunciarlo’ e’ stata la deputata del Pd Cinzia Capano durante la ‘battaglia’ condotta dall’opposizione prima di abbandonare, proprio per protesta su questo punto, le Commissioni Giustizia e Affari costituzionali, riunite fino a notte inoltrata sul testo del disegno di legge sicurezza.

“Chi ha pensato queste norme o e’ inconsapevole e non ne ha misurato gli effetti – senza considerare che l’ordinamento giuridico non e’ un campo di patate, ma un sistema e che quando si modificano le norme occorre valutare gli effetti indiretti che si producono. Oppure si vergogna di quel bambino. Io mi vergogno davanti a quel bambino, a quella promessa di proteggerlo, a quest’inganno che lo strappa ai suoi genitori, a questa segregazione sociale a cui state sacrificando i piu’ elementari e fondamentali diritti della persona. Spero davvero che sia solo un errore e che vorrete correggerlo – ha detto la parlamentare – Ma se non lo correggerete il fatto che i relatori abbiano taciuto questi drammatici effetti racconta anche la vostra vergogna e solo su questa potremo essere d’accordo con voi”.

Spiega Capano , avvocato civilista: “Una donna che si trovi per una qualsiasi ragione priva di un titolo che legittimi il suo soggiorno, sia perche’ non l’ha ancora ottenuto, magari solo per ritardi burocratici, ovvero perche’ sia in attesa di rinnovo, potra’ andare in ospedale per partorire il suo bambino” spiega Capano , ma se “avra’ diritto alla prestazione sanitaria al momento del riconoscimento del figlio, l’ufficiale di Stato civile dovra’ rifiutarsi, perche’ c’e’ una causa – la norma in questione se approvata – che glielo impedisce. Trascorsi dieci giorni dalla denunzia di nascita ricevuta dal direttore sanitario, dovra’ segnalare immediatamente al giudice tutelare ed al Tribunale per i minorenni che e’ nato un bambino che si trova in stato di abbandono. Il Tribunale per i minori, a sua volta, dovra’ immediatamente dichiarare con decreto lo stato di adottabilita’. Contro questa decisione la madre o il padre biologico non avranno alcun potere d’impugnazione perche’ non hanno potuto riconoscere il neonato e se anche chiedono una sospensione dell’iter, il tribunale per i minorenni, dovra’ affidare il minore a terzi. E quand’anche arrivasse il permesso di soggiorno, sarebbe troppo tardi. L’avvenuta procreazione non e’ sufficiente a far sorgere in capo al genitore la legittimazione di cui all’art. 17, essendo necessaria la sussistenza di un vincolo giuridico riconducibile alla filiazione naturale, legittima o legittimata”.

AGI, 29 aprile 2009