Giorno: 20 Settembre 2009

«L’Emilia non è bulgara per Pierluigi finora con Dario finisce 60 a 40 circoli», di Antonella Cardone

Consultazioni in 50 su 650. Alcune enclave di Pierluigi hanno tradito: a Trebbo (dove ci sono ancora i busti di Lenin) ha vinto di un punto, a Imola risultati sotto le aspettative. L’Emilia-Romagna toglie il turbo a Pierluigi Bersani nella corsa alla segreteria nazionale del Pd: nella terra dove le previsioni immaginavano risultati bulgari per l’ex ministro, visto che qui le dirigenze regionali sono per lui, i primi circoli che hanno effettuato i loro congressi hanno negato l’unanimità. Persino lungo la via Emilia la partita con Dario Franceschini è ferma 60 a 40. E’ presto, però, per avere un quadro oggettivo di quelli che saranno i risultati complessivi: i congressi si sono svolti in appena una cinquantina dei 650 circoli della regione, e quelli numericamente più significativi si terranno al termine delle Feste, a fine mese. Nessuno, neanche i franceschiniani più convinti, osa adesso sognare che non sia effettivamente Bersani il candidato incoronato, male dita rimangono incrociate. Perché è un fatto alcune enclave considerate bersaniane hanno tradito. E’ accaduto, ad esempio, giovedì notte nel primo …

I precari italiani della scuola sfidano Vespa

COMUNICATO STAMPA Spettabile redazione di Porta a Porta, e per conoscenza alle redazioni giornalistiche italiane Il segretario del PD Franceschini propone che la Rai, per ottemperare al suo ruolo di servizio pubblico, dedichi una puntata ai problemi della scuola facendo parlare i lavoratori precari che operano nel settore della Pubblica Istruzione. http://www.unita.it/news/italia/88526/franceschini_su_porta_a_porta_perch_non_dare_lo_stesso_tempo_ai_precari [oppure in questo sito] Chiediamo che uno o più precari, individuati dal Coordinamento Precari Scuola, siano invitati ad una vostra prossima trasmissione accettando qualsiasi tipo di contradditorio sul tema del precariato scolastico e della qualità della scuola. Certi della vostra indipendenza dalle pressioni politiche, della vostra correttezza, della necessità giornalistica di dare voce e visibilità alla parte più debole della società, restiamo in attesa di un vostro invito. COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA FORUM COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA http://docentiprecari.forumattivo.com BLOG COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA http://retedocentiprecari.blogspot.com/ GRUPPO FACEBOOK COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA http://www.facebook.com/group.php?gid=35733685501 MAIL COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA precariscuola@gmail.

«Il reportage: in cerca di un partito senza paura», di Pietro Spataro

Tante storie, una sola anima». Dice così il manifesto, appeso alla porta, che ti accoglie con gli sguardi di Dylan e Pasolini, di Moro e Berlinguer. Romanina, periferia di Roma: venti chilometri dal centro, solo la metà dai Castelli Romani. Siamo all’estremo: nuovo quartiere cresciuto a ridosso di uno dei più antichi centri commerciali di cui è diventato un appendice. Le case sono strette tra il Grande Raccordo Anulare, l’Ikea e Decathlon, il regno dello sport. Una zona di piccoli proprietari, impiegati, artigiani. Ceto medio, insomma. Al centro di questo dedalo di supermercati e grandi strade c’è la sezione (anzi, il circolo) del Pd. Un piccolo locale sistemato tra un’agenzia di viaggi e un parrucchiere con un nome altisonante: «Fashion makers». Fabbricanti di moda. Dentro il circolo «Anagnina», circa 70 persone discutono per ore girando attorno a una domanda: riusciremo a fabbricare il Pd? È il congresso, uno dei tanti in giro per l’Italia. Questa è una sezione abbastanza forte: 217 iscritti, una trentina di giovanissimi e una segretaria tosta. Si chiama Arianna, ha 28 …

«Una guerra che va ripensata», di Barbara Spinelli

E’ stato detto, subito dopo l’attentato a Kabul che ha ucciso sei soldati italiani, che quando si vivono lutti così grandi non son decenti le polemiche e neppure le analisi politiche. Invece è proprio nell’ora del lutto e della pietà che urge il pensiero profondo, come è nelle tenebre che più si aspira alla luce. Neanche la polemica è fuor di posto, non fosse altro perché la guerra stessa è pólemos, controversia, e sulle controversie si dibatte, specie se sanguinose. Parlarne non è offendere i morti ma onorare una missione su cui certamente anch’essi si sono interrogati. Molte guerre, a cominciare dal ‘14-18, avrebbero evitato il decadere in inutili stragi, se fossero state ridiscusse nel momento in cui cominciavano a divenire non solo sanguinarie – ogni guerra lo è – ma assurde e addirittura, come disse Benedetto XV nel 1917, inutili. Iniziata nel 2001 come offensiva contro lo Stato talebano che ospitava Bin Laden, la guerra in Afghanistan è giunta a questa temperatura critica, dopo 8 anni. È una temperatura che non migliora estendendo la …

«A chi fa paura il potere del Dna», di Umberto Veronesi

Abbiamo scoperto l´origine dell´uomo; abbiamo capito che un petalo di rosa, un ippopotamo, e tutti gli esseri viventi, sono simili tra loro; abbiamo imparato a trasferire geni da una specie all´altra per ottenere farmaci, come l´insulina, che salvano migliaia di malati; oppure per ottenere piante che producono più cibo. Centotrenta milioni di ettari nel mondo producono piante geneticamente migliorate per combattere il disastro della fame. Abbiamo imparato a identificare con più sicurezza l´autore di un crimine. Sono i primi risultati della Rivoluzione del Dna, a cui è dedicata la Conferenza Mondiale sul Futuro della Scienza, che si apre oggi a Venezia. Non tutti ci rendiamo conto di vivere un´epoca nuova in cui, per la prima volta, disponiamo di conoscenze e mezzi per intervenire su ogni forma di vita, compresa la nostra: sul suo inizio, la sua durata, la sua qualità. E poiché tutti noi vorremo vivere meglio e più a lungo, e la maggior parte di noi si riproduce e si ammala, il dibattito sul Dna ci tocca inevitabilmente da vicino. Tre gli interrogativi più …

«Il diritto alla terapia anti-dolore. Una legge contro la solitudine», di Livia Turco

Nessuno sia solo e senza dignità nella malattia, nessuno sia solo e senza dignità nelle fase finale della vita, nessuno subisca il dolore di una malattia quando può essere evitato. Questi sono gli obiettivi delle cure palliative e delle terapie anti dolore. In Italia ci sono 250.000, di cui 10.000 bambini adolescenti. 160.000 sono malati oncologici e 90.000 affetti da altre patologie. Solo il 40% dei malati oncologici e solo 1% di quelli non oncologici ha accesso alle cure palliative. Il 25% della popolazione vive una malattia cronica con dolore acuto che diventa così malattia nella malattia. Poche sono però le persone che accedono alle terapie antalgiche. Siamo gli ultimi in Europa per l’uso di farmaci antidolore. È dunque molto importante la legge votata all’unanimità alla Camera e da noi tenacemente voluta Disposizioni per la promozione delle cure palliative e delle terapie del dolore. Essa definisce l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore come un diritto per assicurare la dignità della persona e come una presa in carico complessiva della persona nella sua …